Jean Giraud (1938-2012), l’artista dalla doppia vita artistica, nella veste di Gir diede vita, nel 1963, al tenente Blueberry (ideato dallo sceneggiatore Jean-Michel Charlier) > LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="300" width="220" alt="Inside Moebius: a passeggio nella mente dell’artista >> LoSpazioBianco" class="wp-image-64596 alignright" />modulato con realistico tratto, elegante espressione della ligne claire della scuola franco-belga, poi, mutatosi in Moebius, trasformò la propria linea in un tracciato infinito e tortuoso che dissolveva, all’occorrenza, in una infinità di minuscoli tratteggi che davano corpo a profonde dimensioni baroccheggianti. Dimenticati gli scenari realistici del western Blueberry, Moebius si dedicò alle fantasie oniriche, ai surrealismi narrativi (oltre che grafici) che facevano da cornice alle avventure dei vari personaggi: Arzach, il Maggiore, Malvina e tanti altri frutti dell’inconscio dell’autore.
Il progetto Inside Moebius
Tra il 2000 e il 2008, Jean Giraud volle trasferire su carta i propri pensieri, appunti mentali, riflessioni che tradusse nella forma espositiva a lui più congeniale: il fumetto. L’autore riempì sei quaderni di queste elaborazioni che trovarono pubblicazione in Francia con il ritmo di uno all’anno.
Moebius è Moebius
Trattare un’opera di Moebius vuol dire confrontarsi con una pietra miliare del fumetto mondiale. Nel 1974, in Francia, Moebius (Jean Giraud), Philippe Druillet, Jean-Pierre Dionnet e il cineasta Bernard Farkas
I due contributi, raccolti in questo volume, portano alle estreme conseguenze la dissoluzione narrativa operata da Moebius. Per ammissione stessa dell’autore i personaggi operano in un universo autoreferenziale privo di uno straccio di trama che detti o motivi le azioni dei caratteri lasciati allo sbando. Il primo quaderno di Inside Moebius è addirittura sconfortante. Personaggi alle prese con se stessi e con le proprie nevrosi (che sono le nevrosi dell’autore) richiusi in maniera raccapricciante nelle quadrature delle vignette, senza saper bene cosa dire e cosa fare, soffrono claustrofobica
Purtroppo, superato il punto clou della narrazione, rappresentato appunto da questa straordinaria metamorfosi, il racconto tende a incunearsi in solipsismi narrativi e i personaggi tendono a perdersi in labirinti delimitati dalle linee delle vignette piuttosto che da meccanismi narrativi. Quando si trattano autori di peso, come Moebius, il giudizio sull’opera non resta incondizionato ma determinato dall’autorevolezza dell’artista. Proviamo allora a valutare Inside Moebius a prescindere da Moebius. Ci è concesso di dire, or dunque, che questi ultimi lavori di Moebius trovano intrinseco limite proprio in quegli elementi che rappresentavano una forza dirompente e innovatrice nel modo di fare fumetto.
Oramai tali espedienti sono stati recepiti ampiamente, alcuni persino dalla narrativa a fumetti di tipo tradizionale. L’esclusiva sussistenza di modularità narrative formali, funzionali a una certa avanguardia artistica che (anche solo per lo scorrere del tempo) non può più essere tale, se non supportate da contenuti sostanziali potentemente validi, rimane sola, sterile e triste. Questo è quel che succede per buona parte di questi due primi episodi del progetto Moebius. Ma Moebius è Moebius e ci sentiamo rinfrancati dalla noia anche solo per il piacere di rivedere il suo tratto sottile e ingenuo, per il gusto di osservare il suo narrare acuto e scaltro.
In ogni caso i quaderni di Inside Moebius rappresentano un elemento imperdibile nell’economia delle opere dell’artista francese, che non poteva mancar di essere edito anche in Italia. Onore al merito dunque alla Comicon Edizioni per questa operazione che rende al pubblico italiano un significativo tassello della storia del fumetto.
Abbiamo parlato di:
Inside Moebius – Volume 1
Jean Giraud / Moebius
Traduzione di Claudio Curcio
Comicon Edizioni, Napoli, 2012
232 pagine, brossura con alette – € 25,00
ISBN: 9788898049004
Etichette associate:
Comicon EdizioniMoebiusPuoi leggere anche:
- Le vite parallele: l’artigiano e l’artista
- Il testamento di Magnus: un’occasione per ripercorrere le tensioni liberty nel fumetto
- Essential 11: Corrado Mastantuono e i suoi undici disegnatori preferiti
- Lorenzo Pastrovicchio: tra Gottfredson e PK
- La vita non è un fumetto, baby. Firmato Munoz e Sampayo
Condividi:
Possono interessarti anche questi articoli :
-
SHADOWHUNTERS: CITTA’ DI VETRO – Recensione dei Lettori Estinti
Shadowhunters – Città di Vetro è il terzo volume della saga fantasy Shadowhunters pubblicato in Italia nel settembre del 2009. Leggere il seguito
Da Blog Dei Lettori Estinti
CULTURA, LIBRI -
Presentazione: Misteri di una notte d’estate di Giulia Mastrantoni
Se devo essere sincera, questa pausa è stata in un certo senso anche gratificante, perché mi ha regalato due richieste di recensione nella cartella di posta in... Leggere il seguito
Da Coilibriinparadiso
LIBRI -
Dal Cinema Ritrovato: Cinefilia Ritrovata e il Cinema Muto parte 1
Prime giornate pienissime di appuntamenti muti. Come al solito gli articoli che vengono pubblicati su cinefilia ritrovata li trovate linkati qui. Leggere il seguito
Da Mutosorriso
CINEMA, CULTURA -
Spazio Esordienti #10
Buon pomeriggio Lettori Colorati! Per prima cosa, in questo soleggiato lunedì di Giugno, vogliamo dare spazio nuovamente ad un'autrice emergente presentandovi i... Leggere il seguito
Da Roryone
CULTURA, LIBRI -
LA RAGAZZA DI FRONTE - Margherita Oggero
Non avevo mai letto libri di Margherita Oggero che non appartenessero la serie della professoressa investigatrice Camilla Baudino. Leggere il seguito
Da Lalettricerampante
CULTURA, LIBRI -
Coney island
(di Gianfranco Manfredi, Barbati Ramella, 2015)Se prendiamo in esame le iniziative intraprese dalla Sergio Bonelli Editore negli ultimi anni non si può certo... Leggere il seguito
Da Lafirmacangiante
CULTURA, LIBRI