Intelligenza degli artigiani contro la precarietà

Da Brunougolini
E' una singolare mostra sul lavoro. Il lavoro di moderni artigiani, già affermatisi nel loro difficile campo. L'autore è un giovane "atipico", Federico Ciamei, fotografo, laureato come "industrial designer", segnalato dall'annuario pubblico "Young Blood" (dedicato ai giovani emergenti), anche lui alla ricerca di un'affermazione sicura nel lavoro. Ha avuto l'idea di andare a scoprire questi artigiani e costruire le loro immagini. La mostra fotografica è ospitata a Roma (lunedì 12 luglio, all’interno di AltaRoma) nell’atelier di Ottavio Celestino al Pastificio Cerere, in via degli Ausoni 3. E’ la prima tappa di un progetto più grande. Comprende la creazione di un blog (intelligenzartigianale.blogspot.com) che servirà da archivio e potrà essere costantemente aggiornato, e un libro che riproporrà le foto e le schede (a cura di Eva Meucci) delle situazioni più interessanti. E' la testimonianza di come, nel popolo dei flessibili, tanti siano alla ricerca di un’ occupazione non mortificante, con spazi di autonomia e creatività. E qualche volta ci riescono, anche in settori, come la moda, dove sembrano primeggiare esclusivamente le grandi marche.
Tra i casi "fotografati" da Federico Ciamei troviamo i personaggi più diversi. C'è chi era diventato un avvocato ma poi aveva abbandonato la giurisprudenza. C'è chi aveva lasciato la Sicilia per studiare a Roma. E' la vicenda di Claudio Sanò che ad un certo punto ha preferito diventare un artigiano, anche perché i soldi che arrivavano da casa non gli bastavano. E allora si è inventato un lavoro sul cuoio, realizzando borse surreali. Hanno scritto di lui: un mancato psicologo che si cura con il lavoro perché il lavoro è terapeutico.
Mentre Ornella creatrice di “Misty Beethoven” è una che confessa: “volevo alzarmi dal letto la mattina sapendo che sarei andata a fare qualcosa di divertente, e volevo andare a dormire la sera sapendo di averlo fatto”. Sono storie di giovani d’oggi che non si arrendono, come Valentina e Giorgio. Il negozio con i loro abiti è diventato come una casa, con orari variabili. Hanno un ambizione: “Vorrebbero rendere la moda democratica, attraverso prodotti di qualità che abbiano un prezzo plausibile”.
Come Alessandra (assistente di Danilo Donati sul set de “La vita è bella”) che incontra Santo uno stagista. Mentre c’è chi agli affanni del lavoro intreccia la tragedia del terremoto all’Aquila perdendo la famiglia, la casa, il negozio. E’ Federica Fioravanti che con Cristina Laudadio è fuggita a Roma è ha creato la “Ex Merceria”. Realizzano bijoux fatti con materiali vari.
Storie a lieto fine, singolari ritratti, quelli di Federico Ciamei, per una mostra che racconta un pezzo d’Italia, nella quale spesso si è costretti, magari in completa solitudine, a cercare di fuggire dalla precarietà o da lavori umilianti. Per tutti costoro è andata bene.

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