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Intervallo Fir

Creato il 12 settembre 2011 da Rightrugby
Intervallo Fir Lasciamo per un attimo il Mondiale neozelandese che tra oggi e domani si riposa dopo la prima infornata di partite, per guardare ai nostri lidi. Perché mentre gli Azzurri di Nick Mallett affrontavano l'Australia regalando emozioni per 40/50 minuti che sono valse l'alzata alle cinque e mezza del mattino, si consumava una diatriba legale tra la Benetton Treviso impegnata nella seconda giornata di Pro12 e la Fir. Motivo: l'impiego di Brendan Williams (nella foto) da parte di coach Franco Smith come estremo contro il Connacht lo scorso sabato. Williams sulla carta indossava la maglia numero 11, mentre Ludovico Nitoglia era a numero 15, salvo invertire le posizioni una volta cominciata la partita (come aveva fatto notare immediatamente anche il nostro Zamax), causa leggi federali che vietano l'impiego di due stranieri nello stesso reparto. E i ruoli apertura/estremo ricadono nella stessa categoria (tranne quando dalla Federazione giungono le liste delle convocazioni nazionali dove gli estremi finiscono nella categoria trequarti): contro gli irlandesi Willem De Waal era il numero 10, quindi Williams non poteva essere estremo. 
Tra le altre cose, gli Aironi nella trasferta a Llanelli avevano chiuso l'incontro con due stranieri in terza linea (Nick Williams partito titolare e Frans Viljoen, subentrato a Nicola Cattina, grazie ad una via libera federale per la durata del Mondiale italiano).
Ieri contro i Cardiff Blues, i Leoni hanno tenuto De Waal in panchina, quando in settimana era arrivato il richiamo federale. Lontano dai campi, Treviso ha inoltrato una sorta di memoriale difensivo e nel frattempo il presidente del club veneto Amerino Zatta ha voluto chiarire la posizione.
"Non vogliamo disattendere le disposizioni federali, abbiamo presentato una memoria spiegando la scelta tattica di Smith", ha dichiarato Zatta.
Intanto, Carlo Checchinato, direttore per l'Alto livello della Fir, sabato pomeriggio era allo Zaffanella di Viadana per la partita tra Aironi e Ulster, in compagnia del presidente Giancarlo Dondi. Il quale in via precauzionale aveva comunque fatto sapere che non sarebbe sceso in Nuova Zelanda per la fase a gironi dell'Italia. Il viaggio dev'essere troppo lungo anche per Checchinato che in base alla carica che presiede, dovrebbe occuparsi della gestione delle nazionali maggiori. 

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