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Intervista a Daniela Valeri, fotografa di cosplayer

Creato il 25 gennaio 2016 da Retrò Online Magazine @retr_online

Retrò Online ha avuto il piacere di intervistare Daniela Valeri, appassionata di fotografia che si dedica ai cosplay di Tomb Raider nella community italiana

Il mondo dei cosplayer, negli ultimi decenni, è cresciuto esponenzialmente e, soprattutto, si è fatto conoscere. Che si parli delle coloratissime fiere del fumetto giapponesi o del nostrano Torino Comics, travestirsi da personaggi di manga, videogame e anime è un momento di gioia per moltissimi appassionati e membri di fandom, che spesso cuciono e producono da sé i costumi, spesso accuratissimi, che indosseranno. Dove c’è un cosplayer c’è quasi sicuramente una macchina fotografica; che si tratti di professionisti che pubblicheranno le foto online o semplici curiosi, essere fotografati o oggetto di selfie di gruppo è spesso il destino del cosplayer alle fiere.

Ma cosa succede quando si guarda un cosplayer dall’altra parte, attraverso l’obiettivo? Lo abbiamo chiesto a Daniela Valeri, appassionata di fotografia che si dedica anche alle foto dei cosplayer di Lara Croft, l’archeologa protagonista della saga di Tomb Raider

Come hai scoperto la fotografia e come ti sei appassionata?

La fotografia ha scoperto me molti molti molti anni fa ed è stato un amore a prima vista, qualcosa che avevo dentro dalla nascita. Ho preso in mano la prima macchina fotografica a 6/7 anni: ho ancora la foto che ho scattato in quell’occasione e che mi ha fatto capire quanto fosse bello fotografare. Ero in gita con la classe al parco del Ticino. Il soggetto: un cavallo. La macchina fotografica era una di quelle anni ’80, con il rullino doppio, con le quali bastava un battito di cuore troppo forte per far venire la foto mossa! Queste cose le sapevo, anche i miei genitori amano la fotografia e uno dei due aveva spiegato queste cose a mio fratello, proprietario della macchina.

Sapevo che trattenere il fiato al momento dello scatto poteva essere utile per non fare foto mosse, ad esempio! Il cavallo era dentro un recinto ed era così bello che non volevo assolutamente rinunciare a portarmelo a casa (almeno in foto). Così per non sbagliare appoggiai la macchina fotografica sulla staccionata e scattai così, usandola come cavalletto. Non ti dico la gioia quando abbiamo fatto sviluppare il rullino e ho visto il buon risultato!

Negli anni successivi il desiderio di fotografia è sempre stato con me, contenuto solo dal fatto che è un hobby costoso. Quindi per anni ho sognato di poter scattare foto con un battito di occhi e mi sono accontentata di varie compatte. Accantonando anche l’idea di frequentare una scuola di fotografia dopo le scuole medie perché “i fotografi fanno la fame” (cit.)

Com’è nata la curiosità per i cosplayer e il desiderio di coniugare le due cose?

Conseguenza dell’altra mia trentennale passione: i videogames. E un videogame in particolare: Tomb Raider. Ormai da dieci anni ho un sito su Tomb Raider, che mi ha portato a scoprire le cosplayer di Lara Croft. Quando il mio sito è diventato fansite ufficiale di Tomb Raider ho iniziato a girare nelle fiere di settore per pubblicizzare il gioco, per dare gadget alle cosplayer di Lara e per far conoscere la mia community.

Il matrimonio fotografia/cosplayer è nato spontaneamente. Più frequentavo le fiere, più i cosplayer mi piacevano, più mi innervosiva il doverli fotografare con la fotocamera compatta. Oltretutto vedevo foto di altri fotoamatori armati di reflex e la differenza era sempre palese.

Così finalmente dopo tanti anni passati a desiderarle guardandole nelle vetrine, due anni fa ho comprato la mia reflex e successivamente mi sono regalata anche un corso di fotografia.

Come e quando hai iniziato a fotografare i cosplayer? Quali sono state le prime fiere e come ti sei mossa per iniziare a farti conoscere?

Inizialmente ero una delle tante che si approcciava al volo ai cosplayer con il classico “Ciao! Posso farti una foto?”. Niente di più. Uno scatto e via, anche perché nessuno di loro aveva tempo/voglia di fermarsi per qualcosa di più professionale, non essendo io una professionista ed essendoci invece molti alti fotografi presenti con attrezzature di tutto rispetto.

Quello che considero il primo “set” vero e proprio è nato spontaneamente come tutto il resto, con quella che è poi diventata la cosplayer ufficiale del mio sito, Eleonora. Ci siamo conosciute quando si è iscritta alla mia community e, complice Facebook e il fatto che siamo concittadine, abbiamo scoperto di avere molte cose in comune. La prima volta ci siamo viste di persona al Torino Comics 2015 e senza esserci messe d’accordo più di tanto siamo uscite all’esterno per fare qualche scatto con calma.

Gli scatti sono stati solo una decina, ma si è subito creato un ottimo feeling, ci siamo trovate a nostro agio ed è venuto fuori un bel lavoro, di cui siamo state soddisfatte entrambe. Da questo è nata una bella amicizia e di conseguenza diversi altri set fotografici, in fiera e non. Per quanto riguarda gli altri cosplayer con cui ho realizzato dei photoshoot, sono sempre stati ragazzi e ragazze che frequentano la mia community, o “amici di amici”, quindi sostanzialmente non ho fatto nulla per farmi conoscere, mi conoscevano già e mi hanno solo scoperta sotto un’altra veste!

Parzialmente altri cosplayer mi conoscono perché hanno trovato belli alcuni dei miei scatti “al volo” e li hanno utilizzati come immagini di copertina su Facebook o come foto profilo, ma la “collaborazione” si è fermata lì. Almeno per ora!

Cosplayer di TR

Photo credits: foto concessa da Daniela Valeri

Hai una tipologia di cosplay o fandom preferita? Hai creato un team, sei all’interno delle community?

In parte ho già ampiamente risposto credo. I miei cosplayer preferiti restano quelli del mondo di Tomb Raider, sia perché sono ormai amici (miei, e della mia community Tomb Raider Italia), sia perché fotografare Lara Croft, la mia fonte di ispirazione da vent’anni, è sempre un piacere immenso. Ma fondamentalmente amo fotografare chi mi colpisce, a prescindere dal personaggio che interpreta.

Per quanto riguarda le community di fotografia, mi limito a caricare i miei scatti su Flickr, ma al momento mancano proprio gli scatti legati ai cosplay di Lara Croft, perché la mia community si arricchirà di un profilo Flicrk separato da quello mio personale.

Qual è il tuo metodo di lavoro e che attrezzatura preferisci?

Il mio metodo è molto semplice: mettere a proprio agio tutti. Odio le pose troppo studiate, quindi solitamente lascio molta libertà alle persone che fotografo, perché so che non è facile lasciarsi fotografare se non si è del mestiere. E’ sempre imbarazzante. Quindi rido tanto con loro, faccio battute, cerco di sdrammatizzare e di essere io per prima autoironica. Faccio di tutto perché vengano fuori belli e felici, a costo di buttare 100 foto e di tenerne solo 5.

Certo ogni tanto mi viene un’idea specifica per una foto e realizziamo qualche posa leggermente più studiata, ma anche in questo caso se vedo che non viene abbastanza spontanea, piuttosto rinuncio.

Come attrezzatura, come già detto, purtroppo mi limito molto nella spesa. Per ora è ancora un hobby che non mi fa guadagnare un centesimo e il mio lavoro é tutt’altro (sono una web developer professionista, e anche questo è una conseguenza di Tomb Raider, ma questa è un’altra storia!). Ho una Canon 1100D, che ho cercato di corredare con un set di ottiche che mi permettono di spaziare dal ritratto al paesaggio. Quindi ho un fisso 50mm e un 55-250, oltre al piccolo 18-55 che viene dato in dotazione con il corpo macchina. Per ora mi accontento, ho una lista eterna di cose da comprare, ma adesso cerco di tirare fuori il meglio che posso da quello che ho!

La soddisfazione più grande come fotografa e il tuo lavoro preferito?

La soddisfazione più grande (come fotoamatrice, ci tengo a non usurpare il titolo di fotografa a chi lo fa di mestiere!) è quando i miei soggetti si piacciono e sono felici per lo scatto realizzato. Certo mi fa piacere quando sui social un mio scatto riceve molti like, o quando fotografi professionisti si congratulano, ma è secondario. Se non piace al soggetto, per me non è mai una soddisfazione piena.

Ci sono differenze nella fotografia dei cosplayer rispetto ai ritratti normali (ambientazione, attenzione a dettagli e pose), e se sì quali? Come li tratti?

Ammetto che per anni mi sono considerata una paesaggista, di quelle che non vogliono nemmeno un elemento umano a disturbare la scena. Ero convinta che il ritratto non facesse per me. Invece da quel primo set con Eleonora, ho capito che fotografare le persone è bello e da una grande soddisfazione. Cogliere quel momento in cui l’espressione ha qualcosa di particolare, o quella posa naturale e spontanea… e, come dicevo prima, vedere il soggetto che si guarda e si piace.

Purtroppo le persone, io in primis, non sono quasi mai a proprio agio con un obiettivo davanti al naso, quindi per ora non ho avuto molte occasioni per scattare dei ritratti. Quando mi è capitato comunque erano sempre situazioni non studiate e nelle quali non avevo molto margine di movimento per scegliermi ambientazione, dettagli e quant’altro, con persone che non erano lì apposta per farsi fotografare. Anche in quei casi comunque la mia scelta è stata sempre per la spontaneità e per il mettere a proprio agio i soggetti, se non addirittura per lo scattare quasi “di nascosto”, aspettando in disparte il momento giusto in cui il soggetto non pensava più alla mia presenza. Quasi sempre questi scatti “rubati” sono quelli che ai soggetti piacciono di più.

Tags:comminity,cosplayer,Daniela Valeri,fotografia,intervista,Lara Croft,Tomb Raider,Tomb Raider Italia Next post

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