Poi, vabbè, ci si mettono anche Milito che sbaglia un gol già fatto e l’arbitro che non vede un rigore gigantesco allo scadere. Ma qua siamo nel campo degli imprevisti, che c’entrano poco con la fisionomia e l’atteggiamento complessivi della squadra.
Il Cagliari si è dimostrato avversario ostico e pericoloso nelle ripartenze, per nulla intimorito dall’erba di San Siro. Ha costruito buone occasioni e impensierito più volte Handanovic, specie nel primo tempo. L’Inter ha spinto con Nagatomo e atteso le giocate di Cassano, che ci sono state per una ventina di minuti nel secondo tempo. Troppo poco. Qualche sbaglio l’ha commesso anche Stramaccioni, che ha ignorato i campanelli d’allarme della ripresa, quando più volte i nerazzurri hanno rischiato di prendere gol sulle ripartenze dei sardi. Forse sarebbe servito un cambio e infoltire il centrocampo prima di subire il raddoppio, anche a costo di sacrificare una delle tre punte, per dare più equilibrio alla squadra e pazientare, visto che ancora mancava mezzora.
Sui gol subiti pesano due errori di posizione di Juan Jesus, che sul piano tattico ha ancora molto da imparare. Va detto però che l’arrembaggio finale avrebbe meritato miglior fortuna, ma l’imprecisione, la bravura di Agazzi, alcuni salvataggi rocamboleschi dei cagliaritani e la svista decisiva dell’arbitro hanno vanificato gli sforzi dei nerazzurri.
Pagelle: Handanovic 6,5 Ranocchia 6 Samuel 6 Juan Jesus 5 (Coutinho 5,5) Zanetti 5,5 Gargano 5,5 Cambiasso 5,5 Nagatomo 6 Cassano 6 (Alvarez 6) Milito 4 Palacio 6,5.