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Inter vs Genoa. Il valore della normatività.

Creato il 07 marzo 2011 da Calciosofia
Platone ha spiegato che l'essere (l'Inter) vale se ha un pregio che si pone come norma (normatività). Questo pregio potrebbe essere il carattere o il talento di alcuni suoi giocatori. Ciò accade non perché è essere, ma perché è bene. (Bene per l'Inter naturalmente). Quindi l'essere è nel valore, non il valore nell'essere.
Così si spiega un primo tempo distratto, in assenza di valore, ma con un secondo tempo in cui l'essere si afferma, naturalmente e inevitabilmente in un crescendo da Te Deum (5 a 1)
Aristotele, di contro, ha affermato l'intrinseco valore dell'essere. Cioè la validità che l'essere (l'Inter) possiede non deriva da un principio estrinseco, dal bene, dall'ordine, dalla fregola della remontada, ma dal suo principio intrinseco, dalla sua sostanza.
Non l'essere sta nel valore, ma il valore nell'essere. La sostanza (che non è la somma dei suoi giocatori, ma molto di più e di diverso) come essere dell'essere, dà una assoluta normatività. Essere difatti non è privilegio delle realtà più elevate ( Eto'o, Pazzini, ecc.) ma si ritrova ugualmente alla base e al sommo della gerarchia (Leonardo, Moratti) e ne rappresenta il vero valore metafisico.
La normatività dell'Inter e del Milan riduce a 2 la corsa per lo scudetto 2011.

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