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internet, medicina e pseudo medicina

Creato il 03 febbraio 2014 da Gaia

Siccome si è tornato, spero per poco, a parlare della cura Di Bella, mi sono informata meglio e dopo ore di lettura segnalo questo lungo resoconto preso dal blog di un medico. Mi interessa molto il tema della cosiddetta medicina alternativa, sia per curiosità che perché regolarmente sento amici parlarmi di questa o quella cura / nuova paranoia / sistema di diagnosi, ottenendo ogni volta in me l’effetto allarme seguito da ricerca su internet. È molto difficile convincere le persone che stanno andando da un cialtrone e spesso questo ha provocato anche momenti di tensione interpersonale, al punto da farmi desistere. Purtroppo quando si parla di queste cose l’ignoranza porta a mischiare fatti veri (l’importanza dell’alimentazione e dell’ambiente nel prevenire certe malattie, il cinismo delle multinazionali farmaceutiche e i “regali” che fanno ai medici, l’abuso dei farmaci, l’arroganza di certi specialisti) con assurdità o pseudoscienze. Ieri il metodo Di Bella, oggi Stamina, ma anche genitori che non vaccinano i figli, omeopatia, diete strampalate e chi più ne ha più ne metta. Pur con tutti i loro limiti, io credo nella scienza e nella medicina sulla base dei risultati: le tecnologie a nostra disposizione e la possibilità di vivere più sani e più a lungo, anche se ipermedicalizzati. Se scienza e medicina non operassero, nel complesso, bene, io non sarei qui seduta al computer e forse non sarei neanche viva. Pur con tutti i limiti, ripeto. Secondo me il problema infatti non è tanto che la medicina “ufficiale” ci nasconde chissà quali cure miracolose; semmai che è passata l’idea che si deve e si può curare tutto e quindi teniamo in vita persone in condizioni pietose (e non mi riferisco solo a casi come quello di Eluana Englaro) e non sappiamo più morire e nemmeno invecchiare. Siamo così ossessionati dalla cura e dall’idea che qualcuno ce la nega che non sappiamo accettare la malattia come parte della vita e goderci il tempo che abbiamo, speso invece, se non riusciamo a curarci, nella rabbia impotente e nella paranoia.

In generale io provo, dopo essere stata probabilmente ingannata a mia volta, un fastidio automatico nei confronti delle teorie del complotto, comprese quelle in campo medico. La verità viene fuori da sé, prima o poi, per le tracce lasciate spesso anche volontariamente dalle persone coinvolte. I complottisti invece tendono a presumere (non assumere, in italiano) che la capacità umana di tenere un segreto e di farlo tenere agli altri sia infinitamente superiore a quella dimostrata dalla storia. Inoltre, dato che la realtà è terribile già di suo e difficile da districare, invece di scoprire questa realtà i complottisti ne inventano una con meno prove e molto più contorta. Nel caso specifico, per non divagare troppo, è vero che la scienza si evolve, che le case farmaceutiche promuovono con metodi loschi cure inutili o dannose, e che non tutti gli scienziati sono sempre concordi su tutto, ma presupporre un complotto planetario per impedire cure efficaci allo scopo di far guadagnare multinazionali già ricche con la complicità di milioni di medici, ricercatori, governi e addirittura pazienti, cure tra l’altro che potrebbero essere sfruttate economicamente da questi stessi interessi, presuppone una malvagità e una malafede, nonché un livello di coordinazione, inimmaginabili persino con tutto quello che sappiamo della storia della nostra specie. Inoltre, se ci fosse un interesse di questo tipo, perché alcune malattie si curano e altre no, perché viviamo così a lungo? Solo per spremere ai governi i soldi della chemioterapia (e allora perché si opera)? Una mente globale malvagia e organizzatissima nell’impedirci di guarire da cancro e malattie genetiche sarebbe la stessa che sta guarendo, in molti casi, ogni tipo di malattia tra cui il cancro e le malattie genetiche?

Comunque, avevo un’altra riflessione da fare a proposito di quel lungo dossier su Di Bella che vi ho segnalato. Mi è parso di trovarvi un errore, ma l’ho notato grazie a un link messo dallo stesso autore: internet permette di incorporare in qualsiasi testo anche molte delle proprie fonti, rendendo più difficile la menzogna. E qui mi viene in mente la trita accusa a internet di non avere un filtro e quindi di permettere a chiunque di scrivere qualsiasi cosa. La cara vecchia carta stampata, invece, darebbe più garanzie. Io penso che sia più vero il contrario, o per lo meno, sia più che vero che a parità di spazzatura internet facilita le persone dotate di tempo e spirito critico nella ricerca della verità. Certo, chiunque può scrivere qualsiasi cosa su internet. Ma chiunque può anche scrivere lettere ai giornali dicendo quello che gli passa per la testa o addirittura esistono giornali in cui si pubblica di tutto e di più liberamente. Ci sono libri con contenuti di qualsiasi tipo e persino giornali considerati seri, come La Repubblica, La Stampa, o Il Giornale, che possono fare disinformazione tranquillamente nei confronti di soggetti deboli o ribelli, o anche forti a cui viene però tolta la possibilità di difendersi, non avendo un proprio organo. Internet dà spazio a tutti, ma dà anche la possibilità a tutti di documentare quanto dicono appoggiandosi a fonti di ogni tipo, comprese quelle ufficiali. Leggendo il dossier sopra citato, mi sembra infinitamente superiore all’informazione fatta da giornali, televisioni e media tradizionali, che hanno riportato informazioni senza verificarle o approfondirle. Leggo quello che dice il medico e nel complesso gli credo; i brevi articoletti dei giornali o i servizi televisivi fatti da persone non competenti sono molto peggio.


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