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Internet è una noia mortale

Da Danielevecchiotti @danivecchiotti

Internet è una noia mortale

 

foto:flickr

Lo so… suona paradossale scriverlo dalle pagine digitali di un blog, ma ieri sera, mentre me ne girovagavo tra siti, siterelli e download vari, ho avuto una straordinaria epifania paragonabile alla scoperta dell’acqua calda, e cioè ho capito che il web ti rapisce la mente, e con le sue infinite possibilità di stimoli tutti uguali ti regala l’illusione di avere miliardi di carte da giocarti, mentre l’unica cosa che riesce a farti nascere dentro - che tu ne sia consapevole o no - è un mortale senso di noia.
Insomma, la maggior parte delle volte apro il browser non tanto spinto da necessità, quanto piuttosto per vincere un innato senso di tedio e di mancanza di desideri, e resto ipnotizzato da un girovagare a vuoto per decine e decine di link che mi danno sì l’impressione di stuzzicare la mia curiosità e di lanciarmi verso altri cosmi ipoteticamente più interessanti di quello in cui vivo, ma che, in realtà, mettono in moto quegli enzimi chimici e quei meccanismi psicologici che mi porteranno a sentirmi, a fine corsa, più depresso e annoiato di prima.
Giro come il criceto nella ruota, mi faccio un culo così, sudo, metto in gioco quintali di energie, e neanche mi accorgo che, tirate le somme, sono sempre fermo immobile nello stesso identico punto.
Magari mi sbaglio, ma non credo di essere l’unico, a cadere vittima di questa patologia contemporanea. E mi chiedo quali inquietanti scenari relazionali e individuali si potranno aprire ora che, dagli smartphone, all’Ipad 2 passando per tutte le altre straordinarie innovazioni tecnologiche dietro l’angolo, tutti noi avremo sempre più occasioni per essere continuamente distratti da qualcosa di nessuna importanza e nessun interesse.
Speriamo almeno che la bella stagione non tardi ad arrivare; speriamo che spunti di nuovo un po’ di sole caldo, regalandomi l’opportunità di staccare il modem e di andare a camminare all’aperto fino a non sentire più le gambe, o a rotolarmi come un bambino giù per un prato, a tuffarmi in mare senza costume non appena fa un po’ buio. Speriamo insomma che la tastiera ed il mouse non restino la più divertente forma di vita.

 


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