http://www.walker.co.uk/I-Dare-You-Not-to-Yawn-9781406343656.aspx
Ultimamente ho ripreso a scrivere un po' di più su sto blog e infatti la blogosfera è entusiasta. La media del numero di commenti è zero virgola due (grazie soprattutto al mio fan numero uno, il siculo-milanese Negativo).Certo l'altrimenti ottima scelta di abbandonare faccialibro in questo senso mi ha penalizzata.
O forse non lancio alcun dibattito interessante.
Ecco, interessante.
Il vero motivo per cui scrivo su questo blog è che nella vita reale non riesco più a fare conversazioni interessanti. E dire che di gente intelligente ne conosco.
Sarà il poco tempo. Sarà l'età. Ma il tono e gli argomenti delle conversazioni - salvo alcune fortunate eccezioni in via d'estinzione - sono piatti, talmente piatti, grigi e noiosi da farmi venire l'orticaria ogni volta che si parla di vedersi per una birra.
Se non fosse per una solida tradizione di auto-imposizione alla socialità. mi farei venire le ragnatele alla porta, nel weekend. Purtroppo non mi piace nemmeno rincoglionirmi davanti alla TV, per cui quando mi concedo una tregua dal tormento dell'uscita, mi ritrovo a farmi una vagonata di cavoli altrui perlustrando la rete alla ricerca di blog interessanti.
La cosa mi turba.
Mi colpevolizzo.
Evidentemente, se la gente mi parla del contratto alla commissione o del materasso nuovo che ha comprato il giorno prima, io attiro questo genere di conversazioni. Se la gente mi parla di viaggi non sono abbastanza brava nel comunicare che dei viaggi non me ne po' frega' de meno.
Io voglio dire, l'urgenza liceale di capire il senso dell'esistenza è passata, per carità. Ma io non l'ho ancora capito, il senso dell'esistenza. Mi piacerebbe scavare un po' più a fondo di una rata del mutuo, ogni tanto (anche perché il mutuo non ce l'ho per cui non ho niente da dire in ogni caso).
Alternativa nel segreto del mio salottino, stucchevolmente conformista nello small talk, che ormai ha travalicato i confini degli eventi di lavoro e imperversa nelle aree del mio tempo libero.
Così gli scrittori maledetti e i filosofi popolari con cui vorrei tanto passare del tempo per scacciare l'ossessione che il tempo lo sto buttando nel cesso, si tengono alla larga da me. Mi frequentano col contagocce. I salotti che contano del radical chic bruxellese mi sono preclusi da sempre per via di una mia borghesissima e imbarazzante intolleranza alla maleducazione.
Non aiuta il mio stile di vita che si sta evolvendo verso una situazione smoke-free con alcol in diminuzione. Raramente riesco a raggiungere un livello di eccitazione tale da farmi superare la mezzanotte.
E vabbè è primavera. Speriamo che la bella stagione porti consiglio.