Il mondo intero, la civiltà occidentale, la società italiana e in particolare il nostro microcosmo montegranarese vedono la loro trasformazione in qualcosa di diverso da quanto ci viene prospettato da chi siede nella stanza dei bottoni, dalla decantata e paventata globalizzazione economica. Siamo invece di fronte alla multiculturizzazione, alla multietnicità, al miscelarsi delle culture, delle storie, delle religioni, delle società che, anche se indotte da bisogni economici, si spingono l’una verso l’altra in una sorta di Pangea, di deriva dei continenti al contrario. Non si può prescindere da questo. Non si può negarlo né contrastarlo. La direzione che l’evoluzione sociale, la parabola della storia che, toccato forse il vertice negativo, tornando a salire prende è quella dell’integrazione di diverse culture. Il futuro della civiltà occidentale è legato al fondersi della stessa con le altre civiltà. Negarlo o cercare di impedirlo è suicida e può portare soltanto al termine definitivo della nostra cultura. Il futuro sta nella fusione, nell’accettazione di quello che è diverso da noi. E questo vale non soltanto per noi occidentali ma per tutte le culture e le civiltà che in questo processo sono coinvolte. E’ per questo che saluto con commozione sincera e con grande apertura, prima che di testa, di cuore la notizia di quanto accaduto il giorno di Natale nella chiesa di Santa Maria a Montegranaro. Gli auguri presentati da Aouad Mohamed in rappresentanza della comunità musulmana a Montegranaro e la sincera accettazione e lo slancio nel ricambiare gli stessi dalla Comunità Cattolica è un piccolo ma enormemente significativo passo verso l’incontro delle culture, la reciproca accettazione, il rispetto delle differenze e la condivisione dei principi. E’ da qui che può e deve partire il futuro. Aouad Mohamed e Don Umberto Eleonori lo hanno bene in mente. La gente di Montegranaro comincia a comprenderlo molto bene. Chi lo nega, chi lo combatte rema contro il futuro. Natale è passato. Buon Anno, buon Futuro!
Luca Craia