Abbiamo avuto l’onore di intervistare Elisabetta Sgarbi, Direttore Editoriale Bompiani.
Bompiani è presente sul mercato editoriale sin dal 1929, negli anni ha pubblicato autori del calibro di Umberto Eco, Susanna Tamaro e Antoione de Saint-Exupery.
Di seguito le domande:
1. Si dice che le grandi case editrici ignorino gli esordenti, preferendo puntare su autori affermati. Voi di Bompiani quanto siete disposti a investire sui nuovi autori?
Elisabetta Sgarbi: Non so chi lo dica. Le case editrici vanno alla ricerca di nuovi autori, in generale l’editore cerca autori. Gli autori affermati sono stati nuovi autori. E i nuovi autori sono da consolidare. Questo è il mestiere dell’editore. E poi gli autori consolidati sono sempre “nuovi”, se hanno nuovi libri. Il mercato e la critica giudicano gli autori per i libri che pubblicano non per il loro passato.
2. Quanta importanza date alla sinossi e quanta alla lettera di presentazione di un autore esordiente?
E.S.: Io personalmente nessuna, se si tratta di narrativa. Il romanzo va letto.
Più caratterizzante è la sinossi di un libro di saggistica: puoi capire prima se il saggio tratta un tema interessante per il catalogo della casa editrice. Comunque, poi, va letto. Alla lettera di presentazione dell’autore riconosco invece una certa rilevanza: è spesso rivelatrice di come si sa articolare un pensiero, delle aspettative e delle motivazioni che spingono a scrivere.
3. Preferite pubblicare esordienti, quindi autori alla loro prima pubblicazione, o tenete in considerazione anche autori che hanno pubblicato con piccole case editrici?
E.S.: Teniamo in considerazione tutto, nei limiti delle possibilità. Certo aver pubblicato con un piccolo editore di qualità, serio, è un elemento importante.
4. Molte grandi case editrici vendono gli ebook al prezzo del libro cartaceo e spesso con protezioni anticopia (DRM). Qual è la vostra politica in merito?
E.S.: Non mi pare che sia lo stesso prezzo. L’ebook costa meno. I prezzi sono allineati in genere tra i grandi editori. Poi, ciascun editore, fa le sue offerte e promozioni.
5. Le ultime statistiche parlano di una non crescita del consumo di libri in digitale e un ritorno alla carta. Avete notato anche voi questa inversione di tendenza? E che piani avete per il futuro?
E.S.: In realtà c’è un crescita evidente del mercato digitale. Non ancora nella misura che ci si attendeva e non in concorrenza con il cartaceo. Tutto questo in un quadro economico che tende a a peggiorare, nel senso che il mercato del libro si contrae. Obiettivo degli editori rispetto al digitale è di aumentare e arricchire qualitativamente l’offerta e sfruttare questa occasione “digitale” per allargare il mercato dei lettori.
6. Quali sono gli autori più recenti “scoperti” da Bompiani e su quali state puntando maggiormente?
E.S.: Due casi. Joel Dicker, La verità sul caso Harry Quebert per la narrativa, direi. Per la saggistica Judith Schalansky, L’atlante delle isole remote.
7. Nel vostro catalogo, tra gli evergreen, avete tutta l’opera di Tolkien. Esiste un dopo Tolkien? Avete una saga fantasy sulla quale state puntando particolarmente anche a livello di trasposizione cinematografica?
E.S.: Devo dire che al momento non vedo nulla del genere all’orizzonte. Tolkien non è solo fantasy, c’è ricerca storica, filosofia.
8. Recentemente avete avuto autori che hanno riscosso un bel successo di pubblico e critica “Joel e jonas” e altri come il grande Toibin che hanno lasciato CE comunque importanti per venire con voi. Senza entrare nei vostri segreti, ci potete aiutare a capire come si può riconoscere a distanza un successo non solo nel suo aspetto prettamente commerciale?
E.S.: Non so, non ci sono esattamente delle ricette. C’è una passione per un autore, che magari si segue da tempo (come Toibin). Poi c’è un po’ di esperienza che ti suggerisce cosa può funzionare o meno, oppure ti fa capire che su questo o quell’autore bisogna credere, anche se i risultati commerciali arriveranno più avanti.
9. Il libro di Eco “Storia delle terre e dei luoghi leggendari” è un bellissimo esempio di come si può abbinare arte, cultura e fantasia. Nonostante il prezzo non sia basso, direi che le vendite hanno premiato il vostro coraggio in un momento particolarmente difficile. Siete stati contenti di questa scelta? Avete in mente altre iniziative del genere?
E.S.: Il prezzo è un aspetto importante. Per i libri si deve mantenere un prezzo corretto, non svenderli. Per il libro di Eco, che è straordinariamente bello e curato, venivamo da esperienze di grande successo, La storia della bellezza e La storia della bruttezza. Per il futuro, dipendiamo dall’estro dell’autore.
10. Recentemente l’editoria italiana sta puntando lo sguardo verso autori conosciutissimi all’estero, ma assenti nel nostro mercato. Avete qualche autore che vi piacerebbe “importare” e lanciare definitivamente anche da noi?
E.S.: Il giardino Bompiani è già molto fiorito. Lavoriamo su ciò che abbiamo.
11. E ora parliamo di Masterpiece. Sappiamo che la Bompiani si occuperà di pubblicare il romanzo vincitore. Il tipo di impostazione del programma secondo voi è risultato efficace per il pubblico?
E.S.: Non posso dire un sì pieno. Però penso che alla ripresa delle puntate la struttura sarà più compatta e il pubblico lo riconoscerà.
12. Ritenete che il romanzo vincitore, qualunque esso sia, possa ricavare un bel po’ di attenzione mediatica da questo reality e quindi diventare veramente un Masterpiece?
E.S.: Non è detto che l’attenzione mediatica sia sinonimo di valore. Bisogna che sia un buon romanzo, quello vincitore e spero che la “bontà” del romanzo venga ampiamente veicolata dalla risonanza della trasmissione.
Ringraziamo di cuore Elisabetta Sgarbi che è stata così disponibile da rispondere a tutte le nostre domande!