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Insegnare con Facebook?

Creato il 17 giugno 2013 da Serenagobbo @SerenaGobbo
Insegnare con Facebook?

“Do you speak facebook?” di Anna Fogarolo, Erickson ed.

No, o almeno, non solo con facebook. Ma questo social media può diventare uno strumento che si affianca al lavoro in classe, e che aiuta ad accorciare le distanze tra insegnanti e studenti:

“Il prof si dimostra un adulto speciale, un grande che si ferma ad ascoltare e parlare tramite un mezzo non tradizionale, una sorta di discesa dalla cattedra cheli incuriosisce”.

Certo, ci sono lati dubbi, da valutare con equilibrio di volta in volta, ad esempio, la decisione circa il grado di privacy da tenere con gli studenti, il linguaggio da utilizzare o il tempo stesso da dedicare all’interazione sul social media (c’è il rischio che l’insegnante stesso diventi un addict!), ma lo strumento in sé non va demonizzato.

“Le grandi potenzialità del web rischiano di venire banalizzate, canalizzate su livelli emozionali, incastrate dai sentimenti emotivi, non razionali, spinti da un ‘Mi piace’ e sfacciate forme d’amore o d’odio. Pensieri brevi, poco profondi, emozioni comprensibili in velocità, senza impegno. Il mezzo, il web, si sta meritando l’etichetta di banale, non veritiero, poco approfondito, di massa (e purtroppo secondo molti ciò che è di massa è superficiale), attualmente non stiamo minimamente sfruttando le sue enormi potenzialità (…)”.

La Fogarolo ripete più volte un concetto su cui mi trova completamente d’accordo: le persone sono sempre le stesse, dentro o fuori facebook. Facebook rende solo più visibili le loro parole e azioni. Gli idioti, i superficiali, i sapientoni e i bulli sono sia fuori che dentro lo schermo.



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