Insegnare ad ascoltare ai bambini è un obiettivo da porsi per aiutarli a scuola. Nella crescita ci sono tanti momenti in cui un genitore si chiede come insegnare ai propri figli ad ascoltare: quando diamo istruzioni e loro fanno il contrario, quando li riprendiamo e dimenticano tutto in tre secondi netti o quando li chiamiamo al parco e sembrano avere l’udito selettivo: “Sento solo la voce degli amici, quella della mamma stranamente non la percepisco!”. Nella mia esperienza di mamma c’è stata un’occasione in cui ho ricevuto un consiglio da una insegnante su come insegnare ad ascoltare ai bambini: era perfetto!
Eravamo all’open day della scuola primaria con nostro figlio più piccolo. Ai tempi lui aveva da poco compiuto 5 anni. Con un gruppo di altri bambini e genitori siamo stati coinvolti in un laboratorio nell’aula di musica della scuola. Una insegnante aveva organizzato un gioco per spiegare ai bambini come la musica nasca dai suoni attorno a noi. Potete immaginare il frastuono che regnava invece nei corridoi. L’insegnante non riusciva a farsi sentire da noi che eravamo nell’aula e ci ha fatto notare che insegnare ad ascoltare ai bambini è un percorso educativo che si ripercuote non solo in forma passiva (ho imparato ad ascoltare e quindi sto attento in classe) ma anche in forma attiva (ho capito l’effetto del suono e ne produco di meno quando disturba).
“Se volete aiutare veramente i vostri figli preparandoli alla scuola primaria, iniziate dall’educazione dell’orecchio: si parte dal silenzio. L’ambiente attorno a noi non è mai vuoto di suoni.”
Leggendo libri sull’avvicinamento alla lettura mi ero già imbattuta nel consiglio di insegnare ad ascoltare ai bambini raccontando storie o leggendo i libri. L’invito dell’insegnante era un po’ diverso: educare l’orecchio significa anche imparare a distinguere un suono da un rumore, valutare l’intensità della nostra voce, distinguere la differenza tra le consonanti con una pronuncia simile (‘della’ e ‘nella’).
Facendo attenzione ai suoni attorno a noi capiamo che insegnare ad ascoltare vuol dire inevitabilmente avvicinarsi alla musica, alle parole, alla voce.
Mio figlio in quel periodo ci aveva chiesto di frequentare un corso di avvicinamento alla musica per bambini. Ne avevo trovato uno in una scuola di musica vicino a casa. Ha trovato i giochi che faceva da solo, trasformando in strumento musicale ogni oggetto che gli fosse simpatico. Appena ha imparato a scrivere è iniziata la sua caccia alle rime o alle parole lunghe uguali. Io non ho alcuna vena musicale e imparo da lui: ieri mentre leggeva un libro mi insegnava un gioco in cui cambi una consonante e trasformi una parola (ad esempio: colla e coppa, oppure aiuto e auto). Sono sicura che gli piaceranno le storie di Rodari sugli errori ortografici.
Per iniziare a insegnare ad ascoltare partendo dall’ambiente sonoro in cui viviamo, vi consiglio un film e un libro che mi piacciono molto.
IL FILM
Lui è Angus Rush, un ragazzino orfano con un grande talento per la musica. Per lui ogni suono crea un ritmo. Scoprirete che la città è musica. Cercando i suoi genitori, conoscerà un gruppo di ragazzini che suona per strada. E’ la sua occasione per imparare a suonare la chitarra, ma è solo il primo passo. Riesce a emozionare così tanto la gente che lo ascolta che presto qualcuno scoprirà il suo talento portandolo nella famosa scuola di musica di New York, la Juilliard School. Lui non sa che non ha solo trovato la strada per la sua passione, ma il primo concerto gli permetterà di ritrovare i genitori.
IL LIBRO
Squeak, rumble, whomp! Whomp! Whomp!Scritto da Wynton Marsalis, famoso musicista jazz, e Paul Rogers (Edizioni Curci, collana Curci Young) percorre la città alla ricerca di suoni. Il libro porta i bambini in uno sfrenato, fragoroso, entusiasmante viaggio in un vivace quartiere della città, alla scoperta dei suoni e dei ritmi che li circondano. E’ nella terna dei finalisti del prestigioso Premio Andersen 2015.
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- Musica, maestra!
- Il mio primo libro illustrato della musica
- Merenda, con le fiabe del jazz