Ciao Daniela, e complimenti: il tuo racconto breve è stato uno dei due maggiormente votati nell’ottava settimana di NarrantiErranti, quella in collaborazione con Temperamente.
Credi che Internet offra più possibilità o limiti per chi voglia far conoscere i propri scritti? C’è più pubblico, ma anche più concorrenza…
Penso che internet sia una lama a doppio taglio. Da una parte non hai bisogno dell’approvazione di nessuno per pubblicare qualcosa. Ci sono tanti modi per farsi conoscere: scrivere sui social network, aprire un blog, iscriversi a qualche sito che promuove la scrittura. Il problema più grande è attirare il pubblico, cercare di essere convincenti ed interessanti. Internet ti offre un’occasione di “popolarità” che magari nella quotidianità non ritrovi, il più grande ostacolo è giocarsi al meglio questa carta. C’è molta concorrenza come in ogni ambito lavorativo e non solo ma in questo caso il riscontro più importante lo si ha solo quando il tuo sito o racconto o blog è tra i più cliccati e raggiungere questo obiettivo non è facile.
Nel tuo racconto una donna è incinta e ha un libro di letteratura in borsa: quale libro hai pensato potesse essere? Immagini una mamma che, nonostante gli impegni, non rinuncia alla lettura?
Quando ho scritto il racconto ho immaginato una professoressa di letteratura inglese che legge ai suoi alunni Romeo e Giulietta di William Shakespeare. È una donna e una mamma che non rinuncia alla lettura perché il suo lavoro glielo consente.
Credi che l’educazione alla lettura debba iniziare sin da piccoli? Come si può migliorare la preoccupante situazione del numero dei lettori in Italia e in Puglia?
Avvicinarsi sin da piccoli alla lettura è un passo importante e che deve essere compiuto ma con assoluta naturalezza, senza farne sentire il peso. Personalmente penso che l’amore per la lettura nasca e cresca con noi ma se non lo si ricerca da bambini può maturare anche una volta cresciuti. Si potrebbero promuovere delle iniziative in ambito scolastico non imponendo la lettura di testi ma facendo scegliere ai ragazzi ciò che preferiscono. Gli amanti della scrittura potrebbero frequentare corsi di “scrittura creativa” e nel contempo avvicinarsi alla lettura, mezzo fondamentale per saper scrivere. Sarebbe interessante che bar o pub promuovessero delle iniziative volte alla presentazione di testi magari tra un caffè, un cocktail e un buon libro. Penso che inventando nuovi modi per avvicinare i ragazzi e non solo a questo mondo così affascinante il numero di lettori nella nostra bella Puglia e amata Italia possa crescere.
Qual è il libro che hai amato di più?
Sono comuni le cose degli amici di Matteo Nucci. L’ho letto da poco ma mi ha fatto sognare. Amo i libri descrittivi e le storie d’amore. Questo è un racconto fresco e scorrevole che ti permette di viaggiare con l’immaginazione nei luoghi descritti dall’autore. Inoltre si rivela profondo e ricco di contenuti perché analizza affondo la psicologia del personaggio e i suoi rapporti interpersonali.
5. Ti sei divertita a scrivere con tanti vincoli (le due parole e il numero di battute)?
Le sfide mi piacciono e sebbene abbia riscontrato una difficoltà iniziale, in seguito unire le due parole e le 400 battute è stato semplice poiché avevo chiara nella mia mente la storia. Personalmente è stata una bella esperienza e mi sono divertita molto. È stata una crescita e una grande soddisfazione che mi ha spronato a cimentarmi nella scrittura di brani più lunghi e complessi. Spero che questa “vittoria” possa essere la concretizzazione seppur iniziale, di un sogno: continuare a scrivere non solo per me stessa ma avere un pubblico di lettori.
Grazie!