Integratori alimentari: il tutto è diverso dalla somma delle singole parti

Da Nicla

Scrive Campbell nel suo “The China Study”: “[…] L’intero sistema è finanziato dall’industria farmacologica, dalla formazione alla ricerca”, per spiegare come l’intero sistema sia impostato in modo tale che questa grande industria possa continuare a vivere, o meglio prosperare. Le ricerche vengono finanziate con l’obiettivo primario di mettere sul mercato l’ennesimo farmaco capace di debellare un problema, una sorta di dimmi il tuo sintomo e ti dirò cosa prendere!
Lo stesso Campbell tratta anche la questione degli integratori alimentari, chi non ha mai preso una di quelle compresse effervescenti ricche di vitamine e sali minerali? Tanto per farne un esempio, visto che sul mercato ne esistono moltissimi tipi. Ebbene, queste pilloline magiche sarebbero pressoché inutili per il nostro corpo: non è il singolo elemento che determina benefici, non è prendendo un concentrato di calcio al giorno che si riesce a soddisfare il nostro fabbisogno, nonostante ci vogliano far credere che sia così. Tralascio la spiegazione scientifica che non mi compete, eppure a detta del nostro autore sarebbe la sinergia delle sostanze presenti negli alimenti a fare la differenza, come a dire che le vitamine vengano maggiormente gradite (e quindi assorbite) dal nostro corpo se queste si presentano in concomitanza ad altre sostanze importanti, insomma: meglio optare per frutta e verdura, cereali integrali, tutti prodotti che la natura ci mette a disposizione, per essere mangiati così come sono!
Penso che sia una caratteristica della nostra epoca quella di analizzare ed isolare singoli elementi per verificarne gli effetti, eppure lo stesso Campbell sostiene che non è questa la strada per una buona salute! Non sono gli specifici elementi che determinano un effetto, bensì il loro agire in sincronia, insieme, la loro interazione. Quante volte ho sentito questo discorso anche nell’ambito della psicologia: la mia terapeuta afferma spesso che non sono i singoli elementi a fare la bellezza di un quadro ma il loro insieme, la “gestalt” (ossia la forma) che assumono rivela il messaggio dell’autore. Un capisaldo della Psicologia della Gestalt sostiene che “il tutto è diverso dalla somma delle singole parti”, una frase semplice eppure ci sarebbe tanto da scrivere! Mi limiterò ad affermare che occorre far lavorare di più la parte destra del nostro cervello, quella addetta alla visione globale delle cose, legata al pensiero intuitivo piuttosto che a quello razionale, la parte del nostro cervello che ci permette di comprendere le cose spesso in base a schemi incompleti, impressioni o sensazioni.
Non avete anche voi la sensazione che gustare una succosa mela rossa sia molto meglio rispetto ad inghiottire una piccola compressa ricca di vitamine?


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