MILANO - La trattativa per la cessione dell’Inter a sentire Massimo Moratti sembra una boutade. E per qualche tifoso, forse, lo è divenuta veramente. “Non ci sono novità” e ancora “Ho firmato? Ma, per favore!”, dice piccato il presidente dei nerazzurri lasciando gli uffici della Saras. Il numero uno dei nerazzurri a fatica nasconde il fastidio per la questione societaria arrivata ormai alle battute finali. E, nonostante la consueta disponibilità – che negli anni lo ha contraddistinto -, a sprazzi riecco quel cattivo umore insito a chi sta per cedere ‘un pezzo di cuore’. Ma così è. Ci si deve mettere l’anima in pace. Il futuro parla indonesiano. Pensieri e idee sono, invece, di stampo statunitense. Lo conferma il modello di società che il tycoon Erick Thohir ha in mente: diffusione capillare del marchio, grande attività di marketing a raggiungere i quattro angoli del mondo e probabile, anche, la quotazione in Borsa (a Giacarta) dell’azienda. L’Inter non sarà più solo una squadra di calcio, diventerà una società che avrà come scopo quello di fatturare numeri da capogiro. Questo chiede Thohir. E’ questo l’input dato dal magnate dagli occhi a mandorla ai manager di alto profilo in arrivo. Certo, non sarà un cambio traumatico, perché non è nei pensieri del tycoon entrare a piedi uniti in una realtà poco famigliare. Per questi saranno necessari mesi prima l’azienda Inter si trasformi ad immagine e somiglianza del nuovo proprietario. Un occhio particolare lo avrà il settore della comunicazione. La Community Group, nel post Calciopoli, al fianco della Juventus a gestire le situazioni spinose è una delle aziende più accreditate nel futuro dell’Inter. La società con sedi a Milano e a Treviso dovrebbe occuparsi in particolare dell’informazione istituzionale. Così come faceva negli anni bianconeri. Possibile un ritocco anche alla comunicazione sportiva, quella che si occupa da vicino della squadra. Non è da escludere l’arrivo di professionisti di alto livello, con conseguente rivisitazione dell’organigramma attuale. Tutto è in divenire. Insomma, nell’Inter 2 nessuno è intoccabile, tranne Moratti. Che Thohir vorrebbe trattenere - in qualità di presidente – perché nessuno meglio di lui conosce come funzionano i meccanismi della squadra e del calcio italiano. Ma soprattutto per l’affetto che da sempre i tifosi gli hanno dimostrato. Prima la società, poi sarà il turno della squadra. In questo senso ci saranno da ridiscutere tanti contratti in scadenza tra cui quelli di Javier Zanetti, Walter Samuel, Cristian Chivu, Esteban Cambiasso e Diego Milito. Ad alcuni di loro è probabile non venga rinnovato l’accordo. Intanto, Walter Mazzarri studia come espugnare il campo del Torino domenica. Il tecnico potrà lavorare con tutti solo da giovedì, quando anche i sudamericani saranno di ritorno alla Pinetina. Da valutare per la partita contro i granata le condizioni di Alvarez, Jonathan, Palacio e Campagnaro.