Sdoganato da Beppe Grillo con il V day pure i suoi nemici e detrattori lo fanno ora trionfare a squarciagola. Te c’hanno mai mannato a quel paese di Alberto Sordi è un antenato elegante e illustre del più triviale invito che ha colpito il cuore delle istituzioni.
Ovviamente lo sprezzo della forma e dell’educazione la dice lunga sull’assenza di rispetto per il popolo e per il Paese che persone e luoghi rappresentano o dovrebbero rappresentare. D’altra parte questo non meraviglia, non potremmo aspettarci molto di più dal nostro grottesco contesto politico. Quello che mi sconcerta è che non c’è goccia che faccia traboccare il vaso, sopportiamo tutto, in un’inerzia che traduce tutto il nostro imbarazzante degrado culturale.
Certi scivoloni, si dirà, sono anche la prova di una tensione ingestibile e di un tessuto ormai sfibrato. Ma la verità è che Intemperanze e incontinenze sono manifestazioni di un costume scabroso, irriguardoso, superbo. Il problema non sono le drammatiche pressioni. Anzi. Queste dovrebbero, se mai, generare qualche onesta illuminazione. Macché. Siamo all’insolenza del potere che non sente vincoli di decenza, limiti di ragionevolezza, obblighi di onestà.
Ho tanta voglia di indirizzare l’insulto clou di questi giorni a tutti, a destra e a manca. Giusto perché sia chiaro che mi risulta difficile accusare qualcuno e assolvere gli altri.
Ho sempre odiato le vie cruente, accidenti. Eppure ora mi prudono assai le mani. Devo preoccuparmi del moto rivoluzionario che monta dentro di me come se avessi ingurgitato una tonnellata di lievito?
2 aprile 2011
Autore: Irene Spagnuolo