(di Alessandra Giorda) Grandissimo successo ieri sera al Teatro Nuovo di Torino per Non Solo Bolero. Uno scrosciare interminabile di applausi a tutti i ballerini, in particolare grande ovazione per Emanuela Bianchini e Kledi Kadiu. L’esibizione è stata strepitosa! Le coreografie straordinarie ed i costumi fantastici. Poiché, miei carissimi lettori, in settimana Vi ho proposto l’intervista a Kledi Kadiu, ieri sera per gentile concessione, dopo l’esibizione, Emanuela Bianchini si è lasciata da me intervistare. La ringrazio pubblicamente, poiché dopo aver ballato per più di un’ora, è uscita tardissimo dal teatro per raccontarsi in quest’intervista. Pensate che dopo anni di studio, le è stato detto che come ballerina non aveva i requisiti e non sarebbe arrivata da nessuna parte. Grande sconforto, ma la tenacia sua e di sua madre hanno trionfato su un giudizio così negativo che avrebbe potuto cambiare il corso della sua vita. Questo è l’esempio che non bisogna mai fidarsi di un solo parere e combattere sempre per concretizzare i propri sogni.
D: Quando muovi i primi passi nella danza?
R: All’età di quattro anni in una scuola privata. Mi ha iscritto mia mamma, poiché desiderava che diventassi una ballerina di professione. Mi piacque molto e così continuai. Mi innamorai della danza. Andai poi in Accademia e lì dopo quattro anni, al quarto corso, mi bocciarono dicendo che non avevo talento per fare la ballerina. Mia mamma mi incoraggiò, poiché mi ero persa d’animo e mi disse: “Assolutamente non se ne parla di smettere, prova da Renato Greco, una delle più grandi scuole di Roma all’epoca, la figlia di una mia collega si è trovata benissimo”. Così feci. Iniziai tutto dall’inizio frequentai per otto anni. Oltre alla danza classica, studiai anche quella moderna. Al termine incominciai a lavorare in una Compagnia, più di ottanta balletti sono sulle mie spalle ed ora eccomi qua. Sono soddisfatta e molto contenta. Da anni sto lavorando con il maestro Sungani, mi piace molto, sia come artista che come uomo. Come vedi siamo un bel gruppo tutti affiatati, con c’è concorrenza tra noi, siamo veramente una piccola famiglia. Lui è il primo a creare rapporto con ognuno di noi ci tiene all’ unione di tutti. Mi ha insegnato tanto, molto lo devo a Lui. Ho lavorato con maestri molto importanti, ma Sungani ha una marcia in più.
D: Cos’è la danza per te?
R: E’ passione, rigore, disciplina ed amore. Senza questi ingredienti non si può arrivare da nessuna parte. Devi sempre lavorare su te stesso, sempre migliorare senza mai arrivare. Devi avere grande dedizione, lavorare per perfezionarsi, essere umili ed imparare da ognuno da chi è più di te e da chi è meno , tutti sono fonte di insegnamento.
D: Come ti trovi a ballare con Kledi?
R: Bene. Molto bene, ci troviamo in tutto. Ho già lavorato con altri, come Raffaele Paganini ed anche con lui sto bene. Kledi è bravo, attento e preciso. E’ il personaggio che arriva, per i più, dalla televisione in realtà era già qualcuno quando il grande pubblico non lo conosceva. E’ stato primo ballerino dall’Opera di Tirana ed ha un vissuto nella danza straordinario. Con il Maetro Sungani abbiamo “fatto” il Concerto di Capodanno dalla Fenice di Venezia dove ho ballato con Kledi ed anche altre cose per la televisione.
D: Cosa pensi della danza in TV?
R: Magari la vera danza fosse anche in televisione. Il messaggio che arriva ora in tutti i programmi che affrontano questo tema, è quello del tutto facile. Non è assolutamente così. La danza richiede tanti anni di studio, dedizione e disciplina. Se ci fossero programmi che trasmettessero cos’è la vera danza, sarei molto favorevole. La danza non è gioco.
D: Quante ore dedicate, Voi ballerini, all’allenamento?
R: Tante ore. E’ una vita impostata sulla danza. Al mattino ci alleniamo, al pomeriggio proviamo le coreografie che il Maestro ci spiega ed in fine ginnastica ed esercizi di potenziamento muscolare, sia per poter ballare bene, che per poter conservare il fisico in buono stato il più a lungo possibile negli anni. Per ognuno di noi gli esercizi in palestra sono diversi e lavoriamo sui muscoli dove dobbiamo avere maggiore tonicità. C’è poi lo studio di quello che interpretiamo. Come questa sera hai visto Carmem, i Carmina Burana ed il Bolero di Ravel. Dobbiamo sapere tutto, chi ha scritto la musica, chi ha ballato questi pezzi in passato ecc. Dedico molto tempo a me stessa, ma nell’ambito della danza. Amo la qualità e la voglio anche per me.
D: Chi è Emanuela Bianchini nel privato?
R: Sono una persona che ama ridere e sorridere. Sono tranquilla penso al qui ed ora, ma guardo anche al futuro. Ho dedicato e dedico la mia vita alla danza. Per altro non rimane molto tempo.
D: Cosa c’è nel futuro lavorativo e privato?
R: Per l’aspetto lavorativo ancora danza spero per anni e quando il fisico non lo permetterà più, vorrei trasmettere ai giovani quello che ho imparato, quindi diventare insegnante all’interno della Compagnia. Per il privato posso dirti che ho trovato l’amore, sono felice! Non ti dico di più perché non amo parlare della vita privata.
D: Prossime tappe della tournèe?
R: Domani siamo ad Asti, poi Capua, Napoli e Faenza. Dopo stop. Un periodo di meritato riposo. Siamo in giro da quasi un anno. Abbiamo bisogno tutti di staccare. La Tournèe è andata benissimo, abbiamo ricevuto molti applausi siamo soddisfattissimi. I teatri sempre pieni e tanto calore dal pubblico. Che bello!