Tempo fa abbiamo pubblicato alcuni suggerimenti utili su come destreggiarsi tra le varie offerte di lavoro inserite nei tantissimi motori di ricerca o giornali specializzati, ai quali vorrei aggiungere le piccole ma indicative esperienze di una potenziale candidata, che chiamerò Marta Rossi.
Marta, nelle sue ultime ricerche, si è imbattuta in strani annunci, uno in particolare recitava: “Cercasi segretaria, inizialmente part-time…”. Una proposta lavorativa apparentemente normale se non fosse che l’azienda o il privato non si presentavano, nascondendosi dietro un contatto e-mail generico ([email protected]). Le domande che affollano la mente di Marta sono tante, una su tutte prevale: "Chi è il soggetto inserzionista"?
Altra situazione bizzarra le è capitata leggendo un’e-mail in risposta a un suo annuncio da parte di… ! Anche in questo caso senza presentazione e con un contatto e-mail generico, le hanno scritto: ” Potrebbe mandarci il suo C.V."? Grazie”. Voi mi direte: ” ma l’hanno contattata che altro vuole, il lavoro non c’è e si sta preoccupando persino della forma”? No, Marta si preoccupa della sostanza, non si può inviare un C.V. con i dati sensibili a inserzionisti anonimi per una questione di privacy e di etica professionale. In fondo le prime domande che vi faranno durante un colloquio di lavoro serio riguardano proprio la vostra conoscenza sull’azienda selezionatrice: ” cosa sa di noi? Ha visitato il nostro sito? Che impressione si è fatta”? Il candidato deve mostrare le proprie competenze e conoscenze, deve apparire informato, interessato, curioso, e dall’altra parte il selezionatore deve scegliere anche in base alla motivazione di chi dovrà trascorrere gran parte del suo tempo sul posto di lavoro, per il bene dell’azienda.
Marta curiosa di capire chi si celasse dietro queste proposte lavorative, invia un’e-mail agli inserzionisti anonimi, chiedendo gentilmente di conoscere il nome dell’azienda per una questione di chiarezza e anche per capire se il suo C.V. può essere in linea con le loro richieste. Nel primo caso nessun riscontro, nel secondo le rispondono con un nome fittizio e un account generico, scrivendole: " Può inviare il suo C.V.all’attenzione dell’ ufficio del personale”. Marta disperata si domanda: “All’ufficio del personale…Ma di quale azienda?”
La nostra potenziale candidata continua nel suo racconto e se dovessi scegliere un genere, non azzarderei nel definirlo fantascienza. Una mattina come sua abitudine, trova nella sua casella di posta un’e-mail, l’indirizzo conteneva nome e cognome di una donna, le cui ricerche su google non dicono nulla e di nuovo un account generico (tiscali.it). Questa volta il messaggio è cordiale e professionale e le offrono un’ imperdibile opportunità lavorativa, chiedendole, qualora fosse interessata, di presentarsi presso un sito di appoggio, un hotel. Le perplessità sempre le stesse, chi sta scrivendo? che tipo di proposta offre? Alla richiesta di spiegazioni, la signora sottolinea di far parte di un’azienda presente su tutto il territorio nazionale, e che non sono soliti anticipare nulla per e-mail. Che assurdità!
Molte persone si trovano quotidianamente al posto di Marta. E’ facile perdersi in questa giungla, il bisogno di lavoro è concreto, VOGLIAMO FIDARCI, ma spesso dall’altra parte utilizzano escamotage per rendere allettante una proposta che sa di truffa, o comunque non coerente con quanto cerchiamo. Fate attenzione! chiedere spiegazioni vuol dire mostrare interesse, serietà, e se dall’altra parte ci tengono a queste doti tanto acclamate, vi risponderanno senza problemi.
Manuela Piccioni