Interinali usa e getta….

Creato il 06 novembre 2012 da Sidast

Il vocabolo “prassi”, a occhio e croce, non sembra prevedere una sorta di “scadenza”. Anzi sembra ipotizzare una continuità nel tempo dopo che un provvedimento sia stato instaurato (indipendentemente dall’ancoraggio solido a leggi, regolamenti e contratti in vigore) che, se vale per un singolo caso, può legittimamente essere invocato da un interessato in tempi successivi.

Ciò vale, ovviamente, per le “prassi aziendali” ma, presso l’Azienda Siciliana Trasporti spa il principio sembra non trovare ospitalità alcuna.

E’ successo, infatti, che ben diciannove ben motivate domande avanzate da altrettanti lavoratori interinali tendenti alla riassunzione presso la partecipata regionale del trasporto pubblico locale già “licenziati” dalla stessa siano state “girate”, per competenza, dal Direttore Generale all’Ufficio Legale della Società in maniera piratesca stante che già in precedenza lo stesso Ufficio aveva risolto il problema anche sulla scorta dell’autorevole parere “pro-veritate” espresso dal consulente legale (l’ importante costituzionalista Prof. Giovanni Pitruzzella oggi Presidente dell’Antitrust del Governo Monti) della Società.

In sostanza, i lavoratori interinali (che non riescono ad oggi ad ottenere il pagamento di ben sei mensilità arretrate) hanno chiesto all’Azienda la riassunzione (dopo ben quattro anni di servizio continuativo espletato) sulla scorta di una prassi aziendale che ha sempre consentito alla Società la trasformazione del contratto di lavoro da “tempo determinato” a “tempo indeterminato” in esecuzione dell’art. 3, comma 7 della Legge 21/06 che ha consentito la stabilizzazione non soltanto dei precari sotto contratto con la Società stessa ma, addirittura (arditamente, ndr) dei titolari di contratto a “tempo determinato” intercorrente con la Società di Somministrazione Lavoro appaltante. Ciò ha consentito la stabilizzazione di diversi lavoratori precari che, altrimenti, non avrebbero potuto godere della sanatoria concessa a suo tempo dall’Assemblea Regionale Siciliana che, alla scadenza del contratto sarebbero stati espulsi dall’Azienda.

Perché quindi, “ristudiare” il problema da parte di un (questo sì) precario Ufficio Legale che a distanza di ben tre mesi dal ricevimento delle istanze non riesce ad emettere un proprio parere-bis che consentirebbe, fra l’altro, al Direttore Generale di rientrare nella legalità stante che la vigente legge sulla trasparenza amministrativa (recentemente richiamata dall’Assessore Armao) prescrive il termine di gg. trenta per dare un esito ad ogni istanza pervenuta all’Amministrazione interpellata.

Non è possibile che un’Azienda come l’Ast (ente funzionale partecipato al 100% dalla Regione Siciliana) si arroghi il diritto di creare dei precedenti normativi per “sistemare” determinati amici (non ultimi familiari di sindacalisti collaborazionisti) per poi disinvoltamente cassare gli stessi nel momento in cui altri Soggetti richiedono l’applicazione di una prassi aziendale inventandosi, di sana pianta, un’improponibile e assurda sorta di “prassi aziendale a scadenza”…..

Nella speranza che le idee di Rosario Crocetta non collimino con quelle di Arraffaele Lombardo, restiamo in attesa che i primi provvedimenti che prenderà il nuovo Governo comprendano la soluzione del problema sollevato magari previo azzeramento di quel management aziendale interamente targato PDL e MPA che ha occupato militarmente la gloriosa Ast portandola al possibile default e che meriterebbe, piuttosto, di essere riportata agli antichi fasti a beneficio dei suoi mille operatori che non riescono più a ricevere puntualmente i pur ridimensionati stipendi oltre che dei milioni di utenti che non riescono più ad avere alcuna certezza sul passaggio di un mezzo aziendale che li…. riporti a casa !

Condividi su Facebook.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :