Magazine Cinema

Interstellar

Creato il 10 novembre 2014 da Fabio Buccolini

Interstellar

Il pianeta Terra è segnato da una piaga indefinita, che piano piano sta uccidendo ogni risorsa vegetale di cibo, e consumando ossigeno a dispetto dell’azoto; c’è bisogno di esplorare altri pianeti per scoprire un habitat in grado di ospitare l’umanità; Cooper (Matthew McConaughey) scopre grazie a sua figlia, tramite una misteriosa presenza che sembra inviarle dei segnali, una base militare, e il loro progetto di viaggio interstellare al fine di salvare l’umanità, e viene scelto come pilota, visto il suo passato alla Nasa. La recensione contiene spoiler. Questo è solo un accenno della trama di questo film, diretto dal grande Christopher Nolan (e non serve che ve lo presenti), la quale prosegue tra viaggi spaziali attraverso un portale spazio-temporale (wormhole), pianeti inospitali, buchi neri e una quinta dimensione. Premetto che, a dispetto delle ultime sue prove cinematografiche, quest’ultima non la considero un capolavoro; il motivo è semplice: le inesattezze logiche, che, come fioccavano in Gravity, fioccano anche qui (vi premetto che mi intendo di astronomia). Il film procede in un crescendo di bellezza estetica che assorbe in tutto e per tutto la curiosità dello spettatore, fino al wormhole, il quale concetto e effetto visivo è rappresentato davvero molto bene (il viaggio oltre la luce, lo spazio che si piega), per cui fino a qui nulla da dire; gli errori iniziano con lo sbarco sui pianeti, pianeti che sembrano “ruotare” in prossimità di un buco nero (cosa possibilissima, se posti alla distanza necessaria oltre l’Orizzonte degli Eventi), uno di essi è coperto d’acqua, l’altro è freddo…in entrambi i casi (specialmente nel pianeta dell’acqua), vorrei sapere da dove viene preso il calore e la luce, se sono posti in prossimità di un buco nero (che prima certamente era una stella, ma ora non più), e il buco nero non può emettere nè luce nè calore, tutt’altro, assorbe sia l’una che l’altro. Altro grande errore: il tempo (in realtà per il tempo inteso come spazio/velocità io parlo sempre di spazio, poichè è un tempo relativo, non inteso come linea temporale assoluta che scorre in avanti) nel pianeta dell’acqua è diverso, perchè situato in prossimità di un buco nero (nulla da eccepire, nei pressi di un buco nero l’attrazione gravitazionale trattiene la stessa luce), e circa un’ora lì equivale a sette anni sulla Terra…ESAGERAZIONE COSMICA, per vedere uno slittamento temporale, e parlo di leggero slittamento (Esempio teorico: 1 ora in un pianeta X = 2 ore sulla Terra), bisognerebbe trovarsi dentro l’Orizzonte degli Eventi del buco nero, e oltre al fatto che lo slittamento sarebbe leggero, il pianeta verrebbe inevitabilmente risucchiato. Altro punto a sfavore, l’ipotetica quinta dimesione dentro la quale Cooper finisce a causa del buco nero, e lo slittamento temporale all’indietro: il tempo, come già detto sopra, in realtà è solo un nostro concetto mentale, per questo è relativo, esiste solo lo spazio, ed è esso che si muove più lentamente o più velocemente a seconda se ci si avvicina o allontana dalla velocità della luce, e che è alla base della Teoria della Relatività del grande Albert Eistein; più mi avvicino alla velocità della luce, più vedrò il tempo (spazio/velocità) scorrere lentamente, e chiaramente l’effetto opposto si ha in un buco nero, ma non è possibile, come mostrato nel film, “tornare indietro” nel tempo (o meglio nello spazio), semplicemente perchè non si può esistere contemporaneamente in due punti diversi nell’Universo, una molecola, un atomo, un elettrone, o qualunque componente concepisca gli elementi subatomici in una divisione infinita, non può esistere simultaneamente in due punti. Non voglio dilungarmi oltre con gli errori, nè con le analisi scientifiche, perchè questo non è un blog di astronomia, ma di cinema. Mi è piaciuto il film? Assolutamente si Vi consiglio di andare a vederlo? Assolutamente si Il cast è stellare: Matthew McConaughey (sempre grande), Ellen Burstyn, John Lithgow, Matt Damon, Michael Caine, Anne Hathaway (grande performance), così come sono stellari gli effetti speciali, credo i migliori finora nella storia del cinema, migliori anche di Gravity (ma con un budget di 165 milioni di dollari non poteva essere altrimenti). Pur non considerandolo un capolavoro, per quasi tre ore lo spettatore non è mai annoiato, e rimane incollato allo schermo dalle scene iniziali fino alla fine, sopratutto nei momenti fantascientifici e di tensione, che grazie alla regia, al cast e agli effettisti, sono quasi tangibili, vi sembrerà di essere lì anche voi. Un ultimo, grande punto a favore, è il messaggio del film, l’esistenza di una forza che va aldilà della gravità, della luce, della fusione nucleare, dello spazio e del tempo: l’amore, l’amore di Cooper per sua figlia Murph, talmente grande da spezzare la barriera del tempo, viaggiando nel passato (come già detto è un grave errore, ma per l’intento del regista possiamo tranquillamente passarci sopra ;) ), e riuscendo a comunicare con lei pur di salvarla e di rivederla,  svelando così che era lui stesso la misteriosa presenza che le lasciava quegli strani messaggi, da oltre la barriera temporale. EDOARDO ROMANELLA

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :