Wayne Thiebaud, “Man Sitting-Back View”, 1964, Oil on canvas
Premessa: sudo.
Appronto un frullato alla banana. Assaporo.
Occorrenze antropiche (uomini) lamentano il caldo.
Dicono fa caldo. Dicono fa caldo. Dicono faccia caldo.
Constatano essenziali elaborando verbalmente la propria percezione termica.
Tollero e sudo.
Dialogo dell’autore coll’anticiclone subtropicale africano:
sterminali tutti
sei aggressivo autore
lo sono anticiclone subtropicale africano, ciononostante sterminali tutti
cosa ti hanno fatto?
lamentano tautologici il caldo
sono creature intrinsecamente tautologiche
avessero sudato silenti saprei perdonare
li sterminerò per te
esegui
eseguo.
Ella non frequenta ristoranti stellati.
Ella frequenta pricoterapeuti.
Ella mi cercherà.
Ella mi troverà.
Ella frequenterà piscine.
Ella mi troverà in piscina
madido di attesa e simulata autarchia
lascerò gli psicoterapeuti presso l’atollo di bikini
salutati e remunerati e nuclearizzati
nuoterò male verso di lei
le dirò quanto accumulai per donarle
le donerò quanto accumulai per donarle
sembrerà pesante nelle mie mani
sembrerà leggero nelle sue mani
secernerò me stesso nelle sue mani
bagnate di acqua, cloro e urina infantile.
Slatentizzeremo psicosi in piscina
ove è opportuno accada
ove non dia nell’occhio.
Ameremo noi stessi slatentizzati.
Baceremo noi stessi slatentizzati.
Licenzieremo psicoterapeuti bastandoci. Unendoci. Risparmiando parecchio.
Ceneremo presso il ristorante stellato
sotto il cielo stellato
senza sensi di colpa
senza sentirci di sinistra
senza sentirci di destra
senza sentirci di centro
un rosè extraparlamentare nella flûte
indosseremo uno smocking
e un abito corto donna estivo leggero smanicato
avvolto intorno a colei che ne sarà contenuta.
Una catastrofe un minuto fa.
Una catastrofe fra un minuto.
Nel frattempo assaporo la quiete. Il frullato alla banana.
E sudo.
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