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Intervista a Christian Mirra: fumetti e webcomics, storie tra l’etica e la politica

Creato il 05 novembre 2013 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Christian Mirra, autore nato a Benevento, attualmente vive e lavora in Spagna. Inizia a pubblicare fumetti nel 2009 con una storia breve dal titolo Monnezza per l’antologia Sherwood Comix. Nel 2010 Guanda pubblica il suo lavoro più conosciuto, Quella notte alla Diaz, il graphic novel che racconta la sua terribile esperienza nella scuola Diaz durante il G8 di Genova. Tra il 2011 e il 2012 pubblica a puntate La Smorfia sulla rivista online Golem. Da quest’anno pubblica un webcomic dal titolo Pato Etico Pato Logico. In esclusiva per Lo Spazio Bianco, a corredo dell’intervista pubblichiamo le prime due tavole tratte dal prossimo lavoro di Christin Mirra dal titolo La caramella.

Le tue opere hanno spesso uno sfondo politico e civile. Come interpreti questo legame tra il messaggio che veicoli e il mezzo fumetto?
Per me è naturale scrivere storie sui temi che mi appassionano, e credo che il fumetto sia un mezzo molto adatto a trattare temi complessi. L’interazione di testo e immagini, e l’uso di tecniche narrative tipiche del cinema come l’uso delle inquadrature e delle luci e ombre, consentono di immedesimarsi nella storia narrata come quando si guarda un film. Però, a differenza del film, il fumetto dà la possibilità ai lettori di assimilare le informazioni con i propri tempi di lettura, visto che si può anche rileggere i testi quando è necessario. In questo modo, leggendo un fumetto si vive la storia narrata ma si ha anche il tempo di soffermarsi a pensare in profondità su ciò che si legge.

Intervista a Christian Mirra: fumetti e webcomics, storie tra l’etica e la politica In Evidenza Christian Mirra

Nel 2010 hai pubblicato il tuo primo libro per Guanda mentre la tua opera successiva, La Smorfia, è stato pubblicato online. Come è stato il passaggio da cartaceo a digitale? Hai avuto qualche difficoltà nel passare da un mezzo all’altro?
Con La Smorfia non ho avuto particolari difficoltà, mi limitavo a a consegnare le tavole a Golem, e alla pubblicazione online ci pensava il webmaster della rivista. Per quanto mi riguarda, l’unica differenza rispetto al cartaceo è che ho dovuto usare font più grandi del normale per agevolare la lettura su schermo.
Con Pato Etico Pato Logico ho avuto maggiori difficoltà, perché ho dovuto fare da solo. Per fortuna esiste WordPress, che con il tema Comicpress fornisce un modello che chiunque può usare per creare un webcomic. Mi è bastato studiare un po’ di tutorials per creare la pagina e renderla usufruibile, però io avevo intenzione di pubblicare il webcomic in tre lingue e questo si è rivelato un ostacolo insormontabile con Comicpress. Alla fine la soluzione che ho trovato è stata usare il plugin WPML (WordPress Multilanguage) con il tema Comic Easel, che a differenza di ComicPress consente la pubblicazione simultanea del fumetto in più lingue.

Trovi delle differenze tra il pubblico del libro e gli utenti di internet che leggono le tue storie online?
La pubblicazione online, rispetto al cartaceo, permette un contatto più diretto con i lettori. È bello poter ricevere commenti pochi minuti dopo la pubblicazione. Però non saprei dire se il tipo di pubblico sia cambiato: so che alcuni lettori di Quella notte alla Diaz mi sono rimasti fedeli, ma sto ricevendo anche parecchie visite dall’estero, dove il mio graphic novel non è conosciuto. D’altra parte, mi sembra logico che storie comiche come La Smorfia o Pato Etico Pato Logico richiamino un pubblico diverso da quello di un fumetto sugli eventi tragici del G8 di Genova.

Il tuo processo creativo cambia a seconda del mezzo su cui pubblicherai? Se sì, come?
Il mio processo creativo è quasi sempre lo stesso. In genere realizzo storyboard sul blocchetto per gli schizzi e poi disegno l’intero fumetto in digitale con la tavoletta grafica. L’unica differenza con Pato Etico Pato Logico è che posso riciclare i personaggi già disegnati, quindi la realizzazione delle strisce si basa spesso più su un montaggio copia-e-incolla che sul processo tradizionale matite-inchiostro-colore. 

Sia La Smorfia sia Pato Etico Pato Logico, nonostante siano delle opere nate per il web, hanno una struttura classica da fumetto. Nessuna delle due opere sfrutta ad esempio la lettura a scrolling. Come mai questa scelta?
Semplicemente, per conservare la possibilità di pubblicare questi fumetti anche su carta. Mi affascinano le possibilità di internet, ma sono un appassionato del cartaceo e in futuro vorrei vedere i miei webcomic anche in libreria.

Intervista a Christian Mirra: fumetti e webcomics, storie tra l’etica e la politica In Evidenza Christian Mirra

Ci racconti chi sono Pato Etico e Pato Logico?
Sono innanzitutto un gioco di parole, di cui purtroppo si perde il senso nella traduzione dallo spagnolo. Di solito in Spagna mi basta dire il titolo della striscia per strappare un sorriso, perché in spagnolo Pato significa Papero. Si tratta insomma di due paperi, uno Etico e Patetico e l’altro Logico e Patologico. Il Pato Etico è un papero appassionatamente dedicato a ogni genere di battaglia su temi etici, che però di solito affronta con superficialità e mille contraddizioni: perciò è tanto Etico quanto Patetico. Il Pato Logico invece rappresenta la logica dominante, individualista e capitalista, finalizzata a ottenere vantaggi solo per sé, e inevitabilmente a svantaggio del resto del mondo. In questo senso è sia Logico che Patologico.
La combinazione di questi due personaggi antitetici dà spazio a molte possibilità di discussione su temi come la democrazia, il pacifismo, il vegetarianismo, l’immigrazione, il maschilismo, eccetera, anche grazie all’intervento di personaggi secondari come L’Economista, l’Alieno, la Donna-Oggetto e il Grande Guru. 

Intervista a Christian Mirra: fumetti e webcomics, storie tra l’etica e la politica In Evidenza Christian Mirra
pagina tratta da La caramella
Intervista a Christian Mirra: fumetti e webcomics, storie tra l’etica e la politica In Evidenza Christian Mirra
pagina tratta da La caramella

In Quella notte alla Diaz c’era una denuncia nuda e cruda, con un disegno piuttosto realistico. Pato Etico Pato Logico invece è estremamente disincantato, con un disegno che volutamente cozza con i temi che tratta. Come e se il tuo sentire politico è cambiato? E, eventualmente, cosa l’ha cambiato, come questo influisce sulla tua produzione?
Non credo che il mio sentire politico sia cambiato molto rispetto a quando scrivevo Quella notte alla Diaz. È senz’altro cambiato lo stile di disegno, ma credo sia naturale perché si trattava del mio primo fumetto, e oggi ho almeno 400 tavole di esperienza in più. In ogni caso, la mia preoccupazione principale è sempre quella di realizzare disegni adatti al tema che affronto. Non credo avrebbe senso usare con Pato Etico Pato Logico lo stesso stile di Quella Notte alla Diaz: Pato Etico Pato Logico è una striscia comica, che può far riflettere (e lo spero), ma il suo obiettivo principale è pur sempre quello di far sorridere. Perciò mi sembra il caso di usare personaggi “carini” e colorati, piuttosto che realistici e coperti di ombre nere, come nel fumetto sul G8. Però non ho abbandonato lo stile di Quella notte alla Diaz: lo sto riprendendo proprio in questi giorni per realizzare un fumetto sulla dittatura in Argentina.

Chi sono stati i tuoi riferimenti artistici? A chi ti sei ispirato per la creazione di questa striscia?
Le ispirazioni per me sono sempre parecchie e difficili da riconoscere e sintetizzare in pochi titoli. Mi vengono in mente Dilbert per il formato a striscia in tre vignette, Mafalda per la satira su temi etici, e senz’altro Peridis (vignettista di El País) per la sua rappresentazione sintetica del Potere come una torre. Per quanto riguarda il disegno dei paperi, mi sono ispirato a un paperetto di gomma di quelli che galleggiano nelle vasche da bagno. 

Pubblichi le tue strisce anche in spagnolo e in inglese. Come sta andando l’accoglienza all’estero?
Abbastanza bene, soprattutto in Spagna, da dove proviene oltre il 30% delle visite al sito. Ricevo anche abbastanza visite dal resto d’Europa, dagli Stati Uniti e dall’America Latina, e ho avuto anche qualche visita del tutto inattesa da paesi come l’Afghanistan, l’Indonesia o le Filippine. Quando guardo la mappa delle visite su Analytics mi sento come un giocatore di Risiko che sta avendo fortuna ai dadi! La maggior parte delle visite, comunque, viene dall’Italia (il 45%). 

Oltre a Pato, su cosa stai lavorando in questo periodo?
Sono impegnato con vari progetti, di cui il più importante per me è Cielo Libre, un libro che raccoglie testi e poesie dei prigionieri politici della dittatura di Videla in Argentina. Per questo libro sto realizzando un fumetto introduttivo e 40 illustrazioni, una per ogni testo. Il libro sarà edito da Lilamè e pubblicato in spagnolo e in italiano.
Per il resto sto realizzando su commissione un manga, un fumetto di supereroi, e un adattamento a fumetti di una canzone per il prossimo CD del gruppo rock Sweet Daddy Ray. Appena possibile, metterò questi lavori sul mio sito www.christianmirra.com.

Si ringrazia Christian Mirra per la disponibilità.

Intervista condotta via mail nel mese di Settembre 2013

 

Ricordate, fra una settimana non perdete il nuovo appuntamento con “Nella rete del fumetto”, la rubrica de Lo Spazio Bianco dedicata al mondo dei webcomics.
Qui (
www.lospaziobianco.it/95211-nellaretedelfumetto-lucca-crowdfunding) potete leggere l’ultima puntata della rubrica.

E se ve la siete persa, godetevi l’intervista a Lucio Staiano (www.lospaziobianco.it/94256-evoluzione-shockdom-lucio-staiano-creatore-portale), creatore del portale Shockdom.

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