Abbiamo ricevuto oggi la risposta all’interrogazione di agosto sull’inquinamento nella società S. Zeno.
Come si ricorderà il 4 agosto a seguito di un controllo dell’Arpa Dipartimento di Cremona, attivato in relazione alle operazione di bonifica su alcune aziende in zona Boschetto, era stata riscontrata in un pozzo della Società la una presenza di solventi clorurati in misura doppia rispetto ai limiti previsti dalla legge.
La nostra interrogazione chiedeva all’Assessore competente di avere copia dei dati individuati, di conoscere la natura e la causa dell’inquinamento, di sapere se erano stati individuati i responsabili, se erano state notificate sanzioni, se intendeva sviluppare una mappatura puntuale di tutti i sistemi approvvigionamento dell’acqua da parte delle società canottieri/sportive e se intendeva promuovere l’utilizzo dell’acqua dell’acquedotto attraverso una tariffa agevolata nei soli mesi estivi, in modo da sgravare anche i frequentatori delle società dall’inevitabile aumento delle rette; paradossalmente questi ultimi oltre a subire il danno ambientale si troverebbero anche a sopportare un danno economico.
La risposta dell’Assessore è come sempre molto vaga. I dati certificano il superamento del tetracloroetilene in corrispondenza del pozzo n. 2, posto all’interno del centro sportivo S. Zeno, con valori doppio rispetto ai limiti fissati dalla legge (2.4 ug/L contro i 1.1 ug/L individuati dalla legge). A dispetto di questa situazione critica non si hanno risposte chiare ai quesiti chiesti dal nostro gruppo consigliare e fortemente sollecitati dai cittadini preoccupati dall’ennesimo episodio di allarme ambientale sul nostro territorio.
Speravamo che l’Assessore facesse uno sforzo in più in tal senso; il Comune ha il dovere di dare risposte certe e fugare ogni dubbio su una questione che coinvolge molti cittadini.
Caterina Ruggeri e Alessia Manfredini
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