Inseparabili
Titolo: Inseparabili
Autore: Alessandro Piperno
Editore: Mondadori
Pagine: 350
Prezzo: € 17,00
Pubblicazione: febbraio 2012
ISBN: 978-88-0460-880-6
Valutazione Libriconsigliati: sconsigliato.
Inseparabili, ovvero la seconda parte del dittico incentrato sulle vicende della famiglia Pontecorco (Il fuoco amico dei ricordi si conclude con questa pubblicazione; la prima parte, Persecuzione, è stata pubblicata nel 2010), scritto da Alessandro Piperno, si è aggiudicato il Premio Strega 2012, superando di misura (soli 2 voti di scarto) Qualcosa di scritto di Emanuele Trevi (già recensito sulle nostre pagine).
Terminata la lettura di questo romanzo (questa recensione non prende in esame il dittico quale opera unitaria), è agevole dare ascolto alle usuali “voci di corridoio” che assegnano la vittoria del premio al gruppo editoriale Mondadori piuttosto che all’autore: Inseparabili è infatti un romanzo piuttosto deludente, poco organico, e seppure sia da riconoscere l’importanza e l’attualità della tematica di fondo (l’ipocrisia famigliare, le influenze comportamentali perverse dei genitori che generano contraddizioni caratteriali altrettanto perverse nei figli, i silenzi che si fanno incomprensioni e spezzano rapporti altrimenti d’amore), il risultato complessivo non pare all’altezza del riconoscimento ricevuto.
Filippo e Samuel (Semi) Pontecorvo sono fratelli: il primo viene presentato come un anticonformista, privo di ogni ambizione, dal carattere tuttaltro che volitivo, dall’appetito sessuale sviluppato; risoluto e brillante Semi, in perfetta antitesi con Filippo, ha al contrario del fratello un palese problema di impotenza che lo porterà a rompere il fidanzamento con Silvia dopo aver conosciuto Ludovica, ragazza con la quale riesce a condividere il suo atipico e travagliato rapporto con il sesso.
L’adolescenza dei due viene segnata irrimediabilmente da un episodio di cronaca: Leo Pontecorvo, professionista irreprensibile e genitore dei due ragazzi, viene accusato di molestie ai danni di Camilla, la ragazza dodicenne del figlio minore, Semi.
La risposta di Leo Pontecorvo all’accusa mossagli è devastante: l’uomo decide di rinchiudersi nel seminterrato della casa nella quale vive con la sua famiglia. Da quel momento in avanti, fino alla morte dell’uomo per suicidio, ogni rapporto fra Rachel, sua moglie, Filippo e Semi, i suoi figli, e Leo Pontecorvo si interrompe.
Nell’età adulta entrambi i fratelli conosceranno un capovolgimento di prospettiva: Semi, in apparenza destinato al successo, abbandonerà il suo posto di lavoro da senior advisory manager presso la CityBank di New York per imbarcarsi in un’emozionante quanto catastrofica carriera nel commercio di cotone; Filippo, sposato e mantenuto da Anna, un’attricetta di second’ordine depressa e perennemente insoddisfatta, conoscerà la fama grazie all’agente della moglie che lo porterà alla ribalta mondiale scoprendo il suo talento ancora inespresso e misconosciuto di fumettista: Erode, il capolavoro di Filippo, verrà presentato al festival di Cannes, e quindi apprezzato a livello mondiale; il suo autore vivrà da quel momento in avanti a una vita intrisa di vanagloria e molteplici avventure occasionali con le sue ammiratrici.
Questa, in breve, la trama del romanzo di Piperno, costruita unicamente a supporto della centralità dell’unica urgenza narrativa percepibile, già sottolineata in apertura.
Le vicende dei due fratelli non emergono con prepotenza, non segnano la lettura, finendo per costituire piuttosto dei riempitivi (in particolar modo per quei lettori che non abbiano fatto precedere la lettura di Inseparabili da quella di Persecuzione) in defintiva poco funzionali allo sviluppo organico che avrebbe meritato l’intreccio.
La maestria di Piperno nel tracciare con pochi gesti un profilo immediatamente nitido dei protagonisti è indubbia, così come lo è la sua riconosciuta capacità lessicale: purtroppo queste qualità risultano del tutto sprecate se asservite a una trama che perde strada facendo l’iniziale slancio trascinando il lettore in rivoli narrativi poco funzionali.
A parere di chi scrive, poi, il maldestro tentativo di accompagnare la narrazione con un numero esiguo di tavole a fumetti (l’ovvio richiamo è al fulmineo successo di Filippo dovuto al geniale Erode) raggiunge il suo punto più basso in concomitanza con la chiusa, dove i nipoti di Semi, i figli di Filippo, vengono presentati (al solo scopo di “rinforzare” la distonia prodotta dal titolo) graficamente quasi fossero cloni dei due protagonisti, riuscendo in tal modo a generare un ibridazione espressiva che non può non far sorridere il lettore più smaliziato.
Ultima notazione negativa per il trucco da illusionista (ricordate chi disse, a proposito di narrativa: “Niente trucchi da quattro soldi?”) nel quale ci si imbatte, nostro malgrado, nel momento in cui Piperno ci svela la reale identità del narratore onnisciente che con uno schiocco di dita passa da narratore esterno a interno, anche qui senza alcuna motivazione funzionale che giustifichi questa scelta.
Roberto Giungato per Libri Consigliati
L’AUTORE
Nato da padre ebreo e madre cattolica, Alessandro Piperno si è laureato in letteratura francese presso l’Università di Roma Tor Vergata, dove ha insegnato a contratto la medesima materia ed è divenuto ricercatore dall’ottobre 2008. Nel 2000 ha pubblicato per FrancoAngeli il saggio critico “Proust antiebreo” sulla figura di Marcel Proust. È redattore della rivista Nuovi Argomenti.
Nel 2005 ha pubblicato il suo primo romanzo Con le peggiori intenzioni, con quasi 200.000 copie vendute in pochi mesi, e con quale vince il premio Viareggio e il premio Campiello opera prima. Il romanzo, che narra le vicende di mezzo secolo della famiglia Sonnino e in particolare del suo membro più giovane, Daniel, si caratterizza per il lessico ricercato e uno stile ricco di aggettivi e di avverbi. Nel 2010 ha pubblicato Persecuzione, prima parte di un dittico intitolato Il fuoco amico dei ricordi; la seconda parte, Inseparabili, è stata pubblicata nel 2012.
Ha studiato chitarra e, fino al 2005, ha fatto parte di Random, una band rock-blues romana, in qualità di chitarrista solista e cantante.
È il vincitore del Premio Strega 2012 con Inseparabili.