Mentre la stagione climatica entra nella fase di massima follia (Marzo pazzerello…) mi trovo qui, a casa mia, in un sabato pomeriggio splendido e dalla temperatura straordinariamente primaverile. Fantastico… …dopo tanta neve e freddo!!
Fine dei luoghi comuni, promesso
Nello scorso articolo abbiamo iniziato a vedere come il mercato, questa informe e indecifrabile “massa” di denaro, in realtà abbia delle chiavi di lettura. Tuttavia è impensabile avere, a questo tema, l’approccio di chi spera di pre-vedere il futuro e/o è alla ricerca del sacro graal. Però credo sia utile, che tu poss a iniziare a “masticare” la materia e capire se chi ti parla (Media, giornali, la tua banca, il tuo amico, il tuo consulente, ecc.) lo fa, con “cognizione di causa” oppure no
Grazie a due lettori che voglio pubblicamente ringraziare, Piero e Marco, per il “coraggio” che hanno avuto di esporsi, oggi approfondiamo un tema, fondamentale: gli stop-loss (in italiano: i “salva perdita”).
L’obiettivo di questo blog infatti è quello di essere il più possibile utile e consentire a chi legge, di aumentare, anche magari di poco, la propria cultura finanziaria. Quindi sentiti anche libero di rischiare, intervenendo con le tue domande e/o commenti e di fare una “figura”… qui sei tra “amici” e non tra “guru” della finanza. Ti esorto relamente a farlo, e anche importante per me per avere un feedback…
Torniamo ai nostri due amici che in modo differente, hanno sostanzialmente chiesto: “…ok ho capito quando acquistare…ma quando e come…vendo? quando esco dal mio investimento…?”
Questa è veramente un’ottima domanda! come ho già avuto di scrivere, il tempo (timing) di uscita da una “posizione” è, secondo me, una delle scelte più delicate e importanti di un investitore. Tutti quanti infatti, vorremmo proteggere, se possibile il nostro investimento da due cose: i guadagni eventualmente accumulati su quella posizione da bruschi e inattesi ribassi e, numero due, che una “sterzata” del mercato ci “mandasse sotto”, in perdita, il nostro capitale investito. Dico bene? Ti piacerebbe avere un bodyguard che 24 ore su 24 ore, vegli sul tuo investimento e che in automatico, in qualsiasi istante, possa spostare su di un conto corrente il tuo investimento, qualora venga a trovarsi in “pericolo?“
Considerato che le parole chiave sono automatico e pericolo, credo di si!
La pellicola adatta a farci da colonna sonora oggi, è Guardia del corpo per
l’appunto. Film del 1992 con Kevin Costner e Whitney Houston, recentemente scomparsa. La storia è abbastanza “banale” ma a rendere magico, questo film, è la straordinaria voce e interpretazione delle canzoni della Houston, che accompagnano la storia d’amore tra lei, e la propria guardia del corpo Frank Farmer (K.Costner). Rimarrà per sempre nei nostri cuori, il “tema musicale del film”, I Will always love you!Torniamo alla nostra guardia del corpo!
Piero, in particolare mi chiede di un titolo azionario INTEL (INTC: Nasdaq) che ha acquistato e su cui sta guadagnando. Il ragionamento che sto per proporti, potrebbe riguardare un qualisasi titolo, e quindi non fa alcuna differenza il fatto che “usiamo” per l’esempio il titolo di Piero. Ecco Il grafico:
1) Non conosciamo a che prezzo ha comprato Piero, quanti soldi ha investito, in quanto tempo, ne l’obiettivo di investimento. Comprendi che sono tutti aspetti che insieme, possono portare a scelte differenti.
2) Ricordo che gli stop loss, si possono applicare solamente agli ETF e alle azioni. Non si possono usare invece con i fondi comuni di investimento. Stiamo parlando quindi di strumenti, idonei ad affrontare la pianificazione delle parte del patrimonio “tattica” o “speculativa” (circa il 10/20% del patrimonio). Se sono termini che non comprendi, cliccaci sopra, e torna a leggere gli articoli che ho scritto al riguardo
3) abbiamo già detto che se si investe in ETF e Azioni, bisogna sempre sempre sempre inserire gli stop-loss subito dopo che si è acqusitato il titolo. Immediatamente. Come si fa? si inserisce un’ordine “condizionato”, di vendita per il lotto di titoli che si è acquistato. Cosa significa? l’ordine scatta solamente se il prezzo del titolo scende a “toccare” il prezzo che noi indichiamo come “limite”. E’ più facile da fare che da spiegare senz’altro.
Questo principio va usato anche, quando si è in guadagno. Piero, mi dice di essere in guadagno del 30% (senza sapere le altre variabili, è già un ottimo risultato per “uscire”). Tuttavia se INTEL CORPORATION sale ancora, perché uscire? giusto. Quindi, per proseguire una possibile ulteriore fase al rialzo, inserisco uno stop-loss che avrà validità per una settimana e che andrò a rivedere e reinserire con questa cadenza.
Ti faccio un esempio proprio partendo dal grafico. Piero è in guadagno, per cui diamo per semplicità per scontato che abbia comprato intorno a 20 Dollari, ora il titolo è schizzato a 27 circa. Io inserirei un ordine di vendita con una condizione: se il titolo scende sotto i 25,90, vendimi tutto. La linea rossa, che in gergo in questo momento fa da supporto o “pavimento” come piace dire a me, è un’area che se viene “violata” può fare da spartiacque in caso di una fase ribassista.
Piero non ti conosco, ma è gratis la consulenza, per stavolta
La settimana dopo se il titolo è salito ancora inserirò un nuovo ordine di vendita (il vecchio è scaduto) ad un prezzo più alto dei 25,90. Mi rendo conto che può apparire complicato, ma con i miei clienti che hanno optato per la consulenza a parcella per il trading settimanale, hanno questo tipo di gestione con me. Di norma io lo faccio il sabato mattina.Guardo il portafoglio modello, e faccio “manutenzione” agli stop loss che sono cosi attivi, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Se perdo, perdo “poco”. Il metodo è perdo poco 6/7 su 10 volte e le, 3/4 in cui guadagno, cerco di ricavare tanto da coprire le perdite e consolidare dell’utile.Direi che è tutto, però ci voglio riprovare: per i timidi che la scorsa settimana non hanno risposto alla sfida, in che fase siamo? 1,2,3 o 4?
Scrivilo qui…
Alla prossima!