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Intervista a Cinzia Bomoll, autrice di "Sessantanove" (Fazi Editore)

Creato il 24 febbraio 2012 da Maila Tritto
A cura di Maila Tritto
Cinzia Bomoll, bolognese, è autrice, sceneggiatrice e regista per il cinema e la televisione.Nel 2007 ha scritto e prodotto il film drammatico Il segreto di Rahil. Nel 2011 ha firmato la regia del primo dance movie italiano Balla con noi, prodotto da Rai Cinema .Per Fazi Editore ha pubblicato nel 2006 il romanzo Lei che nelle foto non sorrideva. Il 24 novembre è uscito il suo secondo romanzo Sessantanove, sempre per la Fazi (di cui potete leggere la recensione QUI). Vive tra Roma e New York.

Ciao Cinzia, benvenuta. In questi giorni ho avutomodo di leggere il tuo ultimo romanzo: Sessantanove. Come è nata l’idea discriverlo?Uscivo dalla visione di “2046” di Wong Kar-wai e mivenne l’istinto di scrivere un romanzo che avesse per titolo un numero. Ilprimo numero che mi è venuto in mente è stato 69. Poi ho dato vita a una storiache fosse coerente con quel numero.
Oltre ad essere una scrittrice,sei anche regista. Quanto pensi possa influire la tua esperienza nella stesuradei romanzi?
Sono una visionaria per indole. Sono abituata avedere quello che non c’è, anche su un set, prima ancora di girare una scena,la immagino poi la giro. E così faccio con la pagina bianca, semplicementetrascrivo delle immaginazioni. Ma la stessa abitudine l’avevo da piccola quandoguardavo fuori dalla finestra. Mi prendevano in giro a scuola. Ero sempredistratta. Credo sia un mio stato mentale innato. Forse ho semplicemente fattodiventare  un mio “difetto” il miolavoro.
Sessantanove è un romanzoambientato in un preciso periodo storico. Caratterizzato, questo, dallo sbarcosulla luna, l’Autunno Caldo, il femminismo, la strage di piazza Fontana. Perchéhai avuto bisogno di ambientare la storia in questo preciso contesto?
Partii dal titolo. L’anno reale e la sua storia sonouna conseguenza. E si è prestato perfettamente: è un anno ricco di avvenimenti.
Riprendo uno dei temisopracitati: il femminismo. Hai realizzato una storia che ha come protagonistauna giovane donna del Sud: Rosa. Parlaci di questo personaggio.
Rosa scappa da un sud degli anni ‘60, con tutto ilsuo essere retrogrado, ma potrebbe essere una qualsiasi provincia del mondo.Tutte le province sono un po’ soffocanti. E’ una donna che reagisce e lotta perriuscire ad ottenere quello che vuole e soprattutto per essere quello che vuoleessere: una donna libera.
Per dare voce ai vari personaggi,ti sei ispirata a qualcuno in particolare?
Li ho inventati di sana pianta però poi mi sonodocumentata per renderli coerenti con la realtà. Questa è una cosa moltoimportante per me: rendere i personaggi verosimili. Ho letto storie reali didonne del sud che avevano subito violenze e testimonianze di appartenenti dellaDecima Mas o dell’Autunno caldo della Fiat. Corrado, lo avevo già delineatobene nella mia mente, fatto così, perchè sapevo come volevo finisse il romanzo,da subito.
Quale pensi possa essere lamaggiore difficoltà per uno scrittore? Pensi che sia necessario seguire delleregole ben precise per la realizzazione di romanzi?
Sembra che l’importante in un romanzo sia l’idea,cioè quell’invenzione che hai all’inizio quando ti dici: adesso scrivo questastoria che parla di questo e di quello. Ok, è basilare, anche perché se lastoria non è interessante nessuna casa editrice ti pubblicherà. Ma aldilà diuna buona idea, la maggior difficoltà è trovare il metodo per riuscire ascrivere un romanzo intero, dall’idea iniziale alla stesura finale di centinaiadi pagine. Quante volte ci si perde. Conosco gente che avrebbe un immensotalento, ma dopo poche pagine si blocca e non riesce ad andare avanti.  A uno scrittore non basta il talento, deveessere pragmatico, deve avere coerenza e metodo, e deve avere una passioneviscerale per questo mestiere e dedicargli le giornate (e spesso le notti).Poi, allo stesso tempo, modestia e testardaggine. Modestia per accettare i nodelle case editrici e riuscire ad ammettere che ha scritto una cosa che stabene solo chiusa in un cassetto (i geni incompresi di solito lo sono solo perle loro mamme) e la testardaggine per andare avanti nonostante ciò,ricominciando da capo con un nuovo lavoro, e una volta finito (anni dopo)ricominciare a bussare alle porte delle case editrici.

Leggendo il libro ho potutonotare che spesso ricorri all’uso dei flashback, è una tecnica che dipendeanche dalla tua esperienza di regista e sceneggiatrice?Credo proprio di sì. Mi viene naturale ormairagionare come quando scrivo una sceneggiatura. E poi, sinceramente io adoro iflashback, li trovo così emozionanti. Mi trascinano via anche mentre scrivo, micommuovono, e mi piace commuovermi mentre scrivo. Da’ più senso a quel chefaccio, mi appassiona.
Come consideri l’editoriaitaliana in relazione a quella straniera?
Abbastanza simile, non vedo molte differenze, perquello che ne so, almeno. Ci sono i best seller, che per fortuna a volte sonobuoni libri, poi c’è la robaccia commerciale per quelli che trattano i libricome un pollo allo spiedo la domenica a pranzo, poi ci sono i libri di nicchia,ci sono le perle rare, i libri di genere. Beh, ce n’è per tutti i gusti.Considerando che l’Italia è un paese piccolo, con pochi lettori e ha una linguanon esportabile, certo abbiamo una tradizione letteraria anche notevole. Forsenon si stanno mantenendo i ritmi degli anni migliori, ma dopotutto questo stasuccedendo con tutto il resto e l’editoria è uno degli ambiti che ne esce menopeggio.
Hai pensato all’eventualità ditrarre da una sceneggiatura da Sessantanove? Se si, a chi affideresti la partedi Rosa?
Sì, ci sto pensando, anche incoraggiata da piùpareri positivi a riguardo. Rosa? E’ un ruolo troppo importante, ho bisogno diessere sicura. Dovrei fare dei provini, tanti provini prima di decidere. Mideve folgorare, come mi folgorò la bambina che poi interpretò il mio primo film“Il segreto di Rahil”. Successe dopo aver visto decine di ragazzine, erodemoralizzata, indecisa, insicura… poi ho provinato lei ed è stato come uncolpo di fulmine artistico. Succede così.
Parliamo dei tuoi gustipersonali. Il regista e lo scrittore/scrittrice che preferisci e perché.
Uh, non si possono fare queste domande! Non ne hosolo due, ma cercherò di essere succinta (premetto che ne lascerò fuori diadorabili!). Registi: Kar-wai, Ophuls, Welles, Riefenstahl, il primo Godard,Leone, Van Sant, Sorrentino per come girano. Eastwood, Truffaut, Kubrik,Scorsese, Leone, Bigelow, per i film nell’insieme. Scrittori: Strout, Boll,Siciliano, Ellroy, Coupland, Proust, Ferrante, Morante…. Basta sto soffrendo…vorrei citarli tutti e non c’è spazio...

Hai dei progetti letterari o cinematografici a breve termine?Sto scrivendo contemporaneamente un romanzo ispiratoalla vicenda vera di Teresa Buonocore e un noir ambientato a Roma che siintitola “Mater Matuta”.
Grazie Cinzia, per la tuadisponibilità. Spero di leggere, presto, altri tuoi romanzi. Nel frattempo, tiauguro in bocca a lupo per la tua carriera e i tuoi eventuali progetti!
Grazie a te. Crepi il lupo!

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