Fino a meno di quindici anni fa l’autoproduzione a fumetti significava in gran parte mercato di nicchia, con una forte connotazione territoriale, che sfruttava fiere e manifestazioni non solo per essere venduto ma per far sapere dell’esistenza di autori, etichette, gruppi artistici altrimenti invisibili. Oggi lo scenario è certamente cambiato e tanti confini si sono fatti molto meno rigidi e, anzi, si sono aperte una serie di possibilità e collaborazioni che oltrepassano i confini italiani, mettendo in contatto realtà da tutto il mondo accomunate da una idea di libertà creativa e produttiva, in collettivo o in autonomia.1
Rientra in questo concetto di internazionalizzazione dell’autoproduzione la linea WWL, World Wide Lök. Lök è un collettivo artistico che ha dato vita all’omonima rivista autoprodotta e che organizza eventi e mostre sul territorio.
WWL si pone un obiettivo ambizioso: “creare una rete di persone che fanno autoproduzione in tutto il mondo, connetterle e dare una risonanza maggiore a tutti i partecipanti a questo piccolo grande progetto”, evidenziato dalla doppia lingua (italiano e inglese).
Sicuramente un progetto interessante, visto che, a meno che un autore non conquisti abbastanza successo da passare alla pubblicazione per un editore, è molto difficile poter leggere in italiano queste opere. Un progetto che si affianca al lavoro in tal senso prezioso svolto da realtà come Canicola, che all’interno della sua rivista/libro antologico ha fatto scoprire autori underground da tutto il mondo.
Primo autore che Lök propone in questa collana è Brown Box, fumettista di Philadelphia alfiere dell’autoproduzione, creatore dell’etichetta RE-TRO-FIT comics e collaboratore di riviste come Mad Magazine o Wired.
Il suo stile può richiamare facilmente come metro di paragone Chris Ware, un calderone di influenze tra cui spicca l’amore per le strip classiche oltre che per la new wave indipendente americana. Uno stile fatto di figure morbide e tondeggianti delineate con una linea pulita e pochi tratteggi, quasi una linea chiara.
Storie piccole ma non prettamente intimiste, dove le emozioni sono espresse in maniera semplice, con poche parole; ragazzi alle prese con le quotidiane sorprese della vita, stanchi e sfiduciati, ma senza fatalità o quel velo di “dramma del proprio ombelico” che a volte affossa questo genere di racconti. Adolescenti fuori posto come solo un adolescente può essere, ma ancora aperti alle sorprese della vita.
Quattro racconti brevi senza una vignetta di troppo e perfettamente compiuti nella indefinibilità di un inizio o di una fine vera e propria, asciutti quel tanto che basta da scorrere rapidi ma pieni di vita, sentimento e ironia. Brown Box tratta con la delicatezza di un innamorato i propri personaggi, senza nasconderne i difetti, ma accogliendoli con la comprensione che questi sono solo tappe di definizione di uomini e donne ancora in crescita, che le idiosincrasie sono spesso reazioni alla difficoltà di capire il proprio posto nel mondo.
Meritevole eccezione, il brevissimo e divertente racconto La vita di Peter Paul Rubens dedicato al celebre pittore fiammingo e alla sua passione per le rotondità femminili.
In conclusione, se è pur vero che l’autoproduzione internazionale è a portata di mano per tutti, con un poco di iniziativa personale, allo stesso modo è bello che ci sia qualcuno che guidi il lettore a scoprire questo variegato universo di autori, stili e tematiche. L’augurio è che la collana WWL di Lök abbia una lunga vita editoriale e prosegua con fumetti altrettanto interessanti.
Abbiamo parlato di:
Inside the box
Brown Box
Traduzione di Lucia Manfredi, Valerio Stivè
Autoproduzione, Collettivo Lök
74 pagine, brossurato, bianco e nero – 7,00€
per un quadro più completo sull’argomento, consigliamo il bel saggio di Sara Pavan “Il potere sovversivo della carta”, 2014, edizioni Agenzia X ↩