Integratori alimentari: pro e contro!

Da Nicla

intervista a Giorgio Terziani, presidente di Eurodream, da oltre 16 anni impegnato nella lotta allo stress ossidativo

 “Ciò che mangi ogni giorno è ben più potente e determinate per la tua salute del tuo DNA o delle sostanze chimiche occulte nel nostro ambiente”. T. Colin Campbell, “WHOLE”

Che siano parole forti è evidente. Nel suo ultimo libro, forse più che nel The China Study, il dr. Campbell non bada a sconti. E ribadisce con forza un concetto basilare a tutti i sui studi sulla nutrizione condotti fino ad oggi: l’alimentazione è più forte della genetica!
Non importa quali debolezze pregresse tu abbia, quali eredità genetiche ti porti dietro: ciò che mangi ogni giorno, scrive il ricercatore americano, è molto più potente di ciò che il tuo DNA ti tramanda. E questo anche se si fanno i conti con un ambiente che di naturale ha, ormai, ben poco (inquinamento atmosferico, sostanze chimiche nel terreno, piogge acide etc).

Questo T. Colin Campbell.

Diverso il pensiero di molti altri medici ed esperti del settore. I quali se da un lato credono con assoluta fermezza sul potere dell’alimentazione nella salvaguardia della salute, dall’altro pongono i dovuti distinguo. Specie quando si parla di debolezze congenite e, nello specifico, di cellule e membrane.
“Qui non si scherza” ci racconta Giorgio Terziani. “Chi come me lavora da anni in questo settore lo sa bene: i motivi legati ad un disequilibrio nella cellula sono tanti e sono vari.  Ridurre la cura alla sola alimentazione può essere riduttivo” .

Ex militare della marina (ha fatto la guerra nel Golfo), imprestato con successo al mondo imprenditoriale dopo un incidente mortale che nel ’97 l’ha lasciato tra la vita e la morte, Giorgio Terziani, presidente di Eurodream (oggi tra le principali società italiane specializzata nella commercializzazione di integratori alimentari di qualità), è dal 1998 che si dedica allo studio e alla sviluppo in Italia di una nuova cultura della salute.
Prima di tutto per se stesso, “per capire davvero come le cose funzionano e perché”. Secondo, per divulgare il più possibile quanto appreso: “l’informazione- sottolinea- è l’unica vera prevenzione esistente al mondo”.

E proprio sull’informazione si basa il suo lavoro in Italia, svolto con non poche pubblicazioni scientifiche a firma di pregiati centri di ricerca italiani quali l’Università di Milano, il San Raffaele di Milano, l’Università di Urbino, l’Università di Siena e l’Istituto Tumori Regina Elena di Roma. Studi che di fatto fanno di lui un valido portavoce di un pensiero comune tra molti esperti sulla necessità di supplementi naturali o di sintesi ad un qualunque regime alimentare “antiossidante”.

“Quando si parla di qualità degli alimenti- afferma Terziani-, ci si riferisce genericamente al contenuto in antiossidanti dei nutrienti. Tuttavia i disastrosi effetti di un numero sempre maggiore di agenti fisici, chimici e biologici  come ad esempio le radiazioni ultraviolette, i campi elettromagnetici, il benzene, le diossine, i pesticidi, le tossine, unite al depauperamento del suolo, ai processi di conservazione, di stoccaggio e, purtroppo, ai sempre più comuni casi di negligenza e dolo in chi produce alimenti, rendono sicuramente dubbiosa la qualità nutrizionale di molti alimenti. Sopperire quindi alla ridotta biodisponibilità di vitamine, sali minerali e nutrienti antiossidanti indispensabili al delicato equilibrio ossidativo del nostro organismo con integratori naturali è sicuramente consigliabile, se non addirittura auspicabile!”

… quindi in qualche modo il dr. Campbell sopravvaluta il potere dell’alimentazione?
“L’alimentazione è e deve essere al primo posto nella prevenzione e nella cura di molte patologie. Si questo non credo ci siano dubbi di sorta. E’ universalmente accettato che una dieta adeguatamente ricca di alimenti di origine vegetale, preferibilmente integrali, di stagione, freschi e minimamente manipolati o trasformati, dovrebbe contribuire attraverso l’apporto di vitamine (A, C, E), sostanze similvitaminiche (polifenoli, bioflavonooidi, etc) e sali minerali (selenio, zinco, magnesio) a mantenere il nostro patrimonio di antiossidanti a livelli sufficientemente adeguati alle mutevoli esigenze metaboliche. Tuttavia chi, come me, sostiene l’uso di supplementi alimentari lo fa guardando al lato pratico della cosa: quanti micronutrienti antiossidanti contengono i vegetali sottoposti ai comuni processi di industrializzazione di oggi (piogge acide, inquinamento dei terreni, depauperamento e desertificazione del suolo, uso sconsiderato di pesticidi, processi di stoccaggio etc.)? E’ su questo punto che il secolare dibattito sulla necessità o meno di integratori si accende e si alimenta …”

Lei però un’idea in merito se l’è fatta…?
“Lavoro nel settore da tempo, in particolare con lo stress ossidativo. E soprattutto in questo ambito le variabili da considerare sono davvero molte. Ritengo sia impensabile, oggigiorno, pensare di poter supportare tutte le esigenze ossidative del nostro organismo con la semplice alimentazione. Certamente non quella che oggi ha la maggior parte delle persone…”

Facciamo un passo indietro e parliamo di stress ossidativo, dunque: perché la nostra alimentazione oggi non dovrebbe più essere in grado di supportarlo?
“Lo stress ossidativo è un esempio di come una rottura di un equilibrio molto labile nel nostro corpo possa influenzare, in modo subdolo e per lo più senza sintomi evidenti all’inizio, l’insorgere di malattie anche gravi. Per capirlo, dobbiamo prima sapere cos’è. Per definizione, infatti, lo stress ossidativo è la conseguenza diretta della rottura di un equilibrio tra capacità antiossidante e l’eccesso di radicali liberi che può essere dannosa e provocare una infiammazione sulle nostre cellule e sui tessuti del nostro organismo. In condizioni di buona salute, il nostro organismo riesce a prevenire il danno da radicali liberi grazie a dei sistemi naturali di difesa che vengono indicati con il termine antiossidanti. Alcuni antiossidanti sono endogeni, cioè vengono prodotti da nostro organismo. Altri invece sono esogeni, cioè devono essere introdotti dall’esterno, attraverso ad esempio una corretta alimentazione e un corretto stile di vita. La rottura di questo equilibrio tra produzione esterna o interna e lo smaltimento dei radicali liberi, provoca lesioni cellulari che ostacolano il passaggio di ossigeno ai tessuti causando acidosi, quindi stress ossidativo, innalzamento di radicali liberi e infiammazione. La quale, una volta cronicizzata, aiuta l’insorgenza di patologie in principio meno gravi come ad esempio emicranie ricorrenti o dolori muscolari, ma che con il tempo possono degenerare in malattie ben più serie come l’ipertensione arteriosa, l’arteriosclerosi, l’infarto, l’ictus, il morbo di Parkinson, la demenza nell’Alzheimer, la colite ulcerosa, l’obesità, la pancreatite, l’artrite reumatoide e anche alcuni tipi di tumore.”

… E per venirne fuori, lei dice, non è sufficiente affidarsi ad una corretta alimentazione antiossidante?
“Per come possiamo alimentarci noi oggi, non credo proprio. Non dimentichiamoci che l’innalzamento dei radicali liberi è dato anche dai continui agenti fisici cui siamo sottoposti, pensiamo alle radiazioni ultraviolette e ai campi magnetici dei nostri cellulari, oltre che ovviamente dai numerosi agenti chimici presenti nella stessa aria che respiriamo. Pretendere di avere protezione adeguata da questi agenti solo ed esclusivamente da vegetali integrali che di questa aria crescono e si nutrono ritengo sia sopravvalutare la forza che una mela coltivata in campi laterali all’autostrada può effettivamente avere.”

Eppure di questo si tratta quando, a forza, il dr. Campbell sostiene la necessità di una dieta di questo tipo, addirittura contro ogni possibile eredità genetica.
“Sulla genetica si apre, credo, un capitolo molto forte delle affermazioni del dr. Campbell. Noi sappiamo infatti che qualsiasi regime antiossidante alla fine deve fare i conti con le risposte individuali, ovvero del ruolo che ciascuno di noi con il suo patrimonio non solo genetico ma anche biologico in senso lato, ha nel condizionare la risposta all’assunzione di alimenti e anche di supplementi orientati a mantenere o raggiungere un soddisfacente bilancio ossidativo. A questo proposito infatti pongo una domanda al dr. Campbell: perché a Taranto, dove sono morte migliaia di persone a causa di una grave inquinamento ambientale, si sono ammalati indipendentemente dall’età soli alcuni componenti delle famiglie e non tutti? Non mangiavano forse tutti la stessa cosa? Quale peso ha in questi casi un rischio congenito di contrarre quella malattia sulla potenza espressa da una  corretta alimentazione?”

Quindi niente sconti? Per lei il dr. Campbell si sbaglia?
“Colin Campbell è il primo scienziato al mondo ad essere riuscito a dare una così ampia voce ad un più ampio problema sottostante la medicina di oggi, provocandone un vero e proprio terremoto. Di questo, sono certo, non smetteremo mai di esserne grati. Sulla applicabilità poi del sistema, non ho dubbi che il buon senso sia il vero spartiacque: credo infatti fermamente nel potere di una mela staccata dal proprio orticello coltivato personalmente in alta in montagna. Un po’ meno nel sistema che oggi porta sul mio piatto legumi e vegetali e allo stile di vita che ci costringe, volenti o meno, a respirare in modo inadeguato. Ad ognuno, comunque, il proprio senso pratico”.


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