Giovanna Vignola e Costanza Bondi
di Costanza Bondi
Scorrendo in Facebook, ma anche orecchiando al supermercato mentre facevo la spesa o sentendo commenti vari qua e là, mi sono resa conto di quanto la mancanza di contenuti politici di molti interlocutori induca alla distorsione del messaggio di cui vogliano farsi portatori. Vengo al punto: l’uso di aggettivi
dispregiativi che si riferiscano alle qualità fisiche per descrivere quelli che si ritengono i propri avversari politici sfocia, ben presto, in un abuso semantico che porta, però, poi risvolti negativi in tutte le coscienze e nella società civile.
Appellare un politico o apostrofare un personaggio pubblico con la parola NANO prima di tutto non evince alcun messaggio, se non la maleducazione dell’anima di chi pronuncia determinate frasi, e secondariamente offende direttamente una categoria di persone che, non certo per volontà sua, soffre della patologia dell’acondroplasia.
Deprecare e detestare una persona a livello politico è più che legittimo e santificabile, siamo in democrazia: ma credere di oltraggiarlo puntando sui suoi difetti fisici rende il deprecante di gran lunga peggiore del deprecato. Come ha scritto una signora, che non ho il piacere di conoscere, ieri nei commenti che ho potuto leggere in Facebook.
Allora, mi domando: chi apre bocca e gli dà fiato sa per caso cosa sia l’acondroplasia? Immagino di no, certamente, anzi, no, altrimenti sono sicura che sarebbe portata a utilizzare termini ben diversi ma, soprattutto, pertinenti.
Il termine ACONDROPLASIA deriva dal greco, come molte parole che fanno parte della lingua italiana, e significa SENZA CARTILAGINE. Come spiegato benissimo nel depliant dell’associazione nazionale, la cartilagine, in realtà, esiste ma cresce a un ritmo più lento del normale. Si tratta della displasia ossea più frequente, con l’incidenza di 1 caso su 25.000 nati, senza differenza alcuna di razza, di sesso o di etnia. Tanto meno, quindi, di appartenenza politica, sempre che sia il caso di dover stare a spiegare certe cose…
Per cui, il mio consiglio è questo: informatevi, prima di dare fiato alle trombe e, se proprio volete occuparvi di NANI, sostenete l’Associazione Acondroplasia – Insieme per Crescere.
Basta una firma per il 5×1000 nello spazio riservato, indicando il codice fiscale 91118200590, oppure una donazione, deducibile dalla propria dichiarazione dei redditi, presso Banca popolare di Aprilia IBAN: IT 24°0541473920000001087652 oppure presso le Poste Italiane IBAN IT 34 S 0760114700001004078372 ccp n. 1004078372