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Instagram, Facebook e il profumo di snobismo

Da Valepi
Vabbeh, per quel che può valere vi dico la mia.
Se siete puristi di twitter, Iphone, Ipad, facebook, esperti di social network, social marketing, socialqualsiasi cosa e vi aspettate un post di informazione o di tecnicismi sulla vicenda Instagram comprato da Facebook, potete pure subito navigare verso altre pagine.
Questa è solo la mia opinione, solo il mio sorriso.
La mia impressione di semplice fruitrice del web e di alcuni dei suoi strumenti di social networking.
E ve la dico solo perchè alcune cose che leggo ultimamente mi fanno parecchio sorridere.

Instagram, Facebook e il profumo di snobismo

Fonte: NinjaMarketing


Sarà che sono ignorante in materia. Sarà che non sono un'esperta di social network: utilizzo facebook da un po' (ultimamente un po' meno in realtà), ho un profilo twitter da un po' meno tempo e lo uso per leggere qualcosa di interessante, per tenere alcuni contatti avviati soprattutto attraverso la lettura di altri blog; sarà che non mi interessa seguire vips e personaggi noti, politici, non mi interessano le beghe tra cantanti, politici, attori o che altro; sarà che trovo più semplice non seguire chi non mi interessa che pontificare su cosa e come dovrebbero scrivere gli altri utenti.
Sarà che ho un Iphone ma non posso certo definirmi una reale seguace di Steve Jobs, dato che non ho mai avuto in Ipod, Ipad, Imac e la mia competenza nell'uso dei sistemi OS viene solo dall'essere stata obbligata talvolta all'uso di un Mac piuttosto che di un PC.
Sarà che non sono un'appassionata di fotografia, non ho una macchina professionale, faccio le foto ad minchiam, un po' come viene, solo per il gusto di fermare un momento, non riesco decisamente ad appassionarmi ai vari Flickr o Pinterest, non mi sono strappata i capelli per la chiusura di Picnik e Instagram l'ho istallato sull'Iphone dopo mesi e mesi (un po' come WhatsApp, che non c'entra nulla) e solo perchè diverse delle foto fatte ad minchiam erano talmente ad minchiam che mi sono detta "Chissà, se ci metto un filtrino, magari... "
Insomma, utilizzo Instagram anche io (se può definirsi uso avere sul profilo non più di una decina di foto ed averne postato sicuramente meno di 5 su twitter), ma non è che "ci credo", non è che ne faccio una questione religiosa se mi si paventa la possibilità che altri non meglio identificati utenti possano utilizzare la mitica app. Non è mica MIA?
Sarà per queste ed altre ragioni, che ora non mi sovvengono (giuro, durante la recente notte insonne ne avevo un sacco, alcune anche argute e ovviamento sono rimaste tra i fumi del sonno perso), sarà per questo, dicevo, che il primo sorrisino mi è scattato qualche giorno fa quando, alla notizia che Instagram sarebbe stato disponibile anche per Android, ho iniziato a leggere commenti, soprattutto su twitter il cui tono e senso era più o meno questo "Oddio, arrivano gli Androidiani (manco fossero una specie extraterrestre), chissà che schifi ci toccherà sorbirci ora che anche loro possono usare la Nostra Mitica App".
Lo stesso tipo di schifiltoso commento, ma elevato all'ennesima puzza sotto al naso, ho iniziato a leggerlo dopo che si è sparsa la notizia che Facebook aveva acquistato la suddetta Nostra Mitica App: il terrore dell'invasione dei bimbiminchia di facebook ha portato diversi profili a discuterne da giorni, altri a fuggire da Instagram cancellando tutte le foto ed il profilo, altri ancora a blindare lo sterzo dell'auto per la paura che Zuckerberg possa acquistare i diritti dell'antifurto con le palle e lasciare ogni auto con la privacy esposta.
Mi fanno ridere. Ecco.
Da un lato considero veramente eccessiva la paura per la politica di gestione della privacy di Facebook che potrebbe mettere in pericolo qualche foto che la maggior parte ha scattato e messo online proprio con l'intento di mostrarla (e, come sempre, la privacy va gestita e non lasciata al caso). Dall'altro, non riesco a non sentire in tutto questo la solita puzza sotto al naso, il solito snobismo, di chi ritiene, dall'alto di un uso dello strumento internet o app magari da pioniere, di potersi ergere a proprietario/conoscitore del brevetto, al punto da potersi permettere di dire "Io so come si usa, Io so chi deve usarlo e come". Per dirla in modo un po' prosaico sento odore di snobismo e, a dirla tutta, la puzza è quella che lasciano i gatti quando delimitano il territorio.
Sarà pure il web, ma in fondo in fondo, sembrano le stesse vecchie dinamiche sociali di ingroup e outgroup, di resistenza al cambiamento e al newcomer. E sarà pure il web, ma io continuo a credere che al mondo si stia meglio in pace e democrazia.
Che poi, come dice Silvia_Berny: "a me non cambia niente chi si è comprato #instagram,perchè se vuoi polemizzare su facebook non ci devi essere. nemmeno con un altro nome."
Ecco. Questo è quello che penso.

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