Inseriamo nella politica la regola del: “chi rompe paga ed i cocci sono i suoi”.

Creato il 19 settembre 2012 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

di Stelio Bonsegna

I media fanno a gara, per addossare tutte colpe della nostra disgraziata situazione economica, alla Germania. Ci incitano, ci aizzano contro chi fa ne più e nemmeno il suo dovere e gli interessi del proprio popolo. Cosa che i nostri politici non hanno mai fatto. Non vogliono far capire la verità agli italiani e cioè, che nei guai, ci hanno messo loro, i nostri politici, spendaccioni, gruppettari e quant’altro, rendendo la nostra nazione, sensibilissima agli speculatori internazionali. Lo Stato Italiano è uno stato ferraginoso, costosissimo, ultra-burocratico, costituito esclusivamente per tutelare gli interessi di partiti e dei singoli, oltre agli amici particolari. Quindi, mettiamo da parte l’odio anti-tedesco, che non c’entra nulla con la nostra reale situazione economica. Noi, in Italia, non abbiamo mai fatto delle serie e vere riforme strutturali dello stato, per arrivare all’obiettivo di uno stato snello ed economico. Piuttosto facciamoci un’esame di coscienza: vi pare giusto andare a votare, alle prossime elezioni politiche, personaggi e partiti politici, che non sapendo dar risposte concrete a questa crisi, hanno demandato le loro responsabilità a persone fuori della politica? Quindi perché insistere nell’errore di credere, che questi partiti o persone, siano all’altezza di risolvere la crisi economica da loro creata, visto che fino ad ora non ne sono stati capaci ed hanno demandato ad altri (incompetenti) questa incombenza?. Sarà il caso che finalmente il popolo italiano si svegli una buona volta e pretenda nuove regole, ferree e severe per coloro che vengono delegati nella gestione dello stato. Gli italiani vorrebbero essere governati, non derubati dei loro averi. Non sarebbe il caso di denunciare i parlamentari che hanno votato il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) cedendo, senza consultarci, la nostra sovranità, per alto tradimento? Si pretenda un inserimento nella costituzione della regola del “chi rompe paga ed i cocci sono i suoi”, così i politici che governeranno, ci penseranno due volte, prima di sperperare denaro pubblico. Si pretenda che d’ora in poi, decisioni che coinvolgono l’intero popolo italiano, vengano sottoposte a referendum e non passino sopra le nostre teste. Tornando ai nostri politici, questi signori hanno fatto passare per idee politiche, le loro mere esigenze personali. Un esame approfondito ed oculato del “loro” eventuale benessere, lo evidenzierebbe. Platone parla appunto della netta divisione di tre classi presenti in uno stato democratico che comincia a mostrare segni di cedimento, una è quella oligarchica, che di fatto comanda, costituita dal governo di poche persone che hanno in mano il potere economico; un’altra passiva e parassitaria che cerca di farsi strada in politica arricchendosi; infine il popolo, più numeroso di tutti, che subisce e vive di lavoro, sostentandosi come può. Ecco la nostra reale situazione odierna! Non illudiamoci che esistano politici di professione, capaci della tanto, da noi ricercata, onestà intellettuale. Da che mondo è mondo, la politica è fatta da furbi, a vantaggio di furbi. Occorre un approccio diverso dall’attuale politica, verso il popolo italiano, con regole ben precise e con responsabilità chiare per ciascuno. Di solito si dice che, chi rompe paga ed i cocci sono i suoi. Bene, riportiamo questa regola in politica e le cose, già migliorerebbero di molto. Con questa iniziativa, si sarebbe già sulla buona strada di una vera democrazia.



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