Economia, Tremonti lancia l’allarme: “Si dice che va tutto bene, ma ne siamo proprio sicuri? io, ad esempio, sono ancora ministro“.
Dopo un 2009 di rinunce e un 2010 di stenti, anche il 2011 parte all’insegna delle vacche magre. Ma è una buona notizia se ti chiami Alessia Marcuzzi.
Secondo Tremonti: “La crisi è come un videogame”. Il classico coin-op che ti fotte i gettoni.
“Compare un mostro, lo sconfiggi, ti rilassi e subito spunta un mostro più forte”. E anche se li batti tutti, alla fine la principessa ha la gonorrea.
Alla faccia dell’ottimismo. “Siate ottimisti e sconfiggeremo la crisi!”. Sono così ottimista che inizio a sperare nel 21 dicembre 2012.
Qualcuno pensava davvero che la crisi fosse finita? Dai! In Italia non c’è lavoro, il debito pubblico è alle stelle, gli acquisti sono ai minimi storici e quest’anno, a Natale, la nonna di Tremonti non ha fatto che ripetere: “Non spenderli tutti in una volta!”
L’euro si è talmente svalutato che adesso, al supermercato, per sbloccare il carrello è necessaria una banconota da 50.
(È colpa dell’inflazione, che è sempre meglio della stagflazione, che è sempre meglio della flagellazione. Per non parlare della circoncisione)
Che futuro si prospetta per l’Italia? difficile dirlo. È pur vero che stiamo meglio di Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo, ma non farei troppo affidamento sulle classifiche FIFA.
Oggi l’augurio di Tremonti è che l’europa risorga. Ok, Giulio, ma adesso basta con le crocefissioni.