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INTEGRALISMI E PARADOSSI #terrorismo #islam #occidente

Creato il 13 gennaio 2015 da Albertomax @albertomassazza

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Integralismo e fondamentalismo, ormai divenuti sinonimi di terrorismo islamico, in realtà sono due termini nati con un’accezione non esclusivamente negativa, in riferimento alle posizioni tenute da settori della cristianità in reazione alla modernizzazione e alla laicizzazione degli stati occidentali, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Spaventati dalla veloce e profonda trasformazione della società e dalla conseguente perdita dei valori tradizionali, importanti esponenti del mondo cristiano, sia in ambito cattolico che protestante, tentarono di arginare fenomeni come la liberalizzazione dei costumi, la rilettura dei testi sacri alla luce delle nuove teorie scientifiche e lo slittamento della religione dalla sfera pubblica a quella privata, attraverso la volontà di riaffermare il peso sociale e politico dei valori cristiani nella loro integrità, senza compromessi con la modernità, nell’adesione letterale ai fondamenti dogmatici della fede. Si è iniziato a coniugare i due termini con il mondo islamico all’indomani della rivoluzione iraniana del 1979, anche se le radici dell’integralismo e/o fondamentalismo islamico vengono individuate nella nascita del movimento dei Fratelli Musulmani, alla fine degli anni venti in Egitto. Da allora, i movimenti (anche terroristici) che si sono opposti al processo di occidentalizzazione del mondo arabo, richiamandosi ai valori religiosi tradizionali, spesso in una rilettura strumentalmente distorta, hanno conquistato il monopolio come integralisti e fondamentalisti, fino all’identificazione con l’atroce terrorismo degli ultimi decenni.

Sebbene l’integralismo e il fondamentalismo aprano ad inevitabili trascendimenti verso l’intolleranza nei confronti di altre fedi o ideologie, l’etimologia dei due termini richiama anche aspetti tutt’altro che negativi, quali l’onestà intellettuale verso i valori di riferimento e l’adesione ad essi convinta e non convenzionale. Come non definire integralista e fondamentalista la testimonianza di Cristo e San Francesco? Come non definire tale lo stile di vita degli Amish americani? Cosa dire di altri innumerevoli atteggiamenti (non solo religiosi) che fanno rigorosamente riferimento a una dottrina o uno stile di vita particolare? Dunque, l’integralismo e il fondamentalismo non necessariamente implicano un atteggiamento intollerante e violento verso altre fedi o convincimenti. Una cosa è accettare in modo integralista e fondamentalista un determinato modello come guida della propria esistenza; altra cosa è volerlo imporre ad ogni costo come unica legge universale. Detto ciò, rimane un aspetto paradossale nell’identificazione dei terroristi islamici come integralisti e/o fondamentalisti. Se esserlo significa aderire con rigore ai dettami di una particolare fede, come si può sostenere allora che l’islamismo non ha nulla a che vedere con questi sedicenti integralisti islamici? D’altra parte, dire che nessuna ortodossia religiosa prescriva di essere affermata con ogni mezzo, compreso lo stragismo terroristico, è una cosa talmente ovvia da non aver bisogno di prove per essere sostenuta. Indi per cui, se i terroristi di matrice islamica sono da considerarsi integralisti, non lo sono di certo in riferimento all’islamismo, del quale piegano e distorcono i precetti, strumentalizzandoli nell’ottica tutta politica della loro feroce contrapposizione ai valori occidentali; piuttosto, sono integralisti della barbarie e dell’atrocità.

Che in occidente si continui a parlare di integralismo e fondamentalismo islamico, ogni qualvolta si verifichi un attentato terroristico ascrivibile al mondo arabo, denota l’ipocrisia e la superficialità che si nascondono dietro la tolleranza e la libertà di pensiero tanto sbandierate. In primo luogo, la demonizzazione dell’integralismo e del fondamentalismo mette a nudo come la civiltà occidentale non sia in grado di andare oltre  a un rispetto formale per l’altro: si accetta una fede o uno stile di vita, a patto che si adegui al modello occidentale, smussando il rigore che ogni autentica convinzione religiosa o filosofica pretende, laddove il rigore entrasse in contraddizione con l’integralismo edonistico e libertario dell’occidente. Inoltre, nonostante ci si affretti ogni volta a dire che il terrorismo non ha nulla a che vedere con la religione islamica, continuare ad etichettarlo come integralismo islamico significa costringere i musulmani tolleranti a dover costantemente prendere le distanze nei confronti dei terroristi, come preludio ad ogni possibile dialogo con il tollerante occidente, depositario della libertà e della dignità dell’uomo. In pratica, si considera il terrorismo come frutto inevitabile della tradizione islamica, tanto da pretendere da ogni musulmano un atto ufficiale di ripudio dei metodi terroristici.



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