Magazine Cinema
Cooper, astronauta che non ha mai visto lo spazio, ora riconvertitosi ad agricoltore dopo aver trovato un drone di sorveglianza indiano precipitato vicino i suoi campi, scopre che la NASA è ancora attiva in gran segreto, che hanno fatto missioni per cercare di capire come evacuare il pianeta e che non sono andate tanto bene.E scopre che ne stanno organizzando un'altra sfruttando un buco spaziotemporale vicino Saturno.Cooper deve partire nonostante la disperazione dei figli. Vuole partire.E' l'unico modo per avere la speranza di un futuro per i suoi figli.Ed è solo l'inizio di un'avventura nello spazio e nel tempo...Interstellar si, Interstellar no, Interstellar forse...Da buon ultimo, o penultimo, dai ci sarà ancora qualcuno che non ha parlato di questo film , arrivo a scrivere le mie quattro parole in croce sul capolavoro annunciato di Christopher Nolan per cui sono stati scomodati paragoni illustri, vedi 2001 Odissea nello Spazio evocato sciamanicamente ogni 3 X 2 ( o forse dovrei dire 2 X 3 ) quasi in ogni recensione.Ecco, su , fate i bravi.
Kubrick lasciatelo lì, nel suo pianeta a parte, un pianeta su cui nessuno è riuscito ancora ad arrivare.Neanche Nolan.E credo che un paragone così illustre sia una sorta di pietra tombale sul film di Nolan, vada solo a suo detrimento perché non dimentichiamo che Kubrick era un uomo in missione contro gli studios hollywoodiani e non, orgogliosamente diverso nel suo modo di fare cinema al punto tale da essere visto come la Morte Nera da produttori e distributori, Nolan è un regista di talento, ma è essenzialmente un uomo degli studios, da loro cooptato a cui , per via degli incassi sempre all'altezza, hanno deciso di dare un po' di corda, concedendogli i giocattoli da lui preferiti per la sua idea di cinema, alternando cinema alimentare che magari non rientra neanche tanto nelle sue corde emotive, a qualcosa di più personale.
Per come vedo io la sua carriera, il cinema di Nolan è come un cubo di Rubik, ogni volta il nostro si diverte a comporre e scomporre facciate di diverso colore ma si ritrovano tratti distintivi delle sue passioni in molte delle sue opere.Ad esempio l'ossessione per le dimensioni parallele che lui risolve usando ed abusando il montaggio alternato, optando per un meccanismo di composizione e scomposizione della materia filmica più tipica di un ingegnere o meglio di un contabile abituato a far combaciare tutto e ai bilanci in pareggio, che di un vero appassionato sci fi.Forse sta qui anche la sua furbizia: in Memento c'erano due film che andavano in senso contrario, quello in bianco e nero e quello a colori, in Inception si contavano ben cinque piani narrativi, se in The Prestige tutto il meccanismo era sublime illusionismo filmico in previsione del ribaltamento di prospettiva finale, inInterstellar ritornano in pratica i due film, uno ambientato sulla Terra e uno da qualche parte in mezzo allo spazio con i fratelli Nolan che da prestigiatori cercano di (tele)trasportare l'attenzione dello spettatore dove vogliono loro per servirgli meglio l'illusione finale.
Come in The Prestige.Ma anche come in Memento.E pure come in Inception.Ritorna quindi la sua ossessione per la chiusura del cerchio perfetto pur infiltrandosi nel territorio, minato , per cui pericolosissimo se non lo percorri con la cura necessaria, dei paradossi temporali.Qui purtroppo mi casca l'asino.Perché mi fai ingoiare una specie di buco spazio temporale nei dintorni di Saturno in cui le astronavi passano come se stessero facendo una gita domenicale fuori porta, mi fai ingoiare pure due pianeti , uno totalmente ricoperto d'acqua e l'altro di ghiaccio senza uno straccio di Sole o di giustificazione minima sul perchè due posti di merda simili siano compatibili con la vita, mi fai ingoiare anche che la NASA è ormai una specie di setta di carbonari senza finanziamenti che però riesce a sparare in orbita di nascosto una dozzina di astronavi ( che si sa al mercatino dell'usato vengono via a poco, solo qualche
miliarduccio di dollari l'una) facendole partire dal parcheggio del loro ufficio sotterraneo, mi fai ingoiare anche la diversa velocità del tempo in questi due cantucci di universo e anche un'improbabile sfida all'ultimo sangue tra due astronauti ( Cooper e Mann, ma perché se avesse voluto non c'era spazio per lui per tornare? ) e poi te ne esci con un paradosso temporale for dummies giò visto e letto in passato svariate volte e che solo nell'anno appena trascorso ho avuto modo di vedere ben due volte ?( leggasi Predestination, piccolo film australiano di cui abbiamo parlato qui, in cui la soluzione che adotta pavidamente Nolan è portata alle estreme conseguenze e nell'horror venezuelano del 2013, capisci Christopher, dal Venezuela, La casa del fin de los tiempos di cui abbiamo amabilmente chiacchierato qua ).Capisco che il problema sono io, appassionato di genere e quindi ben lontano dallo spettatore medio che magari non si accorge di queste piccole magagne.Magagne, sì magagne, perché per uno che ha già visto cinema che si muove in codesti territori, la soluzione di Interstellar arriva con una buona oretta d'anticipo e nell'attesa ci si rigira i pollici.
Eh si , perché due ore e cinquanta nette sono lunghe da far passare una volta che a metà film o giù di lì hai in mano la soluzione di tutto l'ambaradan che è stato messo su dai fratelli Nolan.Per poi arrivare alla spielbergata che ti colpisce fortissimo come un randello nodoso nelle gengive: il mondo sarà salvato dall'amore indistruttibile tra un padre e una figlia.E qui non ci sto più dentro: insomma quasi tre ore per dirmi questo.Bastava molto meno, bastava l'ora e venticinque del film terrestre mentre ci potevamo risparmiare il giretto per il Sistema Solare e quell'accenno di Gravity de no' antri che quasi mi faceva rigurgitare la cena.No, caro Christopher, Gravity no. Non me lo puoi fare che mi è bastato e avanzato l'altro.Ma non voglio ridurre Interstellar a una roba per ragionieri perché visivamente spara le sue belle frecce e il suo budget multimilionario.
Visivamente fa la sua porca figura e sotto questo profilo Nolan è una garanzia, regista degli studios che però in confronto agli altri diventa una specie di gigante in un mondo di nani.Ma non dobbiamo andare a scomodare i giganti, quelli veri perché quello è un altro campionato a cui Nolan forse non arriverà mai.E lo dico con tutta la mia ammirazione per lui e per il suo cinema da illusionista, un cinema che forse è ampiamente sopravvalutato più che altro per mancanza di concorrenza.Perché a Nolan ci voglio bene e anche a Interstellar non riesco a volerci male ma lo vedo come un'americanata di quelle un po' così, sul banalotto andante.. Perché comunque pur con tutti i suoi limiti è un qualcosa che cerca di andare oltre la mediocrità che impera in molto cinema contemporaneo.
Perché Nolan riesce comunque a fare il cinema che vuole imponendo il monte di dollari che incassa ogni volta agli impiegatucci degli studios che lo spingono per fare qualcosa di ancor più commerciale ( e se durasse due ore o meno sarebbe ancora meglio).Per come la vedo io Interstellar non è il capolavoro atteso da tutti e salutato da schiere di recensori entusiasti, anzi lo vedo abbastanza nelle retrovie nella mia classifica personale del cinema di Nolan.
Vuole darsi un tono che crolla però sotto la messe di banalità scientifiche di cui è infarcito e che dietro quei paroloni spesi sulla vita e sull'amore, dietro a quegli spiegoni lunghissimi per dare una minima plausibilità al tutto ( sia dal punto di vista della scienza che della fantascienza e della semplice progressione drammaturgica) nasconde una certa qual debolezza.
Proprio quando Nolan vorrebbe spiccare il volo per arrivare lassù , come un novello Icaro si accorge che i raggi del sole bruciano. Cazzo se bruciano.Si frigge a miliardi di gradi anche dentro a un buco nero e Matthew McConaughey lo attraversa in tuta spaziale nel viaggio di ritorno.Ma qui torniamo alla contabilità del ragioniere...
PERCHE' SI : impalcatura visiva eccellente, effetti speciali all'altezza così' come tutti gli aspetti della confezione, copione ambizioso.PERCHE' NO : banalità assortite scientifiche e non mascherate da discorsi sui massimi sistemi, in fondo sono due film in uno come succedeva in Memento, paradossi temporali for dummies, troppo lungo.
( VOTO : 6 / 10 )
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Il food trucks a New York, Barcellona e Parigi
La nuova moda è arrivata e le protagoniste sono furgoncini e carovane meravigliose. Stiamo parlando dei food truck, ovvero cibo di prima qualitá sulle... Leggere il seguito
Da Witzbalinka
CULTURA, VIAGGI -
La vetrina degli incipit - Giugno 2015
L'incipit in un libro è tutto. In pochi capoversi l'autore cattura l'attenzione del lettore e lo risucchia nel vortice della storia. Oppure con poche banali... Leggere il seguito
Da La Stamberga Dei Lettori
CULTURA, LIBRI -
Stasera alle 23 su La7 Drive di Nicolas Winding Refn
Anno: 2011Durata: 95'Distribuzione: 01 DistributionGenere: AzioneNazionalita: USARegia: Nicolas Winding RefnDrive è un film del 2011 diretto da Nicolas Winding... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Luci e ombre di Calabria
Sono "emigrante". Nel senso che sono emigrata alla fine degli anni Novanta dalla Calabria al Lazio. Sono una di quegli emigranti senza il richiamo forte delle... Leggere il seguito
Da Luz1971
CULTURA, LIBRI -
Fan Zeng. La poesia della pittura cinese al Vittoriano
Roma rende omaggio alle antiche tradizioni cinesi della calligrafia e dell’arte.Un’incredibile carrellata di splendidi e monumentali dipinti, sostanzialmente... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
It's the books, stupid! Reading is sexy in New York. Greenwich Village bookstores
#itsthebooksstupid: inciampare nei libri viaggiando - clicca qui per leggere le parti precedenti. Reading is sexy, and an integral part of the culture in New... Leggere il seguito
Da Bourbaki
CULTURA