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Inter, quattro Argentini a rischio

Creato il 02 gennaio 2014 da Tuttocalcio @cmercato24h

milito[1]Continua la rivoluzione in casa Inter cominciata da Moratti e portata avanti da Thohir. La novità più grande il tetto per il budget per ogni giocatore; il limite massimo è di 2,5 milioni. Se prendiamo questo dato confrontandolo con la rosa interista ci accorgiamo che quattro giocatori prendono di più e per questo sono da considerare a rischio per giugno.

Il primo è Diego Milito, autore di una stagione anonima per via del grave infortunio e la successiva ricaduta. Il rientro è previsto già contro la Lazio nella sfida del 6 gennaio ma questo non può bastare per assicurargli lo stipendio attuale che è di 5 milioni a stagione. Il suo contratto scadrà fra sei mesi e già da tempo girano voci su un suo ritorno in patria. Comunque sia è impensabile un suo eventuale prolungamento contrattuale a queste cifre. Un altro giocatore che guadagna troppo in confronto al tetto previsto è Esteban Cambiasso. Il centrocampista mette tutto se stesso e da sempre il massimo in ogni partita ma il tempo passa e il Cuchu non può regalare sempre prestazioni ottime. Il giocatore guadagna 4,5 milioni ma il suo rinnovo è più probabile di quello di Milito, ovviamente, a cifre inferiori. Poi ci sono Zanetti e Samuel: il capitano resterà all’Inter o da giocatore o da dirigente guadagnando però meno dell’attuale stipendio di 1,5 milioni; discorso diverso per il difensore sempre più indisponibile a causa degli infortuni, per lui è molto vicino l’addio a giugno. Infine, spendiamo due parole per l’unica eccezione, Rodrigo Palacio: l’attaccante si è dimostrato indispensabile, il suo contratto scadrà nel 2015 ma i dirigenti neroazzurri stanno già lavorando per convincerlo a firmare fino al 2016. L’Argentino guadagna attualmente quasi 2,6 milioni ma per lui potrebbe essere fatta un’eccezione.

Insomma, l’Inter continua a sfoltire il monte ingaggi e il prossimo importante step sarà a giugno quando giocatori così affermati si troveranno a dover scegliere tra i soldi e la maglia.


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