Magazine Editoria e Stampa

Intervista a Diego Galdino, a cura di Elisabetta Bagli

Creato il 11 febbraio 2014 da Beltane64 @IrmaPanovaMaino

Intervista a Diego Galdino, a cura di Elisabetta Bagli

Diego1Anche oggi, il mio sguardo è rivolto verso Roma, nel cuore di Trastevere, luogo incantato, nel quale l’arte, in ogni sua forma, si respira nell’aria e sui sanpietrini. Qui hanno avuto i natali  Gioacchino Belli e Trilussa, penne fini e sarcastiche, e proprio qui lavora Diego Galdino, scrittore che sta riscuotendo notevole successo con il suo romanzo “Il primo caffé del mattino”, edito da Sperling&Kupfer. Per vivere Diego Galdino fa il barista, proseguendo l’attività di famiglia, ma è anche anche uno scrittore affermato, ormai lanciato internazionalmente. Iniziamo a conoscerlo un po’ di più.

1) Hai mai pensato di cambiare vita, soprattutto ora che hai realizzato il grande sogno di diventare scrittore? O desideri continuare la tua vita nella stessa identica maniera di prima? Cos’è cambiato dopo l’exploit del libro?

Prima di tutto vorrei ringraziarti per la tua gentile ospitalità… Cambiare vita? Beh! Io nel mio Bar ci sono nato nel vero senso della parola, a mia madre si sono rotte le acque mentre era dietro al bancone dove sto io adesso. Quindi, per me sarebbe difficile lasciare il posto che considero la mia vera casa, avendoci passato la maggior parte della mia vita finora. Ma, sinceramente, le emozioni e le soddisfazioni che mi regala la scrittura e in particolare quelle che mi sta regalando il mio romanzo ‘Il primo caffè del mattino’ sono talmente intense e appassionanti che il pensiero che un giorno io possa fare lo scrittore a tempo pieno mi lascia sul viso un sorriso grande come tutto l’universo. Per ora, malgrado il successo del mio romanzo, la mia vita non è cambiata molto: mi sveglio sempre alle quattro del mattino scrivo un’oretta e mezza per poi indossare la mia divisa da barista e scendere ad aprire il Bar, dove passo gran parte della mia giornata.

2) Il tuo romanzo è scorrevole e le immagini descritte sono di vita così reale e di una quotidianità così unica che ci sembra quasi di vederle innanzi ai nostri occhi. Hai mai pensato che questo romanzo possa diventare un film in futuro?

Io sono un grande cinefilo e penso che questa mia passione si ripercuota sulla mia scrittura rendendola molto cinematografica nello stile… mentre scrivo le mie storie le proietto sempre nella mia mente lasciando che le parole si trasformino in  immagini. La risposta alla tua domanda, comunque, è un contratto di cessione dei diritti cinematografici del mio romanzo che ho firmato poche settimane fa a favore di un importante produttore cinematografico italiano il quale cercherà – in un futuro mi auguro non troppo lontano – di portare la mia storia nelle sale realizzando un altro dei miei sogni.

3)  So che il tuo è un romanzo, come spesso dici tu, “ha vita propria”, ovvero segue la sua scia e, una volta uscito nelle maggiori librerie italiane, ha preso letteralmente il volo tanto da essere già stato tradotto in Germania e a beve avrà la sua traduzione anche in spagnolo. Come ti senti sapendo che le tue parole e le tue immagini entreranno profondamente nel cuore e nella mente non solo degli italiani?

In effetti, il mio romanzo sembra avere intorno a sé un’aura magica che anche le mie più rosee aspettative faticano a contenere. La Germania, la Spagna, il cinema… ogni tanto ho bisogno di darmi un pizzicotto per vedere se sono sveglio. Se la mia fosse una favola penserei di aver trovato senza rendermene conto la pentola piena di monete d’oro alla fine dell’arcobaleno
e, a questo punto, mi auguro solo che non venga qualche gnomo a riprendersela. Il fatto di essere pubblicato all’estero mi inorgoglisce come italiano, mi fa sentire un simbolo positivo di questo Paese a volte tanto, troppo vituperato e snobbato. Di sicuro la mia fortuna è stata quella di nascere nella città universalmente riconosciuta come la più bella del mondo, che mi
ha dato la possibilità di descrivere a modo mio, ossia da innamorato, il posto che ogni essere umano sulla Terra sogna di visitare almeno una volta nella vita per infilare la mano nella ‘Bocca della Verità’ come la Audrey Hepburn di Vacanze Romane.

4)  Massimo, il protagonista del tuo romanzo, scruta l’animo umano attraverso il bancone del bar e a ogni cliente associa un caffè quasi come una caratteristica propria della personalità del cliente stesso. Ma qual è il caffè che preferisce Diego Galdino?

Una delle cose più belle che mi ha regalato ‘Il primo caffè del Mattino’ sono i messaggi delle persone che hanno letto il

SOVR_978882005388_Galdino_Il primo caff
mio romanzo che finiscono, ad esempio, con “Un saluto da Marco (caffè ristretto al vetro)”. Il caffè che preferisco è quello che preparo per i miei clienti, nel quale metto tutto l’amore che posso e la grande passione che mi accompagna da ben  ventisette anni per il mio lavoro di barista.

5) “Il primo caffè del mattino” è una commedia dolce e romantica. Pensi di proseguire nella tua carriera letteraria percorrendo questa strada o avverti dentro di te la possibilità di coltivare altri generi?

Nella vita non si sa mai…Oggi scrivo commedie romantiche, ma non posso escludere a priori che un domani potrei provare a cimentarmi in altri generi. Certo io sono un figlio di Jane Austen e di Nicholas Sparks quindi il genere romantico è nel mio codice genetico letterario e difficilmente mi vedo lontano dalla mia nuvola rosa. Per questo credo che ancora per tanto
tempo i miei lettori dovranno sorseggiare i miei caffè dentro una tazzina a forma di cuore.

6) Prima di congedarci, ti chiedo se ci vuoi regalare qualche novità inerente i progetti futuri dopo il libro che ti ha lanciato all’attenzione del grande pubblico.

Purtroppo non posso rivelare molto riguardo ai miei progetti futuri, però se vi fate più vicini vi svelerò un segreto: il 4 Febbraio uscirà il mio nuovo romanzo. Sarà, ovviamente, una commedia romantica con due protagonisti davvero bene assortiti: uno è un supereroe dei sentimenti, diciamo quello che si potrebbe definire ‘un uomo di un altro pianeta’ e dovrà compiere una missione al limite dell’impossibile; l’altra è una ‘Ariel’ siciliana che farebbe invidia alla Daryl Hannah del film Splash-Una sirena a Manhattan.

Mi raccomando mantenete il segreto…

Grazie per la disponibilità e a presto!
Grazie a te Elisabetta Namasté …


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :