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Intake – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi

Cover Intake

PC TESTATO SU
PC

Genere: , Sparatutto

Sviluppatore:

Produttore: Cipher Prime Studios

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Inglese

Giocatori: 1

Data di uscita: 05/11/2013

VISITA LA SCHEDA DI Intake

Pro-1Molto immediato Contro-1Longevità limitata

Pro-2Frenetico Contro-2Se non vi piace la musica rave perde un po'

Pro-3Diverte senza dare troppi pensieri Contro-3Tutorial stringatissimo

“Winner don’t use drugs” era una frase che andava molto di moda nei cabinati Arcade dei lontani anni ’90, quando si credeva ancora nella pubblicità progresso e Bill Clinton e Monica Lewinsky erano solo amici. Da allora molte cose sono cambiate e tale frase deve avere ottenuto i risultati desiderati soprattutto tra gli sviluppatori di Intake, che si sono cimentati nella realizzazione di un frenetico shooter dove le droghe saranno la componente principale; non con un GTA style dove dovremo spacciare anche il vinavil ai tossici di turno, ma prenderemo possesso del sistema immunitario di qualche giovinastro e dovremo fare di tutto per evitargli l’overdose, il tutto condito con colori fluorescenti, luci al neon e musica da rave.

intake-evidenza

DRITTO NEL CERVELLO

Intake è un gioco arcade duro e puro, di quelli che avrebbero spopolato nelle sale giochi di mezzo mondo una ventina di anni fa e per il quale milioni di giovani avrebbero svuotato il portafoglio dei loro genitori (ovviamente a loro insaputa) solo per avere una possibilità di scalare la classifica del gioco nel bar. Perché quando Internet serviva solo per lanciare missili nucleari e giocare a tris contro IA assassine, raggiungere il primo posto voleva dire vincere contro quel ciccione antipatico del vicino e per chi non giocava a calcio, e di ragazze manco a parlarne, poteva essere l’unico modo per avere quindici minuti di celebrità.

Durante la partita sarete assaliti da un flusso ininterrotto di pillole colorate che pioveranno dal cielo, il paradiso dei tossici, peccato che inghiottire una tale quantità di pasticche in Intake porti le stesse conseguenze che otterremmo nella vita reale, un bel Game Over. Starà a noi evitare di finire in un bel cappotto di legno eliminando tutte le pastiglie che arrivano dall’alto. Per evitare la prematura morte Intake ci propone un gamepley che si pone a metà tra Ikaruga e House of Death.  Le pasticche sono di due colori diversi, con il mouse dovremo cliccarci sopra per farle esplodere, non prima di aver cambiato il colore del nostro mirino per farlo combaciare con quello dell’obiettivo. Riuscire a cambiare agilmente i due colori è una tecnica necessaria non tanto per sopravvivere, per quello basta colpire le pastiglie, ma per incatenare combo più lunghe possibili ed ottenere punteggi sempre più alti. Ogni volta che distruggerete una capsula del colore giusto inizierete una combo che via via vi darà moltiplicatori di punteggio sempre più sostanziosi, sbagliando cromia tutto questo si romperà e dovrete ricominciare da capo a costruirvi una catena di colpi sempre superiore. Oltre al fattore punteggio, che oramai non ha più l’appeal di una volta, realizzare combo infinite regala una enorme soddisfazione personale e cosa ancora più importante permette di accedere a sostanziosi power up che vi daranno la possibilità di ingrandire i vostri bersagli, rallentare il tempo, ottenere vite extra e tanti altri potenziamenti sfiziosi. Quali power up otterremo verrà determinato in maniera casuale tra una discreta scelta di abilità, nonostante questo potremo disabilitarne alcune in modo tale da aumentare la frequenza con cui ci arriveranno quelle da noi preferite. Sul lato inferiore dello schermo troveremo un piccolo scudo in grado di respingere una piccola dose di pasticche, non fateci affidamento più di tanto, Intake è un gioco estremamente punitivo tanto che probabilmente le vostre prime partite dureranno meno di due minuti. Prendendo confidenza con i controlli, cosa che richiede un lasso di tempo molto breve , le cose cambieranno e riuscirete finalmente ad ingranare con combo sempre più remunerative; al pari degli arcade tipo Tetris, i livelli scorrono in sequenza quasi senza interruzioni, se non per un paio di secondi di calma che vi serviranno a riprendere fiato e riposare il polso. Proseguendo con gli stage le pillole si faranno sempre più veloci e numerose ed una volta passato il venticinquesimo livello potrete incappare in speciali sfide che, vista la difficoltà esagerata, quasi sicuramente vi porteranno alla morte, oppure vi daranno un punteggio sufficientemente alto da meritare la gloria eterna nel mondo dei videogame. Il gameplay proposto, per quanto non urli originalità, funziona decisamente bene: dopo aver fatto la prima partita, durata circa tre minuti, ne abbiamo fatta subito un’altra e siamo morti per una distrazione durante una combo clamorosa; siamo subito ripartiti con un’altra partita, ed un’altra ancora, finché ci siamo accorti di esserci bruciati due ore a sparare alle pillole, mentre ascoltavamo musica rave.

Intake non fa mai nessun tipo di riferimento alle droghe, al loro utilizzo o alla loro pericolosità, nel gioco sono solo pillole che scendono dal cielo e che noi dobbiamo distruggere. Non c’è niente di specifico, anche il fatto che quelle siano droghe è solo una supposizione, nonostante questo siamo tutti abbastanza cresciuti da poter intuire quello che abbiamo sotto il naso senza ricevere spiegazioni: tutto in Intake è pesantemente influenzato da una fetta di cultura underground che va sempre molto di moda. Lo schermo nero spezzato solamente da luci fluorescenti e lampade stroboscopiche ricordano perfettamente una discoteca  e la musica proposta non è certo quella che si sente al concerto di ferragosto. Le tre canzoni presenti non si limitano ad essere un semplice contorno, ma creano la giusta atmosfera ed accompagnano egregiamente la nostra esperienza sparatutto; al contrario, se non apprezzate questo particolare genere musicale, allora tutto il gameplay ne risentirà un po’.

Immagine anteprima YouTube IN CONCLUSIONE
Intake è un arcade divertente e frenetico che non mancherà di affascinare i giocatori alla ricerca di una esperienza immediata. Soffre soprattutto del classico problema dei giochi arcade, ovvero quanto può durare? Senza voler creare falsi miti, Intake non è il nuovo Puzzle Bobble che a distanza di venti anni continua a macinare gettoni, la durata media delle partite, circa 8 minuti, potrebbe stancare velocemente i giocatori meno avvezzi a questo genere che dopo averlo consumato per un paio di giorni lo abbandoneranno in toto. Nonostante questo, si tratta di un gioco interessante e divertente che sarà in grado di intrattenervi egregiamente nei momenti di stanca da altri titoli più "corposi". ZVOTO 7.5
Voto dei lettori7.33
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