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Interview to Claudia Reder, Materials Researcher at Material ConneXion Italia

Creato il 19 febbraio 2012 da Frantrospective
Interview to Claudia Reder, Materials Researcher at Material ConneXion ItaliaInterview to Claudia Reder, Materials Researcher at Material ConneXion ItaliaInterview to Claudia Reder, Materials Researcher at Material ConneXion ItaliaHere is an extract of the interview to Claudia Reder, Materials Researcher at Material ConneXion Italy.
Material ConneXion promotes the establishment of contacts between materials producers and potential users (companies, designers, architects, students, ...) which often do not have the time and resources to conduct extensive market research to find the right material solutions for their project.
The Library is enriched every month with approximately 35-40 new products or technologies, selected by international and interdisciplinary panel of experts, among many presented in the various locations or directly by the companies.
Material ConneXion ® is the largest center for research on advanced materials and consultancy with offices in New York, Milan, Cologne, Bangkok, Daegu, Beijing and Istanbul. Founded in 1997 in NY (opened in Milan in 2002) over the years the Library has collected more than 5,500 materials and innovative production processes, from around the world.
I ask Claudia how fashion companies can carry out their activities in a "responsible" manner in the choice of fabrics.
Key message: not only organic and natural fibers are to be considered as “eco-sustainable”.
According to Claudia, "the responsibility is the ability to control the supply chain, using (where possible) local production and direct contact with manufacturers to certify to the final consumer traceability of the manufacturing process. The environmental and social certifications represent a way to give a greater assurance to consumers about the corporate responsibility."
Responsible actions in chosing the fabrics can be related to the use of:
- organic cotton instead of cotton grown intensively;
- natural vegetal biodegradable fibers coming from renewable resources (such as flax, hemp, jute, ramie and nettle);
- natural vegetable recycled fibers;
- a mix of fibers to not be dependent solely on cotton and polyester, which dominate the market (for about 80% of the market);
- natural fibers of animal origin, biodegradable (such as certified wool, silk / wild silk, cashmere hair, mohair, angora, camel, alpaca);
- man-made biodegradable fibers coming from renewable resources (such as PLA, Casein);
- cellulose-based fibers;
- recycled synthetic fibers (such as recycled polyester);
- recycled natural fibers of animal origin (such as recycled wool);
- eco-certified dyeing and finishing processes;
- monomaterial: a garment entirely composed of the same material (from fabric to yarn for sewing and label) for the ease of recycling (such as polyester) or the possible composting process (such as PLA );
- reuse of storage products, inventories for limited editions.
Watch the video-interview in English.

Ecco un estratto dell'intervista svolta a Claudia Reder, Materials Researcher di Material ConneXion Italia.
Material ConneXion promuove la creazione di contatti tra i produttori di materiali e i potenziali utilizzatori (aziende, designer, architetti, studenti,…) che spesso non hanno il tempo e le risorse per svolgere approfondite ricerche sul mercato per trovare le giuste soluzioni materiche per i loro progetti.
La Library si arricchisce ogni mese di circa 35-40 nuovi prodotti o tecnologie, selezionati da una giuria di esperti internazionale e interdisciplinare, tra i tanti presentati dalle diverse sedi o direttamente dalle aziende.
Material ConneXion® rappresenta il più grande centro di ricerca e consulenza sui materiali innovativi con sedi a New York, Milano, Colonia, Bangkok, Daegu, Beijing e Istanbul. Fondata nel 1997 a NY (a Milano ha aperto nel 2002) nel corso degli anni la Library ha raccolto più di 5.500 materiali e processi produttivi innovativi, provenienti da tutto il mondo.
Chiedo a Claudia come le aziende di moda possono comportarsi in maniera "responsabile" nella scelta dei tessuti.
Messaggio chiave: non solo le fibre biologiche o naturali sono da considerare "eco-sostenibili".
Secondo Claudia "la responsabilità consiste nella possibilità di controllare la filiera, nell’utilizzo (ove possibile) di prodotti locali e di un contatto diretto con le aziende produttrici per certificare al consumatore finale la tracciabilità del processo di lavorazione. Le certificazioni ambientali e sociali rappresentano un modo per dare una maggiore garanzia al consumatore delle scelte aziendali responsabili."
Un’azione responsabile nella scelta dei tessuti può essere legata all'uso di:
- cotone biologico invece del cotone coltivato in maniera intensiva;
- fibre naturali vegetali biodegradabili provenienti da risorse rinnovabili (come lino, canapa, juta, ortica e ramie);
- fibre naturali vegetali riciclate;
- un mix di fibre per non essere dipendenti solamente da cotone e poliestere che dominano il mercato (costituiscono circa l’80% del mercato);
- fibre naturali di origine animale, biodegradabili (ad esempio lana (certificata, seta/seta selvatica, pelo di cashmere, mohair, angora, cammello, alpaca);
- fibre artificiali biodegradabili provenienti da risorse rinnovabil (ad esempio PLA, Caseina)
- fibre a base di cellulosa;
- fibre sintetiche riciclate (ad esempio poliestere riciclato);
- fibre naturali di origine animale riciclate (ad esempio lana riciclata);
- tinture e processi di nobilitazione certificati e a basso impatto
- "monomateriale", ovvero un capo di abbigliamento interamente composto dallo stesso materiale (dal tessuto, al filato per cuciture, all’etichetta) per garantire la facilità del riciclo (per esempio poliestere) o l’eventuale compostaggio (tessuti a base di fibre facilmente biodegradabili come PLA);
- riuso di prodotti di archivio, rimanenze di magazzino per edizioni limitate.
Guarda la video-intervista in italiano.

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