Stavolta Totò Riina è stato assolto. Si potrebbe dire: ne ha fatte talmente tante che ci sta pure che per una volta la colpa non sia sua. Mah. Pensavo che con la richiesta di ergastolo per Totò 'u curtu si potesse arrivare finalmente alla verità sulla scomparsa e sulla morte di Mauro De Mauro nel 1970. E invece no. I giudici della corte d'assise di Palermo non hanno accolto le richieste dei pm Antonio Ingroia e Sergio Demontis. Motivo dell'assoluzione: articolo 530 del codice di procedura penale, "incompletezza della prova". Quella che una volta si chiamava insufficienza di prove. Evidentemente le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia (Buscetta, Marino Mannoia, Mutolo) non sono state ritenute attendibili. Ricordo che Tommaso Buscetta è quello che più di venticinque anni fa disse a Falcone e Borsellino che Cosa Nostra aveva condannato il giornalista dell'Ora otto anni prima di ammazzarlo. A più di quarant'anni dalla morte di De Mauro, quell'omicidio rimane impunito. E il capo dei capi si risparmia un ergastolo.
Che questa storia sia una storiaccia di depistaggi, "deviazioni", coperture, connivenze, la corte palermitana pare riconoscerlo. I giudici hanno trasmesso gli atti al pm per procedere per falsa testimonianza contro alcune persone che hanno deposto nel processo: l'ex Sisde Bruno Contrada, l'avvocato Giuseppe Lupi e i giornalisti Pietro Zullino e Paolo Pietroni.
Di questo passo, sapere chi ha ucciso Mauro De Mauro, ma soprattutto perché, e chi c'è davvero dietro, rimarrà ancora un mistero irrisolto. L'ennesimo buco nero nella storia della Repubblica.
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