Nell’Enasarco Agenti di commercio e ditte mandanti, in possesso dei requisiti minimi di voto, sono chiamati a eleggere le rispettive componenti dell’Assemblea dei delegati nella prima metà del mese di aprile.
Dopo le elezioni alle casse di previdenza di ordini professionali come quello dei medici e dei giornalisti, in questi giorni fervono i preparativi anche per il primo suffragio interno alla categoria degli agenti di commercio e delle società mandanti. Si tratta di un evento, nella sua particolarità, del tutto storico e che offre lo spunto per diverse riflessioni sistemiche nel nostro paese. Enasarco, infatti, nata come ente pubblico a fine anni ’30, è oggi una fondazione privata che ha un capitale di 7 miliardi di euro e che eroga circa 125 mila pensioni e 70 mila liquidazioni FIRR annuali.
L’incontro di “Insieme per Enasarco”
Le liste candidate saranno quattro, per un bacino di potenziali elettori di 264 mila individui. Abbiamo partecipato, per capire meglio di cosa si tratti, alla presentazione torinese della lista più strutturata: Insieme per Enasarco. Un roundtrip in tutt’Italia che i protagonisti del progetto stanno portando avanti a tappe forzate, per combattere soprattutto l’astensionismo e presentare un programma nato dall’insolito accordo tra agenti e ditte mandatarie. Insolito, perché le due componenti dell’Enasarco sono spesso state sedute su postazioni contrapposte nelle trattative, ma concreto, perché dagli accordi già delineati i contenuti si propongono come realizzabili e concreti.
Il programma prevede un riassunto in dieci punti:
1.Diamo centralità alle esigenze dell’agente
2.Miglioriamo il nostro sistema sanitario
3.Incentiviamo l’aggiornamento professionale
4.Diamo più servizi agli agenti di commercio
5.Accompagniamo il ricambio generazionale
6.Consolidiamo la collaborazione con il mondo universitario e della formazione
7.Ampliamo i nostri orizzonti di vendita
8.Sviluppiamo un innovativo piano di investimenti per Enasarco
9.Rendiamo Enasarco più presente e aperta al territorio
10.Comunichiamo meglio e di più
E proprio dalla fusione tra le varie anime della Fondazione nasce la lista “Insieme per Enasarco”, la grande coalizione che riunisce le principali rappresentanze degli Agenti di Commercio e delle Ditte che impiegano nel loro business agenti o rappresentanti. Una grande diffusione territoriale suddivisa in due liste: “Agenti per Enasarco” e “Imprese per Enasarco” per il rinnovamento ma anche per valorizzare un caso previdenziale unico al mondo e che, dall’estero, in molti ci invidiano. Trasparenza, efficienza gestionale finanziaria e attenzione e ascolto agli iscritti, ma anche orgoglio e la consapevolezza di dover difendere la fondazione.
Insieme per Enasarco © 2016 – Giovanni Vagnone per Retrò
L’importanza del voto
Centrale durante i lavori un appello specifico al voto. Giornalisti e medici hanno avuto una partecipazione inferiore al 10% ed anche la categoria degli agenti di commercio, pur avendo una storia antica ed un impatto sulla società che è come ricchezza creata pari allo 0,5% del PIL (e come “gestione del PIL” fa passare circa il 60% del PIL totale tra le “sue mani”), ha una caratterizzazione fortemente individualistica. L’agente non incontra colleghi, spesso passa la giornata nella propria auto, e difficilmente sente spirito di appartenenza per soggetti “sovraordinati”. Ad intervenire, un ragazzo in golf, seduto in prima fila:
«Ci sono altre persone in sala sotto i 30 anni? – chiede, ma non si alzano mani. Il problema che riscontriamo nella nostra generazione è che l’Enasarco non è praticamente conosciuta, non comunica, e viene vissuta semplicemente come un obbligo in più a cui dare soldi»
L’astensionismo quindi è un rischio preoccupante. Perché 7 miliardi fanno gola e perché ministeri, governi ed INPS tendono ad accentrare sempre di più organismi di cui possono mettere in dubbio la reale rappresentanza, per quanto più efficienti e funzionali della previdenza “pubblica”. Ecco perché, secondo gli organizzatori della giornata ed i candidati della lista “Insieme per Enasarco”, la priorità è quella di partecipare tutti, numerosi, al voto, con l’obiettivo di coinvolgere almeno il 30% degli aventi diritti: perché, altrimenti, l’occasione sarà persa e le nubi si concentreranno sui cieli dell’organismo.
Staremo a vedere, ma la riflessione che possiamo fare è più ampia. Già, perché un ente previdenziale anche quando è di fronte ad elezioni interne, non può ragionare come un ente territoriale. I “politici” giocano su fattori emotivi e sulle preoccupazioni presenti degli elettori, mentre un ente previdenziale deve considerare un orizzonte molto più ampio, in cui le scelte prese vanno ad influenzare un raggio temporale di cinquant’anni. I soldi di oggi per le pensioni di domani. Una certezza che forse gli agenti Enasarco riusciranno a tenere nel cassetto, mentre tanti dipendenti INPS dovranno dormire sonni assai meno tranquilli. Nell’attesa di una revisione globale della previdenza che rischia anno dopo anno di essere sempre più drammatica per gli italiani, che vivono una situazione insostenibile per le casse pubbliche (tra allungamento della vita media e diminuzione della natalità) senza neanche rendersene conto.