Presentato oggi alla Venaria Reale, prende il via un progetto innovativo di ricerca, condiviso tra il Centro per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali (CRR) e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Due eccellenze torinesi si uniscono per affrontare un tema caro alla curatrice del programma, la dott.ssa Benedetta Bodo di Albaretto, che con la collaborazione di Sara Abram e Antonio Rava, approfondirà il tema della conservazione e del restauro in riferimento ad opere d’arte contemporanee.
Interview with Art: presentazione del nuovo seminario al Centro di Conservazione e Restauro di Venaria Reale – da sinistra a destra la responsabile del progetto Benedetta Bodo di Albaretto, la presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, il professor Antonio Rava, docente al centro di Venaria © Giovanni Vagnone per Retrò Online
Centro per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali della Venaria Reale
Non molti sanno che proprio alle spalle della nota reggia sabauda, un ampia struttura allestita con attrezzature all’avanguardia e personale altamente specializzato, affronta ormai da anni difficili opere di restauro su opere di tutte le epoche. Passeggiando tra i laboratori si possono vedere apparecchi simili alle TAC ospedaliere, ma che vengono utilizzati per fare analisi su quadri o statue, si trovano intere collezione di legni, o stoffe, o ancora strutture metalliche che intere equipe di professori ed alunni studiano, per riportare con etica professionale e correttezza agli antichi splendori.
In particolare, il Centro sviluppa un’attività didattica universitaria, in convenzione con l’Università degli Studi di Torino, che unisce alla teoria una pratica di altissimo livello, formando ogni anno circa 20 operatori dell’ambito competitivi a livello internazionale. Una laurea magistrale che richiede un infinito amore per l’Arte ma anche, e forse soprattutto, una notevole dose di determinazione per affrontare argomenti scientifici complessi.
Venaria è specializzata in restauri ad opere di tutte le epoche © Giovanni Vagnone per Retrò
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
La Fondazione, punto di riferimento a livello mondiale per quanto riguarda la collezione di opere contemporanee che può vantare, compie proprio quest’anno i suoi primi vent’anni. E’ l’attivissima Patrizia Re Rebaudengo in persona a partecipare al lancio del progetto didattico ed a rendere possibile lo sviluppo del progetto stesso: sue infatti alcune opere che verranno analizzate insieme agli studenti attraverso la tecnica proposta da Benedetta Bodo di Albaretto. La Fondazione è molto attiva sul territorio con svariate collaborazioni e non si limita ad offrire al pubblico la possibilità di visionare una prestigiosa collezione privata: si concentra soprattutto nel diffondere la consapevolezza sull’arte moderna, una passione che nel mondo è anche un importante business e che in Italia conosce alcuni tra i suoi più grandi interpreti.
Il Progetto: Interview With Art
L’arte contemporanea differisce da quelle dei periodi precedenti, spesso, per una maggiore complessità relativa ai messaggi che trasmette, o agli stessi materiali di cui è composta. Si utilizzano infatti materie che vanno ben oltre al marmo, alla tela ed al colore: strutture di ferro, cementi, oggetti di uso comune, vengono tutti inseriti dagli artisti nel mondo “senza tempo” del concetto. Tuttavia, la materia ha il difetto di degenerarsi per agenti atmosferici o per la semplice usura del tempo: ad esempio, il ferro può essere corroso rapidamente dalla ruggine, ed è a quel punto che entra in gioco il restauro.
L’ideatrice del progetto, Benedetta Bodo di Albaretto, è specializzata in “conservazione“, ovvero nell’identificazione delle condizioni specifiche migliori perché l’opera non si danneggi. Una fase che precede e, spesso, evita quella del restauro, vista dagli addetti ai lavori comunque sempre come più onerosa e preferibilmente da evitare. D’altra parte il vecchio slogan “prevenire è meglio che curare” si adatta perfettamente anche all’ambito artistico: se si può garantire ad un’opera il contesto ideale perché non si danneggi, è intuitivo che sia meglio che non lasciarla danneggiarsi per poi “ripararla”.
Esiste tuttavia una possibilità in più, sull’arte contemporanea, che fa da contraltare alle difficoltà aggiuntive dovute ai materiali usati: ed è il fatto che, spesso e volentieri, gli artisti siano ancora viventi. Ecco allora l’idea della dott.ssa Bodo di Albaretto, che grazie al prof. Antonio Rava si concretizzerà in un seminario specifico per gli studenti al quarto anno del corso di laurea, a cavallo tra il mondo del Centro “La Venaria Reale” e della “Fondazione Sandretto”: l’intervista con gli artisti, una scheda tecnica che raccoglie le domande essenziali sulla realizzazione del manufatto che possa creare una base chiara e condivisa utile a tutti gli attori del mondo dell’Arte ai fini della conservazione e del restauro. Agli artisti, in primo luogo, che non rischiano di veder snaturata la loro creatività da un’operazione di restauro, ai galleristi ed ai collezionisti per mantenere l’autenticità dei loro lavori ed intatto il valore, anche banalmente commerciale.
L’obiettivo ultimo nei confronti degli studenti? Insegnare loro a porre le giuste domande all’artista, partendo da validi esempi di quella che è in un certo senso una vera e propria disciplina, proseguendo con un’analisi teorica dell’artista e dell’opera in esame, per permettere loro di arrivare a studiarne la composizione consci del suo significato. In seguito, potranno utilizzare le conoscenze acquisite per la progettazione e la realizzazione dell’intervento di restauro, completo di documentazione tecnica e fotografica; i materiali prodotti tramite gli incontri e le interviste agli artisti potranno essere utilizzati anche per iniziative didattiche e di valorizzazione delle opere della Collezione Sandretto Re Rebaudengo.
L’esempio pratico di Tadiello
Un’opera già trattata con questa metodologia, e messa a disposizione del CRR dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, è quella di Alberto Tadiello, nelle foto qui sotto. Il primo esempio di una nuova pratica che nasce in provincia di Torino e che potrebbe diventare, nei prossimi anni, un concreto miglioramento nel settore a livello globale.
Interview with Art: l’opera di Alberto Tadiello prima dell’intervento
L’opera di Tadiello nelle condizioni originali
Tags:arte,contemporanea,Re Rebaudengo,Tadiello,venaria