Integratori per il dimagrimento – Funzionano?

Creato il 28 febbraio 2013 da Ariannarossoni

Avevo parlato di integratori alimentari qui, soffermandomi a parlare di functional food e alimenti fortificati con vitamine, minerali o altre sostanze.
In questo articolo desidero invece parlare degli integratori alimentari finalizzati al dimagrimento: sono efficaci? E se sì, in che misura?

Integratori per il dimagrimento
Il Ministero della Salute impedisce di chiamare tali integratori ‘dimagranti’: devono essere commercializzati come ‘coadiuvanti nell’ambito di diete globalmente controllate’, e già questo la dice lunga. Per legge non possono essere sponsorizzati come ‘bruciagrassi’, non possono esserci indicazioni riguardanti l’entità della perdita di peso o immagini che mostrino mirabolanti “prima e dopo”. Sempre secondo il Ministero, questi prodotti possono essere composti da:
- Fibra alimentare
- Chitosano
- Acido linoleico coniugato (CLA)
- Caffeina e sostanze termogeniche
- Faseolamina ed estratti vegetali
Queste componenti sono classificate avere “un ipotizzabile effetto sul contenuto di massa adiposa dell’organismo” (notate quel ‘ipotizzabile’). Fanno parte di un’altra categoria gli integratori con ipotizzabili effetti digestivi, diuretici, ipocolesterolemizzanti, lassativi, sedativi.
Analizziamo il primo gruppo di integratori, che per semplicità chiameremo ‘dimagranti’.

Molecole e sostanze attive
Fibra alimentare: la fibra alimentare è naturalmente contenuta in frutta, verdura, frutta secca, cereali integrali e legumi. Aiuta la motilità intestinale rallentando o velocizzando il transito, dà volume alle feci, protegge le pareti intestinali, fornisce materiale fermentabile alla flora batterica. Gli integratori di fibra sono spesso consigliati in casi di colon irritabile, sia a prevalenza stitica che dissenterica: possono essere validi se utilizzati nel modo giusto, ma se non li si utilizza correttamente avranno l’effetto opposto. Ad esempio, se la fibra non è accompagnata dalla giusta quantità di grassi e liquidi non agevolerà il transito ma al contrario agirà come un tappo che impedisce il corretto svuotamento intestinale.
Negli ultimi anni la fibra è stata venduta anche come prodotto che aumenta il senso di sazietà: personalmente lo trovo ridicolo. La fibra associata all’acqua distende le pareti addominali e stimola la sazietà: questo è vero quando parliamo di fibra naturale (frutta e verdura), ma se si tratta di fibra da integratore più che saziare gonfia. E di certo non vi toglie la voglia di un piatto di pasta.

Chitosano: è un particolare tipo di fibra estratta dal guscio dei crostacei marini. Si ipotizza che possa inibire l’assorbimento dei grassi a livello intestinale, ma tale effetto non è mai stato dimostrato sull’uomo. Viene venduto soprattutto per il suo (ipotetico) ruolo da stimolatore della sazietà: voi ci credete?

Acido linoleico coniugato (CLA): questo ha un po’ più di studi scientifici a suo favore; avrebbe un’azione anti-cortisolo (il cortisolo aumenta i depositi di grasso, il CLA sarebbe in grado di contrastare quest’effetto). Ci sono tuttavia numerose perplessità circa gli effetti collaterali del CLA, come ad esempio il peggioramento della resistenza insulinica e dello stress ossidativo (associato per altro ad effetto secondario di innalzamento del colesterolo ‘cattivo’ LDL).

Caffeina e sostanze termogeniche: penso che l’effetto lipolitico (letteralmente “sciogli-grasso”) della caffeina sia noto a tutti. Effettivamente la caffeina ha un effetto termogenico, ovvero in grado di promuovere l’utilizzo a scopo energetico degli acidi grassi accumulati nell’adipe; tuttavia, se assunta a livelli eccessivi ha effetti collaterali non di poco conto: agendo sul sistema nervoso simpatico induce ipereccitabilità, insonnia, stimolazione consistente della motilità intestinale, tachiacardia e ipertensione. Altre sostanze termogeniche sono ad esempio le catechine, contenute ad esempio nel tè verde.

Faseolamina ed estratti vegetali: in questa categoria rientrano tutte quelle sostanze pubblicizzate con promesse miracolistiche, ma che di fatto hanno un’efficacia pressoché nulla e che anzi possono essere pericolose per la salute. Faccio alcuni esempi:
- Lo iodio è un minerale spesso venduto come integratore per “accelerare il metabolismo”; è contenuto principalmente nelle alghe, quindi lo troverete in commercio anche come integratore da alga Fucus/Kombu. Lo iodio ha un effetto sulla tiroide: la induce a lavorare di più, alzando il metabolismo. Secondo il Ministero della Salute la dose raccomandata di iodio è di 150 microgrammi al giorno; andando a guardare il dosaggio degli integratori a base di iodio scopriamo che spesso ve ne sono contenuti anche più di 200 microgrammi: se a questa quota sommiamo quella che ingeriamo attraverso l’alimentazione il dosaggio giornaliero comincia ad essere problematico (ricordo ad esempio che quasi tutto il sale attualmente in commercio è iodato). Superata questa soglia si può andare incontro a formazione di noduli alla tiroide e instaurarsi di patologie ipo- o iper-tiroidee. L’integrazione di iodio è ovviamente sconsigliata in caso di tiroidite autoimmune o pregresse patologie a quest’organo.
- Gli estratti vegetali che “inibiscono l’assorbimento dei grassi” hanno un poco piacevole effetto collaterale… Ossia, causano steatorrea (dissenteria mucosa con perdita di grassi).
- Il Citrus aurantium (arancia amara) contiene sinefrina, una molecola che stimola i recettori adrenergici del tessuto adiposo a liberare acidi grassi e ad utilizzarli a scopo energetico. Il problema è che la sinefrina ha effetto lipolitico solo sui recettori beta-adrenergici, e non sugli alfa-adrenergici, sui quali ha anzi l’effetto opposto (promuove l’immagazzinamento dei grassi). A livello addominale il tessuto adiposo ha abbondanza di recettori beta, ma a livello gluteo-femorale -ossia il più problematico per la donna- i recettori sono prevalentemente alfa: l’effetto su cosce e glutei sarà esattamente l’opposto di quello desiderato!

Efficacia
Vi ho fatto una breve trattazione dei prodotti “coadiuvanti il dimagrimento” attualmente in commercio. La domanda che sorge spontanea è: funzionano?
Gli studi sperimentali con i quali si testa l’efficacia di un integratore finalizzato al dimagrimento sono quasi esclusivamente esperimenti di laboratorio e/o su cavie animali. E’ molto difficile trovare studi sull’uomo, e già questo dovrebbe essere un punto dolente.
Ipotizziamo però che questi prodotti abbiano un’efficacia, e immaginiamo una persona che si reca in farmacia o al supermercato a scegliere un integratore: su che basi lo sceglie? Difficilmente una persona dispone delle informazioni base di erboristeria e farmacocinetica per capire se un prodotto sia meglio di un altro solo leggendo la lista degli ingredienti: si farà sedurre dalla confezione, dal marketing, dalla linea invidiabile della donna che lo sponsorizza. Comprerà un prodotto perché “ha sentito che l’amica della sorella del parroco lo usa”, perché ha trovato la pubblicità sulla rivista o perché hanno citato la tal sostanza nel tal programma in TV. Si farà condizionare dal prezzo, magari: se spendo di più è più valido?
La persona non guarderà quello che realmente è importante nell’acquisto del prodotto, ossia ad esempio la titolazione del principio attivo e la sua concentrazione, la presenza di coadiuvanti o la dose contenuta per capsula. Non si chiederà se le sostanze contenute hanno effetti collaterali o interferenze con  farmaci in uso.
Vi sembrano fattori di poco conto?

Nella nostra ingenuità, ipotizziamo che qualsiasi integratore in commercio abbia efficacia, non abbia effetti collaterali, sia prodotto con le migliori tecnologie di laboratorio. Ipotizziamo che sia ineccepibile.
E ora chiediamoci non se sia efficace, ma quanto sia efficace. Una persona che prende l’integratore e -come scritto sulla confezione- segua una dieta bilanciata e faccia corretta attività fisica (…non è scritto? Il prodotto è fuorilegge). Nel giro di un mesetto perde dai 3 ai 5 kg: quanti di questi chili sono spariti grazie all’integratore, e quanti invece grazie alle rinuncie a tavola, ai “no grazie” di fronte a fette di torte e bis di pasta, grazie all’abbonamento in palestra o alle corse che hanno consumato la suola delle scarpe da ginnastica?

Non voglio essere pedante o saccente, ma la polvere magica che elimina i chili di troppo non esiste: ci vuole sacrificio, e rieducazione alimentare. Anni di scorrette abitudini a casa e intere giornate di inattività fisica non possono essere corrette con pastiglie o beveroni. Oltretutto l’abuso indiscriminato di prodotti dietetici può essere pericoloso per la salute: non fatevi del male, non inseguite false promesse solo perché racchiuse in una confezione accattivante.


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