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Intervista a federico fanin, autore di “figli del regresso”

Creato il 12 gennaio 2015 da Soleeluna
L'intervista del Sole e Luna Blog

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Buongiorno, popolo del Sole e Luna Blog. Oggi intervistiamo un giovane scrittore che ha autopubblicato il romanzo distopico “Figli del regresso”. Conosciamolo insieme!

- Ciao Federico, benvenuto nel nostro blog. Ti va di presentarti al nostro pubblico?

 Ciao, grazie mille per l’intervista. Mi chiamo Federico Fanin, sono nato nel 1989 e vivo a Pocenia in provincia di Udine.

- Sei giovanissimo, “Figli del regresso” è la tua prima pubblicazione? Se no, ci racconti qualcosa sulle precedenti?

Dunque, ho sempre avuto la passione per la scrittura e per il disegno fin da piccolissimo. Ho iniziato nel 2010 pubblicando per l’intero anno, giornalmente, delle strisce a fumetti scritte e disegnate da me, sul mio blog, stampate poi tutte in una raccolta autopubblicata intitolata “Role Game”, uscita nel 2011. In quel periodo ho completato il mio primo romanzo ufficiale dal titolo “Il Risveglio”, pubblicato dalla Keltia Editrice nel 2012 e presentato al ‘Salone Internazionale del Libro’ di Torino. Un’esperienza fantastica.

- Come mai hai scelto di autopubblicarti?

Bella domanda. Premetto che l’esperienza con la casa editrice è stata preziosa e positiva. Ho voluto però con questo nuovo romanzo prendermi la libertà e la responsabilità di fare tutto a modo mio, curando personalmente ogni singolo dettaglio del prodotto, dal titolo, alle grafiche, al prezzo, alla pubblicità, alle presentazioni ecc. Quindi, ho rescisso il contratto e ho pubblicato “Figli del regresso” da solo sulla piattaforma di Amazon. E, come pensavo, si sta rivelando un’esperienza importante e utile sotto vari punti di vista. Ovviamente è tutto più complicato e impegnativo, ma la fatica fa parte del gioco e non ci spaventa di certo!

- Ho visto, sul tuo blog, che hai già tenuto almeno una presentazione – il 16 ottobre 2014. Com’è andata? Cosa ti è rimasto più impresso?

Esattamente, ho messo in piedi la presentazione di anteprima di “Figli del regresso” nel mio paese il 16 ottobre, il giorno prima dell’uscita ufficiale. Sono molto soddisfatto del risultato perché ho lavorato parecchio per fare una cosa un po’ sofisticata, proiettando dei video a tema su un maxischermo e coinvolgendo un fotografo che conosco per dare alle persone un po’ di intrattenimento extra. La sala era piena, c’erano circa un centinaio di persone e la gente ha apprezzato quindi non potevo chiedere di meglio. Sul mio canale youtube c’è un video che riassume l’evento. Inoltre durante quella serata ho fatto una sorta di ‘esperimento sociale’, che è spiegato nel mio blog, dedicato e mirato a mandare un messaggio a tutte le persone che vogliono fare qualcosa, che stanno cercando di realizzare una propria idea. Ed è un argomento che mi sta particolarmente a cuore. Quello che mi è rimasto più impresso in quell’occasione, ma in generale facendo arte ed esprimendomi è la capacità e la forza che ha questa cosa di toccare le persone e farle emozionare, non smetterò mai di stupirmi. Sembra banale, ma per quanto mi riguarda è la cosa che mi rimane dentro di più ogni volta.

- Il tuo romanzo, dalla trama, mi pare avvicinarsi un po’ al genere distopico. E’ così?

Sì, se dovessi inquadrarlo in un genere sarebbe sicuramente distopico. Nella storia siamo in un futuro, nemmeno troppo lontano, in un clima di ribellione totale. All’interno gioco molto con i contrasti e le contraddizioni, portando ogni cosa all’estremo. C’è molta disillusione, ma anche speranza allo stesso tempo. Purtroppo mi sto accorgendo che quando ho concepito l’idea parecchi mesi fa era molto più fantascientifica e irreale di adesso visto quello che sta succedendo nel mondo. Diciamo che ora è molto più attuale di quando l’ho scritto.

- Chi è Sharkey? Quali sono i suoi amici?

Sharkey è un ragazzo diciassettenne ed è uno dei protagonisti, sicuramente quello leggermente più importante degli altri, ovvero Julie e Ashley, anche loro ragazze quasi maggiorenni e Barud, il saggio anziano, maestro e mentore di Sharkey. Quest’ultimo non ha aderito alla ribellione dei giovani contro gli adulti ed è quindi stato relegato prima nel ghetto e poi usato come schiavo. Riesce però in qualche modo a passare dall’altra parte, all’altra fazione e da quel momento la storia si fa interessante.

- Ci riporti qui un piccolo frammento tratto dal tuo romanzo?

Certamente, questo è un dialogo fra Sharkey e l’anziano Barud. Prende in esame questa forte convinzione di noi giovani di volere e potere cambiare il mondo. Il ragionamento rappresenta molto il clima del romanzo.

Ecco l’estratto:

Sharkey ragionava, un vortice di pensieri intasava la sua testa.
 Poi un’illuminazione.
“Non cambia mai niente vero Barud?”
 Chiese il ragazzo all’anziano.
 Si aspettava una risposta che lo smentisse.

“Che cosa vuoi dire? Intendi il mondo?”
“Sì, cioè resta sempre tutto uguale, cambiano le facce e i nomi ma i ruoli sono sempre quelli.”
“Sai, io ho settantotto anni, in tutta la mia vita ho incontrato migliaia di persone, molte mi parlavano di cambiare il mondo, che il mondo era sbagliato e avrebbero voluto che fosse diverso.”
“E’ proprio questo che volevo dire Barud, il mondo è sbagliato, ma non cambia mai.”
“Sharkey, il mondo è solamente il mondo. Non può cambiare. Prima hai detto una cosa interessante sui ruoli, il mondo è un sistema, all’interno di questo sistema ci sono miliardi di individui, ognuno di questi individui ricopre un ruolo. E’ l’insieme di tutti i ruoli che crea il mondo. Il risultato qual è? Che fino a quando ogni persona continua a recitare il proprio ruolo, il mondo rimarrà sempre lo stesso.”

- Perché un lettore dovrebbe avvicinarsi al tuo libro? Da cosa potrebbe rimanere incuriosito?

Beh, per prima cosa perché è un romanzo bellissimo, ahahah. A parte tutto, io per primo sono molto soddisfatto e i feedback che sto ricevendo sono molto positivi, quindi sono doppiamente appagato. Quello che cerco di fare io, sia in questo libro, che nei miei lavori precedenti, è dare dei punti di vista differenti. Mi piace smontare, soprattutto le certezze, ed esaminarle da altre prospettive, senza dare giudizi o cercare di insegnare qualcosa, ma tentando di far riflettere e pensare. Questo serve ovviamente a me in primis. Cerco di concentrarmi molto sul contenuto e sul messaggio, che per il modo in cui io faccio questa cosa sono i punti cardine.

- Leggi molto durante il tempo libero? Se sì, che genere di libri?

La lettura mi piace molto, penso che il libro sia probabilmente l’input più potente per sviluppare la fantasia e l’immaginazione. Purtroppo però quello dello scrittore non è ancora il mio unico lavoro, di conseguenza ho pochissimo tempo libero. Ho letto parecchio quando andavo a scuola, molto fantasy, dal quasi obbligatorio “Harry Potter”, ad “Artemis Fowl”, ecc. Ora prediligo il genere fantascientifico, un po’ visionario, alla Asimov per dirne uno. Oppure le biografie di personaggi di successo, amo capire il tipo di pensiero e le esperienze di queste persone. I miei libri preferiti che mi hanno folgorato però sono due, ora vorrei fare l’elevato e citare qualche autore ricercatissimo di nicchia, però vado sul popolare assoluto, dicendo “Il piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry e “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach, che secondo me sono dei capolavori assoluti che racchiudono contenuto profondo e completo con una sintesi incredibile.

- Dove possiamo continuare a seguirti?

Per quanto riguarda l’aspetto puramente artistico, in primo piano c’è il mio blog:
https://federicofanin.wordpress.com
nel quale si possono trovare tutti i miei lavori, anche oltre la scrittura e inoltre il link per leggere le prime 201 delle 451 pagine di “Figli del regresso” completamente gratis.

Su youtube ci sono vari video riguardanti le mie opere, sul mio canale:
https://www.youtube.com/user/federicofanin

Ci sono i miei profili facebook e twitter:

https://it-it.facebook.com/federico.fanin e
https://twitter.com/federicofanin

Infine il mio numero di cellulare è 316 89……..no, forse questo è meglio di no, ahahah.

- Quali sono i tuoi progetti futuri?

In questo periodo sono concentrato sulla promozione di “Figli del regresso”, ma ho già in testa alcune idee per il prossimo romanzo. E’ tutto ancora in fase embrionale quindi non svelo altro. Sicuramente a breve ricomincerò a scrivere perché è la cosa che mi piace di più e non riesco a restare inattivo per tanto tempo. Inoltre mi piacerebbe fare qualche collaborazione con altri artisti giovani, creare qualcosa unendo più menti creative, ma per ora è solo un’idea e non c’è ancora nulla di pianificato, più avanti chissà.

- Grazie, Federico, per averci dedicato un po’ del tuo tempo. Ti auguriamo il meglio!

Grazie mille a voi. Buona fortuna per tutto! Pace.


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