Sono sicura conosciate ormai tutti il blog Moda per principianti, tenuto da Anna Venere: un luogo in cui non solo possiamo trovare consigli pratici su come vestirci, ma anche imparare a conoscere quale sia la forma del nostro corpo e a volerci un po’ più bene. Un luogo in cui possiamo sentirci a nostro agio senza mai essere giudicate per quello che siamo.
Anna è stata così gentile da rispondere a qualche mia domanda, eccovi l’intervista.
- Il tuo motto è che non siamo noi a essere sbagliate, ma è il vestito a essere sbagliato per noi; come sei arrivata a questa – illuminante – consapevolezza, quando siamo tutte bombardate e condizionate dal messaggio contrario?
Anna: Anche per me arrivare a questa conclusione è stato davvero illuminante, è capitato in un periodo in cui ero parecchio ingrassata per colpa di alcuni farmaci, e anche se i miei fianchi erano aumentati di due taglie apparivo ancora in forma indossando abiti e gonne a ruota.
- Il tuo blog non è soltanto una guida per imparare a vestirsi, ma è anche e soprattutto un luogo in cui le donne possono fare pace con se stesse e imparare a volersi più bene. Era questo il tuo obiettivo quando hai iniziato a scrivere? Dove vorresti che portasse tutto questo, dato che è evidente che il tuo non è solo un blog di moda come tanti?
Anna: Effettivamente questo non era l’obbiettivo quando l’ho aperto, speravo solo di creare un luogo dove chiunque potesse risolvere il “problema vestiti”, e probabilmente l’accettazione ne è stata la naturale conseguenza. Per ora spero solo che questo raggiunga più donne possibili.
- Hai fatto un gran lavoro di sistematizzazione delle tante forme corporee femminili; hai intenzione di proseguire in questa “formalizzazione”, magari attraverso un libro?
Anna: Eh, la domanda libro me la fanno in tanti e purtroppo non c’è una spiegazione semplice. Diciamo che è sicuramente un mio desiderio ma si sta rivelando incredibilmente complicato.
- Il mondo della moda e della pubblicità ci vorrebbe tutte rettangolo (con bmi pericolosamente basso); cosa ne pensi di questo condizionamento sociale?
Anna: Credo si sia instaurato un circolo vizioso, gli stilisti vogliono modelle magrissime di modo che gli abiti cadano ugualmente su ciascuna di esse (l’ho imparato dalla modella curvy Elisa D’Ospina) e la pubblicità fa leva sulle nostre insicurezze. Il risultato è che ogni anno che passa siamo sempre più insicure e sempre più in tenera età credendo che la magrezza sia l’unico modo di essere bello. Niente di più sbagliato.
- E come interpreti la nuova “tendenza” di dare rilievo al mondo curvy, dove per curvy si intende di norma “fortemente in sovrappeso”? Non trovi che sia un ulteriore tentativo di standardizzazione che porta all’eccesso contrario (l’obesità) rispetto al modello “canonico” evidentemente sottopeso?
Anna: Ne sono molto contenta in generale, ma c’è un po’ di confusione. Sono definite curvy dalla 44 in su il che è sbagliato perché è vero che i capi cadono diversamente su una taglia over 50 ma definire non-normali le 44 è assurdo. Quanto a “legittimare l’obesità” credo che non ce ne sia alcun pericolo, infatti è una malattia che trae giovamento dal vedere modelli più reali e questi modelli anche se obesi possono portare all’accettazione con tutta la forza d’animo che ne deriva.
- Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Hai considerato l’idea di abbandonare il tuo lavoro per intraprendere il percorso di consulente d’immagine o personal coaching?
Anna: Per ora il lavoro c’è e lo si tiene ben stretto, sono una persona troppo pragmatica per fare il salto senza essere sicura di dove atterrerò ed ora i progetti e le idee sono così variegate che non so dove porteranno. Ma sicuramente il tempo che sto investendo lo fa assomigliare sempre più a un lavoro.
Grazie ancora Anna per la disponibilità e le risposte esaurienti! Vi ricordo che potrete ascoltare Anna al FashionCamp, sabato 8 giugno alle ore 16 e potrete partecipare al suo corso Cosa mi metto? a Venezia previsto per quest’autunno, sabato 19 ottobre (qui tutti i dettagli).