Inter, Mazzarri come Stramaccioni?

Walter Mazzarri e Andrea Stramaccioni, personaggi diversi, ma destini quasi simili, con una parola o meglio con una squadra che li accomuna cioe’ l’Inter e quello che ne consegue. Se da una parte c’e’ l’ex tecnico del Napoli esperto e che vien dalla gavetta e si e’ sudato tutto nella sua carriera, ed invece dall’altra parte, arrivato alla ribalta  dopo una Champions League primavera vinta con i giovani interisti e chiamato a chiudere con dignita’ un’anno orribile dopo le scelte di Gasperini e Ranieri, e poco dopo trovatosi confermato per l’anno successivo, sopratutto perche’ non avrebbe potuto essere un’ostacolo nello smantellamento della squadra che avveniva giorno dopo giorno,  per ringiovanire e sopratutto alleggerire il monte ingaggio neroazzuro, ma, che pian piano sta diventanto anche il live-motive di queste settimane di mercato interiste, infatti chi avrebbe mai potuto pensare che anche con l’avvento di Thohir sarebbe rimasta nella mente di tutti lo stesso slogan, cioe’ “vendere prima e poi acquistare”, e chi avrebbe mai detto che Mazzarri avrebbe avuto lo stesso trattamento di Stramaccioni? Il giovane tecnico interista lo scorso anno invoco in invano un vice Milito a gennaio, ed invece si ritrovo in un solo colpo senza Sneijder, Coutihno, Livaja, ma con Rocchi,  Kuzmanovic, Schelotto e la giovane promessa Kovacic, e se Mazzarri fara’ la stessa fine? Se da giugno chiede un esterno ed a gennaio un’attaccante per vie delle problematiche di Milito, Icardi e Belfodil, si ritroverebbe invece senza Guarin e Belfodil, ma con De Ceglie e Bianchi? Quale sarebbero le differenze tra i due mercati? Cosa e’ cambiato? Gli interpetri, Stramaccioni-Moratti, con Mazzarri-Thohir, ma c’e’ sempre la stessa sostanza, cioe’ vendere il buono per prendere il meno buono, cosi non per diventari grandi, ma per dimenticare come sia stato belle essere grandi! La realta’ dei fatti e che Mazzarri e Stramaccioni sono e saranno prigioneri del “Vendere Prima e Poi Acquistare” , vendere un top, per prendere quello che c’e’ di meglio.