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Intercontinental di pelota - grande cuba ,benissimo italia

Da Astonvilla
INTERCONTINENTAL DI PELOTA - GRANDE CUBA ,BENISSIMO ITALIA
Cuba torna sul tetto del mondo
Da Taiwan 2006 a Taiwan 2010: Cuba spezza l’incantesimo di un triennio nero nel quale aveva perso l’oro olimpico (dopo 3) e l’oro mondiale (dopo 25) e torna a vincere qualcosa di importante, riconquista la Coppa Intercontinentale, terza consecutiva su 11. Si arrende l’Olanda nella finale bis di quattro anni fa in una gara sempre tenuta sotto controllo dai giocatori della Rivoluzione, a cominciare dal lanciatore vincente, il ventiduenne Miguel Gonzalez che in 8 inning concede solo 2 valide e una base, fa 6 strike out. L’Olanda al terzo inning arriva fino in terza dopo un doppio di Engelhardt ma un doppio gioco cubano le nega il punto. Punti che invece realizza subito dopo Cuba con il doppio di Borroto da 2. La finale si dipana tra i doppi giochi diensivi olandesi (4) e i doppi in attacco dei cubani (Abreu, Borroto, Duvergel oltre a quelli orange di Engelhardt e Smith) fino al fuoricampo da 2 punti all’8° di Bell che dà la seconda svolt al match (4-0). Nell’ultimo inning contro il rilievo Pedroso, l’Olanda carica le basi, segna il 4-1 dopo 3 singoli consecutivi, costringe Cuba a cambiare lanciatore, ma resterà il punto della bandiera e con le basi inutilmente piene sino all’ultimo strike out su Rombley. Sipario.
Finale 1° posto
Cuba-Olanda 4-1. Punti, Olanda 000.000.001: 0 (5-0). Cuba 002.000.02x: 4 (10-0). Lanciatori: v. Gonzalez, p. Cordemans, s. Martinez. Note: fuoricampo Bell (2 p. all’8°); doppio Abreu, Borroto, Duvergel oltre a quelli orange di Engelhardt e Smith.
Albo d’oro
1973 Giappone; 75 Usa; 77 Corea; 79 Cuba; 81 Usa; 83-85-87-89-91-93-95 Cuba; 97 Giappone; 99 Australia; 2002-2006-2010 Cuba.
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Dall'oro di Stoccarda alla medaglia di bronzo di Taichung. L'Italia del baseball chiude in modo trionfale una stagione ricca di soddisfazioni a livello internazionale, cominciata con la vittoria all'Europeo di luglio in Germania (dopo 13 anni di predominio olandese) e culminata a Taiwan con uno storico terzo posto alla Coppa Intercontinentale. Mai gli azzurri, prima d'ora, erano riusciti a salire sul podio in una manifestazione in ambito mondiale. L'avevano solo sfiorato in due occasioni precedenti, 27 anni fa con il quarto posto in un'altra Intercontinentale, e nel 1998, quando avevano ottenuto il medesimo piazzamento al Mondiale giocato in Italia. Ma ieri, la nazionale è gagliardamente riuscita nell'impresa al termine di un drammatico match vinto 4-3 proprio contro i padroni di casa cinesi. Una bella pagina di storia scritta nell'ultima edizione dell'Intercontinentale, la diciassettesima, che sparirà per far spazio d'ora in avanti solo al World Baseball Classic, il mondiale dei professionisti, e al vecchio Mondiale che varrà come qualificazione per il Classic.
Gli azzurri di Mazzieri, dopo la pesante sconfitta nella gara inaugurale contro l'Olanda (battuta da Cuba in finale), hanno orgogliosamente rialzato la testa superando in successione Thailandia, Nicaragua, Giappone (altro storico successo contro i nipponici che presentavano anche diversi professionisti) e i campioni olimpici della Corea del Sud, fino all'ultimo e decisivo confronto con Taiwan. Una partita, questa, che valeva il bronzo e su cui il manager Mazzieri, così come all'Europeo, aveva lavorato anche sul piano mentale, avvalendosi di Rafael Colon, psicologo dell'organizzazione pro statunitense dei Seattle Mariners. Il "team" poi doveva fare il resto in diamante con tutti gli azzurri ben coscienti di essere ad un passo dal capolavoro. Una vittoria sofferta ma che la giovane Italia di capitan Chiarini, Vaglio e Sambucci ha costruito sin dall'inizio quando si era portata sul 2-0. Ripresa da Taiwan, di nuovo avanti fino al 4-3, la nazionale di Mazzieri ha difeso a denti stretti fino all'ultima fase di attacco quando i padroni di casa, con 2 eliminati, hanno messo ben tre corridori in base, con il potenziale punto della vittoria in tasca. In un caos indescrivibile e con 7.000 spettatori tutti in piedi, è stato Alex Maestri sul monte di lancio a raccogliere la battuta di Kao e appoggiarla in prima base al compagno Sambucci. E' il meritato bronzo di un'Italia mai vista prima.
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