Ha del clamoroso la notizia che sta rimbalzando da qualche ora su tutti i quotidiani italiani: nella notte, il presidente dell’Inter Erick Thohir ha deciso di rivedere i suoi piani ed esonerare il tecnico Walter Mazzarri; pronto a prendere il posto del tecnico livornese, ci sarebbe l’ex allenatore nerazzurro Roberto Mancini, attualmente senza panchina.
Ancora una volta Thohir ha deciso di spiazzare un po’ tutti. Dopo le parole rassicuranti rivolte a Mazzarri nel post Inter-Verona, la bocciatura del tecnico ex-Napoli sembrava un’ipotesi scemata o quanto meno rimandata ad un’eventuale brutta figura nel derby di domenica. A convincere il presidente indonesiano può essere stata, ancora una volta, la pressione dei tifosi nerazzurri – ricordate il caso Guarin-Juve? – che già da un po’ di tempo hanno identificato nella figura di Mazzarri la causa della crisi di risultati e della scarsa qualità di gioco prodotto dalla squadra. Oltre alla vittoria nel derby e una qualificazione in Europa League, infatti, il tecnico livornese non è riuscito a centrare altri grandi risultati. Anzi, nelle ultime giornate è stato proprio lui ad essere centrato dai laser e dai fischi provenienti dalle curve, simbolo di una situazione troppo difficile da gestire, anche per un uomo di ferro come Mazzarri.
Da un amore mai sbocciato, quello tra Mazzarri e il Meazza, a un amore mai finito, quello tra i tifosi interisti e Roberto Mancini, il tecnico che nella stagione 2005-2006 fu capace di riportare lo scudetto nella Milano nerazzurra dopo 17 anni di astinenza.
A volte ritornano. È una storia di successi, quella di Mancini all’Inter, una storia durata 4 anni intensissimi, in cui l’allenatore nato a Jesi è stato capace di vincere 3 Campionati consecutivi, 2 Coppe Italia e 2 Supercoppe, prima di essere esonerato da Moratti per far spazio allo Special One. Proprio qualche settimana fa, in un’intervista, il tecnico ex Manchester City e Galatasaray non aveva chiuso le porte ad un suo ritorno sulla panchina nerazzurra e ora il suo percorso sembra essere ricominciato, 6 anni e mezzo dopo, con gli stessi obiettivi e speranze di prima: riportare l‘Inter nelle posizioni che le competono.
Riuscirà il tecnico di Jesi a compiere quest’altra impresa? La storia ci insegna che i grandi ritorni spesso non sono stati sinonimi di vittorie, al Mancio il compito di sfatare questo tabù.