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Intendiamoci, se è il nuovo che avanza non sarò certo io a cambiarlo. Chi è il migliore?

Creato il 14 gennaio 2014 da Slasch16

lavoroEbbene si, per decenni sono stato un capo, un quadro, un responsabile. Adesso potrei fare una sintesi dei miei 43 anni di lavoro, un pirla.
Mi sono testimoni i miei ex collaboratori, che non sono pochi, al mattino ero il primo ad arrivare, togliere l’antifurto ed aprire l’azienda.
Ogni sabato che il calendario proponeva facevo fare degli straordinari per questioni organizzative, incasellare i ricambi del bilico che scaricavamo ogni settimana.
Anche se non era dovuto ero presente e per diverse ragioni. La prima è che spendevo i soldi della ditta ed avevo il dovere di verificare che venissero spesi bene,  non per mancanza di fiducia rispetto ai miei collaboratori, ma per la certezza che l’occhio del “padrone” ingrassa il vitello.
Insomma non potevo spendere soldi dell’azienda per farli venire a cazzeggiare al sabato, dovevano darsi da fare.
Certamente non sono alla ricerca di medaglie, ognuno nel lavoro mette quello che ha e si comporta come ritiene opportuno.
Ci sono capi che utilizzano ed ampliano tutte le possibilità che il ruolo comporta, per fare un cazzo o comunque meno del dovuto mettendo in atto tutti i privilegi possibili e ci sono capi che si ritengono responsabili verzo l’azienda per la quale lavorano e verso i collaboratori che
hanno a disposizione.
Poi ci sono le nuove leve, che hanno già capito tutto.
Questo post è dovuto ad una piccola considerazione che mi è nata nel vedere all’opera la nuova direttrice della posta vicino a casa mia.
La direttrice precedente ha chiuso la sua carriera lavorativa nel dicembre 2013. Oltre 35 anni di onorevole carriera nella stessa sede e si è sempre comportata come piace a me, comunista obsoleto in un mondo che cambia e perde i diritti per incapacità manifesta.
Arrivava sempre  prima dei suoi impiegati, o in contemporanea, perchè era un esempio e certamente i suoi impiegati erano ligi senza piaggeria. Era normale dovere di dipendenti.
Ma sono concetti superati da nuovo che avanza. La nuova direttrice ha un concetto del capo riveduto e corretto, tipo armiamoci e partite vi raggiungo dopo. Prima arrivano gli impiegati poi arriva la capa, sperando che sia in orario,  le chiavi le ha lei.
Devono aspettare fuori ed è una novità.
Noi siamo facili alla critica degli altri, della politica, del vicino di casa, di quello che leggiamo sui giornali ma, appena si presenta l’occasione, la maggioranza di noi si comporta come e peggio degli altri.
Dalla sosta in seconda fila all’occupazione dello spazio per gli handicappati o davanti ai passi carrai. Appena il nostro ruolo lavorativo ha un privilegio, un diritto acquisito in più lo mettiamo in essere cercando di ampliarlo il più possibile.
Come fanno i politici ma noi vediamo l’esagerazione,l’opportunismo, il sopruso, altrui e dimentichiamo subito il nostro.
Anzi, il mio è un diritto, sono un “capo” e che capo sarei senza privilegi veri o inventati?
La nuova direttrice, ad esempio, ha parcheggiato nello spazio riservato ai furgoni postali, segnalato con le righe e con tanto di cartello.
Evidentemente, essendo Direttrice, avrà pensato che le Poste le abbiano dedicato un parcheggio personale.
Abbiamo i giovani che emigrano ma non tutto è perduto, abbiamo anche giovani che hanno, già, capito tutto.

 



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