Tempo di bilanci in casa Inter: dopo l’amarissima sconfitta contro la Lazio, può essere ancora considerata la candidata di prim’odine al tricolore?
I risultati, nel calcio, contano più di ogni altra cosa, lo si sa. Il gioco può essere o meno di qualità, spettacolare o adrenalinico, ma le vittorie coprono ogni dubbio, ogni scetticismo. E’ un po’ la storia di questa Inter, brutta quanto si vuole, ma pur sempre vincente. I problemi, però, affiorano tutti d’un colpo quando i 3 punti non arrivano. La sconfitta contro la Lazio ha dato e darà modo di riflettere ai vertici nerazzurri. Può questa squadra lottare per lo scudetto?
Inter si
I punti di forza di questa Inter sono noti a tutti: difesa rocciosa, tempra, carattere, grinta. I giocatori chiave, in tal senso, sono i centrali difensivi anzitutto, Murillo e Miranda su tutti. L’ex difensore dell’Atlético Madrid è il vero generale del reparto difensivo, giocatore deciso e sicuro, ma al contempo dotato di un’eleganza fuori dal comune. Murillo è certamente uno dei giovani più affermati sul parco difensori dell’intera Serie A: doti fisiche straordinarie, dovrà lavorare sull’aspetto tattico. La felicità delle statistiche non può prescindere dallo straordinario rendimento di Batman, meglio noto come Handanovic. Dopo una stagione negativa è tornato ai livelli che gli sono propri, portiere pararigori eccezionale, l’Inter deve moltissimi dei suoi punti a questo professionista. Altro uomo chiave nello scacchiere del Mancio è il centrocampista cileno Gary Medel, oramai irrinunciabile. Il pitbull tempra questa squadra, un vero capitano in campo. La mentalità conservatrice e difensiva sembra permeare l’attuale Beneamata, come le statistiche dimostrano ampiamente: nonostante i due goal incassati nell’ultima sfida, la difesa resta la migliore del campionato.
Inter no
Si è parlato dei pro, ora tocca ai contro. La stessa mentalità difensiva or ora elogiata è, forse, causa dei mali dei nerazzurri. Un gioco che tende ad eclissare e penalizzare gli uomini del reparto offensivo, primo tra tutti Mauro Icardi. In verità Maurito, da un paio di partite a questa parte, sembra esser tornato sui livelli che più gli competono, per la gioia del popolo interista. Si ripete quanto sia fondamentale per la stagione un nueve di tal fattura e grandezza, compito di Mancini è, dunque, quello di valorizzare le doti balistiche di Icardi. Ulteriore spia di questa sofferenza è rinvenibile nelle prestazioni, spesso insufficienti, di un altro uomo voluto fortemente dal mister: Ivan Perisic. L’esterno croato, spesso impiegato fuori ruolo, sembra non essersi adattato ancora al meglio agli schemi proposti dal Mancio: uomo di corsa e di spinta, infaticabile, ma ancora troppo impreciso e non decisivo davanti la porta. La condizione deficitaria del reparto offensivo è imputabile, certamente, anche all’assenza di un regista, di un centrocampista che costruisca gioco, anziché distruggerlo.
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— F.C. Internazionale (@Inter) 20 Dicembre 2015
I tifosi dell’Inter auspicano che il Natale (id est, Thohir) porti doni graditi sotto l’albero, innesti decisivi che possano tramutare il sogno in realtà.
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